Rogo nella RSA “Casa per Coniugi” di Milano: sicurezza inesistente, sanità svenduta.
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- Scritto da Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
I fatti sono stati ampiamente trattati dai media. Il risultato del rogo avvenuto a Milano nella RSA di via dei Cinquecento – di proprietà e quindi anche sotto la responsabilità del Comune di Milano - gestita dalla Cooperativa (sic!) Proges è di 6 morti e 81 feriti, conto particolarmente odioso in quanto stiamo parlando di anziani malati e non autosufficienti.
Sicurezza inesistente
Da più di due anni i lavoratori e i delegati sindacali segnalavano problemi agli impianti antincendio: l’ultimo il 5 aprile di quest’anno. I campanelli a disposizione dei degenti facevano le bizze da almeno tre anni e ultimamente erano muti. La soluzione scelta dalla Cooperativa era il “controllo dinamico” (previsto comunque dalle procedure di affidamento del Comune di Milano): un operatore esterno che avrebbe dovuto “sostituire” i sensori fuori uso sia in via dei Cinquecento che in un’altra Residenza, quella di via Panigarola.
I lavoratori presenti quella tragica notte per seguire ben 173 pazienti (molti dei quali allettati o affetti da Alzheimer, distribuiti su 3 piani erano 6 (avete letto bene, 5 operatori e 1 infermiera) e si deve anche alla loro abnegazione se le vittime non sono state di più.
Lavoratori pagati poco per un lavoro massacrante, come dicono i numeri. Ma la Cooperativa Proges afferma che “le presenze nelle strutture di Proges rispettano le soglie di minutaggio (cioè il tempo che ogni operatore ha a disposizione per ogni paziente) previste dalla Regione e dai contratti che regolano la gestione delle strutture”.
Sanità svenduta
Aggiungiamo anche che l’ATS (Azienda di Tutela della Salute) aveva fatto un’ispezione nella RSA solo tre settimane prima, senza rilevare gravi irregolarità!! Evidentemente anche la struttura regionale è più interessata a “non disturbare” chi fa profitti che alla salute dei lavoratori e dei cittadini.
Da anni, ormai, i servizi socio-sanitari sono stati svenduti ai privati. Lo proviamo noi lavoratori ogni giorno quando ci mancano i medici di base o dobbiamo aspettare mesi e anche anni per una visita specialistica.
Questo vale ancor di più per gli anziani che, in un sistema basato sul massimo profitto a scapito della salute e della vita, sono considerati improduttivi, un peso di cui la società non può farsi carico (non importa se per tutta la vita hanno pagati i contributi e contribuito ad accrescere la ricchezza dei padroni e della società nel suo complesso, oltre ai profitti dei gestori come dimostra l’entità delle rette che gli anziani devono pagare).
Carne da macello come i più di 1.500 lavoratori che ogni anno perdono la vita nei posti di lavoro e i 6.000 che muoiono per malattie da amianto contratte sui luoghi di lavoro.
Questi omicidi continueranno perchè la società del capitale assicura l’impunità ai padroni, come dimostrano tutte le stragi – di lavoro e civili avvenute nel nostro paese - se non riprenderemo, coscienti e organizzati, la lotta per la nostra salute, la nostra vita, il nostro futuro.
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
Sesto S.Giovanni,10.7.2023