Il dramma del Veneto nelle parole di Telmo Pievani e Carlo Foresta: la questione carboni attivi anche per i soggetti umani contaminati
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- Scritto da Alberto Peruffo *
06/10/2022
La Regione del Veneto – con la bonifica ancora in alto mare del sito Miteni – dovrebbe ascoltare la drammatica conferenza tenutasi ieri a Padova presso il Palazzo del Bo e farsi un esame di coscienza. Lo stesso direttore del Gazzettino, Roberto Papetti, è sembrato a grande disagio di fronte alle parole dei due eminenti studiosi. Non si aspettava “verità così scomode” sul Veneto che racconta il suo stesso quotidiano. La “Fiera della Parole” – il titolo allude a qualcosa di commerciale e facilmente “vendibile” – a cui era stato invitato come moderatore spesso si concentra sulla classica letteratura da scaffale, quella che noi definiamo “morbida” anche quando si mostra impegnata, glamour (per riprendere un passaggio di Pievani).
Di fatto, ecco alcune delle parole di pietra di Telmo Pievani e Carlo Foresta.
– Il Veneto sta vivendo un dramma enorme, essendo la zona più contaminata al mondo di queste sostanze, pericolosissime per certe patologie o disfunzioni biologiche organiche, che possono portare a organismi minorati o deformati. Pur avendo pulito le acque potabili, resta aperta la partita di tutta l’altra contaminazione: agricoltura, cibo, aria, smaltimento.
– Sezionando frammenti di cervello di cadaveri della zona rossa del Veneto sono state riscontrate evidenti tracce di Pfas nei tessuti, nei neuroni dopaminergici, le cellule chiave del movimento motorio e delle facoltà cognitive.
– Non c’è alcuna soluzione farmacologica o terapia medica per togliere i Pfas dal sangue. Punto. Sono stati provati farmaci e plasmaferesi. Per varie ragioni non funzionano. Ora è stata provata in via sperimentale una possibile soluzione che non è una soluzione, ma una scorciatoia, prendendo spunto dai carboni attivi usati negli acquedotti. Tale scorciatoia sono i carboni vegetali che si eliminano con le feci.
Vi invitiamo a vedere questo video >> https://youtu.be/-y2BFRQFuSU
Dura meno di un’ora, ma vi dà il clima del Veneto contemporaneo, tra scienza e giornalismo. Disallineati.
Brevi considerazioni.
– Dalle prove in vitro sui CARBONI VEGETALI dell’equipe Foresta alla terapia manca ancora tanto e forse sarebbe stato più prudente aspettare alcuni trial clinici prima di lanciare la notizia, considerata che già la prima sperimentazione sui farmaci annunciati nel 2020 (1), sempre dal Dott. Foresta, è fallita, come lo stesso professore riporta. Il pericolo che poi certi giornalisti rilancino la notizia con dei titoli fuorvianti, è evidente. Il GdV è un esempio (2), con la ritrita e ammorbidente chiosa finale che i Pfas sono dappertutto, senza una parola sulla contaminazione specifica, anomala, senza precedenti, puntuale del Veneto centro-occidentale. Non va meglio per Padovaoggi (3), che si sofferma sempre sulle parole finali di Foresta, senza un minimo di analisi geografica della contaminazione, che non è equiparabile tra il Veneto centro-occidentale e la diffusione a livello globale. Disallineamento geografico e di concetto, spaventosi.
– Speriamo funzioni davvero la soluzione CARBONI VEGETALI per pulire il sangue della nostra popolazione. Non trascuriamo tuttavia che essa è una scorciatoia, peraltro poco efficace, se l’intake quotidiano tramite certi specifici alimenti, aria, acque di pozzo contaminate e altre fonti primarie permangono, soprattutto grazie alla non-bonifica della Miteni. Ricordiamoci che le caratterizzazioni annunciate anni fa dal Presidente della Regione (4) non sono mai state fatte e le poche che sono state fatte sono state fatte male. Ricordiamoci che i Pfas prelevati dagli acquedotti mediate i CARBONI ATTIVI vengono poi rilasciati di nuovo in ambiente mediante combustione (5), altrimenti non si spiegherebbe perché la Provincia di Verona non si è presentata alla riunione di urgenza richiesta dal Sindaco di Legnago l’anno scorso (6), dove si doveva rispondere ai controlli eseguiti negli anni nei camini Chemviron (probabilmente mai eseguiti per i Pfas, pur trattandoli da decenni) e non si spiega la non-risposta sulla combustione delle stesse sostanze da parte del nuovo Direttore dell’Arpav venerdì scorso a Lonigo (7).
– Resta il problema dello smaltimento. I Pfas sottratti con i CARBONI ATTIVI ritornano in ambiente, nelle ACQUE NERE se sono feci, nelle ARIE NERE se sono combustioni. Finisce tutto in laguna, nelle vongole, per dirla alla veneta.
In conclusione, come sottolinea Pievani, la contropartita di queste sostanze è inaccettabile – patologie, deformazioni, disequilibri ecologici – e vanno tolte alla radice. Ossia lo si fa – deduciamo noi, come logica conseguenza – interrompendo drasticamente la PRODUZIONE in tutto il mondo, mediante sostituti, e attuando immediatamente la REALE bonifica sui siti fortemente contaminati, come il sito Miteni in Veneto. Non si prendono le scorciatoie di combustioni o di messe in sicurezza tardive per arrivare a “bonifiche morbide”. Morbide come le parole che si aspettava l’ingenua visione del mondo tardocapitalista – tutto va bene, solo qualche “morbido” acciacco – del direttore del Gazzettino. Ricordiamo infine una regola del capitalismo criminale quando si tratta d’ambiente: SPOSTARE IL PROBLEMA (in aria, in acqua, sulla Luna), NON RISOLVERLO. Facendo sicuramente business.
In sintesi lapidaria: questa non è una fiera, ma salute pubblica. One health.
Grazie a Pievani e a Foresta per la chiarezza delle loro parole.
* Comitato di Redazione PFAS.land
NOTE
1. https://ncpp.cloud/argo-analisi/analisi-di-prima-politica-1-veneto-pfas-foresta/
2. https://www.ilgiornaledivicenza.it/territori/arzignano/l-equipe-universitaria-carbone-vegetale-per-eliminare-i-pfas-dal-sangue-br-1.9660346?refresh_ce
3. https://www.padovaoggi.it/salute/carlo-foresta-pfas-carbone-soluzione-4-ottobre-2022.html
4. https://www.facebook.com/alberto.peruffo/videos/553937806502422
6. https://www.facebook.com/pfasland/posts/pfbid0MFoLVQ5SrRvN1VoRhKtN6MYKWWpRwEBG eHiarQneEnWE6todMpJq1CoXMieBBuVvl 7. https://pfasland.files.wordpress.com/2022/10/report-assemblea-bonifica-settembre-20