SOGESID | La parola alle lavoratrici e ai lavoratori, subito assemblea generale!

Roma, 24 Ottobre 2022

Sogesid lavoratori in sciopero

 

Lo scorso 17 ottobre, la Società ha convocato il Coordinatore nazionale delle Camere del Lavoro Autonomo e Precario. Si è trattato di un confronto interlocutorio, ma utile per presentare con forza temi e istanze emerse nel confronto con le lavoratrici e i lavoratori SOGESID alle CLAP iscritte/i e non solo.

A seguire, una breve sintesi, alcune riflessioni critiche, proposte:

 

  1. Rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile. A seguito delle insistenti sollecitazioni delle CLAP, La Società ha adempiuto venerdì (21.10) agli obblighi di Legge, consegnando il rapporto alle rappresentanze sindacali. La redazione e consegna del suddetto rapporto, che deve contenere strumenti e misure resi disponibili per promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, è obbligatoria dal 1 gennaio 2022 ai sensi della Legge 5 novembre 2021, n. 162 “Modifiche al codice di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, e altre disposizioni in materia di pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo”, al fine di attestare le politiche e le misure concrete adottate dai datori di lavoro per ridurre il divario di genere in relazione alle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale a parità di mansioni, alle politiche di gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità. Le iscritte CLAP, fin dallo scorso aprile, avevano con determinazione preteso risposte da parte della Società; ora che il rapporto è stato ricevuto dalla RSU, sarà condiviso con lavoratrici e lavoratori tutte/i.
  2. Piattaforma welfare. La piattaforma istituita – è bene ricordarlo – per compensare parzialmente la decurtazione, avvenuta all’inizio del 2020, dei buoni pasto, che sono passati da 13,96 a 7 euro, è stata confermata per il 2022 con le stesse modalità del 2021: sulle tempistiche, ovvero attiva a dicembre e spendibile nell’anno successivo, ma purtroppo anche sulla cifra erogata, che anche quest’anno sarà di soli 4,5 euro per giorno lavorato. Ciò per i motivi ormai noti: il buco di bilancio, che pare sia sceso da 8 a 1,5 milioni di euro, e che blocca i premi di produzione. L’unica buona notizia è che, mentre nel 2021, il recupero buono pasto è stato calcolato solo per i giorni lavorati in presenza, a partire dall’accordo sullo Smart Working lo scorso maggio sottoscritto dalla RSU, che riconosce il buono pasto, sarà calcolato anche per le giornate di lavoro in Smart Working.
  3. Smart Working e part time verticale. Nota dolente dell’accordo suindicato, l’esclusione dallo Smart Working per i dipendenti col part time verticale. Anche in considerazione del fatto che in SOGESID il part time verticale è consentito in base al relativo CCNL, salvo eccezioni, solo nella misura massima del 74%, che corrisponde a 4 giorni su 5, questi dipendenti si sono da settembre trovati nella situazione paradossale di lavorare in presenza più spesso dei loro colleghi full time. A questo proposito, anche a partire dall’iniziativa delle RSU CLAP, la RSU al completo ha elaborato una nota congiunta. Durante l’incontro, la Società ha sostenuto che è disponibile a rivedere e migliorare l’accordo. Attendiamo dunque, quanto prima, atti concreti. Anche perché il Ministero della Transizione Ecologica, dove oltre 350 lavoratrici e lavoratori SOGESID prestano la loro opera, consente ai propri dipendenti di lavorare in Smart Working anche se hanno contratti part time verticale.
  4. Stabilizzazione dei precari. In SOGESID ci sono oltre 60 dipendenti con contratti a tempo determinato, molti dei quali in scadenza nel mese di novembre e, a seguire, nei mesi successivi. La Società, sollecitata dalle CLAP, ha dichiarato l’intenzione di voler stabilizzare tutti i dipendenti con contratto a tempo determinato in scadenza e con alle spalle più di 12 mesi di lavoro in SOGESID. Ma ha anche precisato che la volontà in merito delle Direzioni del Ministero sarà decisiva, così come il controllo congiunto interministeriale, essendo SOGESID in house sia del Ministero della Transizione Ecologica che di quello delle Infrastrutture. Fondamentale chiarire: le CLAP si batteranno affinché i precari vengano stabilizzati, e metteranno in campo tutte le iniziative necessarie in tal senso!
  5. Relazioni industriali. Le CLAP hanno con forza ribadito che pretendono il pieno riconoscimento, come O.S. presente e radicata nella Società, dunque oltre quello che spetta ai propri membri della RSU. Anche rispetto al ruolo della RSU, va ribadito che la contrattazione aziendale deve esser tale, la RSU deve poter emendare criticamente gli accordi, non limitare la sua funzione alla semplice ratifica di atti unilaterali.
  6. Futuro incerto. Come appare incerto il futuro del Ministero della Transizione Ecologica, da ieri Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, e con un nuovo Ministero per il mare, permangono incertezze sul fronte occupazionale dei dipendenti SOGESID in servizio presso il MiTE. In primo luogo, perché continua la “competizione” tra Invitalia e SOGESID in merito alle convenzioni. In secondo, perché il Ministero della Transizione Ecologica/Ministero dell’Ambiente si appresta ad attingere, per fare nuove assunzioni, alla graduatoria del concorso RIPAM elevato a 2736. Mentre nulla si fa per internalizzare, con selezioni riservate, gli oltre 350 dipendenti SOGESID che, presso il Ministero appunto, operano da tanti anni.

*** Nel frattempo, da alcuni mesi, decine di lavoratori e lavoratrici sono state spostate, per mancanza di uffici, in un seminterrato di una palazzina a sé stante del Ministero – che consta di due piani seminterrati sotto un parcheggio. L’ufficio consiste in un open space con una ventina di postazioni lavorative, riservate esclusivamente all’assistenza tecnica esternalizzata. In codesti locali, le condizioni di lavoro sono a dir poco complicate: dalla presenza di più persone che contemporaneamente parlano, al rumore di fondo incessante delle ventole dei termoconvettori degli altri edifici e delle auto che parcheggiano; dalla luce necessariamente artificiale accesa tutto il giorno, per carenza di luminosità, alla temperatura interna, inferiore a quella esterna; dalla compresenza anche di 15 lavoratrici/lavoratori che, con la pandemia che non è finita, contrasta con le stesse regole ministeriali di limitare riunioni e incontri in presenza ai casi di effettiva necessità. Inoltre, ma non meno importante, la sicurezza di questo spazio è a dir poco dubbia, con profonde crepe sulle pareti, caduta di intonaco dai soffitti e porte allarmate chiuse con fascette di plastica. Infine, lo spazio è molto sporco, con trappole anti-topi e bagni privi di chiusura. Alla luce di quanto sin qui riportato, in attesa che le parole della Società si trasformino in fatti concreti, raccogliamo, e anzi rilanciamo, l’invito alla CGIL, alla sua RSU e dei suoi iscritti, a dare la parola alle lavoratrici e ai lavoratori tutte/i, con una grande assemblea da organizzare quanto prima. Non c’è tempo da perdere, ché la strada da fare è ancora tanta e il rischio occupazionale, come si evince dal punto 6, è tutt’altro che superato.

 

CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e Precario - RSU CLAP SOGESID  -

Coordinamento delle lavoratrici e dei lavoratori SOGESID

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