Dichiarazione del WPC sugli sviluppi in Palestina

8 ottobre 2023

 

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Il Consiglio Mondiale della Pace esprime profonda preoccupazione per il drammatico spargimento di sangue in Palestina e Israele, che ha già portato alla perdita della vita a centinaia di civili da entrambe le parti, insieme a migliaia di feriti. Il WPC dichiara chiaramente che la causa principale di questa escalation è e rimane la lunga occupazione israeliana delle terre palestinesi, le politiche degli insediamenti, il furto di terre, il muro di separazione in Cisgiordania e l’umiliazione quotidiana, le molestie e le uccisioni dei palestinesi da parte del regime di occupazione, le migliaia di prigionieri palestinesi, i blocchi stradali, la discriminazione e la privazione dei diritti inalienabili del popolo palestinese al proprio stato.

Non sarebbe stato insensato aspettarsi che l’ingiustizia e l’occupazione accumulate non avrebbero innescato e prodotto reazioni del popolo palestinese che ha il legittimo diritto di resistere all’occupazione, come è chiaramente affermato nel diritto internazionale. L’attuale governo israeliano, in continuazione di tutti i precedenti, ha intensificato ulteriormente le provocazioni in Cisgiordania, a Gerusalemme Est , mentre la vita di milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza è una prigione “a cielo aperto”.

La decisione di porre fine alle attuali ostilità spetta al governo israeliano, che approfitta della situazione scatenando pesanti e indiscriminati bombardamenti sulla Striscia di Gaza palestinese, mentre pesanti e severe responsabilità appartengono agli Stati Uniti, all’UE e ai loro alleati nella regione e nel mondo, che non solo sostengono e approvano l’occupazione in corso, e tutte le sue azioni, ma parlano anche oggi ipocritamente del “diritto per l’autodifesa di Israele”, trascurando provocatoriamente qualsiasi diritto del popolo palestinese.

Il governo di Israele è in realtà ostile anche al suo stesso popolo (ebrei e arabi) per l’occupazione in corso della Palestina; l’attuale escalation dimostra che la negazione del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese, non consente la pace e la stabilità in tutta la regione e soprattutto in queste ore in cui esiste il pericolo per una guerra regionale.

Il WPC ribadisce e sottolinea la sua richiesta per la fine dell’occupazione di tutte le terre palestinesi da parte di Israele, l’istituzione di uno Stato indipendente di Palestina entro i confini del prima del 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come sua capitale. Chiediamo il rilascio di tutti i prigionieri politici palestinesi dalle carceri israeliane e il diritto al ritorno di tutti i rifugiati palestinesi secondo la risoluzione 194 delle Nazioni Unite.  

L’occupazione e l’ingiustizia non possono durare per sempre!

 

Segretariato WPC

 

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Traduzione a cura di SOS Palestina/CIVG