Ancora in aumento gli infortuni mortali in Italia

4 Ottobre 2022

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L’allarmante fenomeno degli infortuni mortali sul lavoro in Italia non accenna a diminuire.

Nonostante una diminuzione rilevata del 12% del numero di infortuni mortali complessivo, ad una lettura più approfondita dei dati di Vega Engineering, che attraverso il proprio Osservatorio Sicurezza sul Lavoro analizza mensilmente i dati pubblicati dall’INAIL, registra per contro un preoccupante incremento delle morti sul lavoro nel periodo gennaio-agosto 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021. Vediamo di capire meglio perché.

MORTI SUL LAVORO: QUANTI SONO?

L’INAIL riporta che dal 1 gennaio al 31 agosto 2022 si sono registrati in Italia complessivamente 677 infortuni mortali sul lavoro. Nello stesso periodo del 2021 erano 772.

Ad una prima analisi, quindi, il dato sembrerebbe positivo in quanto riflette una flessione del fenomeno morti sul lavoro del 12%.

Ma, come vedremo, la flessione è dovuta ai numerosi infortuni mortali per Covid-19 registrati nel 2021, quasi del tutto assenti nel 2022.

IL PESO DEGLI “INFORTUNI MORTALI SUL LAVORO PER COVID” NELLE STATISTICHE

Le statistiche ufficiali rilevano 95 vittime in meno rispetto ad agosto 2021, ma la flessione continua ad essere contaminata dalle numerose morti per Covid che avevano amplificato il numero dei decessi sul lavoro del 2021.

Ora la realtà del 2022 dice che i decessi “non Covid” sono drasticamente aumentati del +32%.

Questo dato, stimato e non preciso a causa delle modalità con cui vengono realizzate le statistiche e validati i dati, evidenzia tuttavia la rilevante differenza del peso del fenomeno Covid tra il 2021 e 2022, spiegando così la diminuzione degli infortuni mortali di quest’anno.

 

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Variazione infortuni mortali “non Covid”: +32%

INFORTUNI MORTALI: I NUMERI ASSOLUTI

Vediamo la classifica delle regioni italiane in base al numero di infortuni mortali registrati dal 1 gennaio 2022 al 31 agosto 2022:

  1. Lombardia (74)
  2. Piemonte, Lazio (45)
  3. Veneto (43)
  4. Campania, Emilia Romagna (40)
  5. Toscana (39)
  6. Puglia (34)
  7. Sicilia (33)
  8. Trentino Alto Adige (22)
  9. Calabria (15)
  10. Marche (14)
  11. Umbria, Sardegna (11)
  12. Abruzzo, Liguria (7)
  13. Vale d’Aosta (6)
  14. Basilicata (5)
  15. Molise (3)
  16. Friuli Venezia Giulia (2)

Come spesso accade a guidare la classifica del maggior numero di vittime in occasione di lavoro è la Lombardia, che è anche la regione con la più alta popolazione lavorativa.

Vale la pena precisare, però, il numero assoluto di infortuni mortali sul lavoro è scarsamente indicativo del fenomeno infortunistico nelle diverse regioni e province, in quanto non tiene conto della popolazione lavorativa presente nell’area di analisi.

INFORTUNI MORTALI: L’INDICE DI INCIDENZA

Come detto sopra, il numero assoluto di infortuni mortali sul lavoro è scarsamente indicativo del in quanto non tiene conto del rapporto con la popolazione lavorativa.

Se invece “pesiamo” il numero di infortuni mortali rapportandolo con la popolazione lavorativa di ogni regione otteniamo l’indice di incidenza della mortalità, un dato che consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra zone (ad esempio regioni) differenti.

In sostanza, questo indice è veramente rappresentativo del fenomeno infortunistico di ogni regione perché è calcolato dal rapporto degli infortuni mortali rispetto alla popolazione lavorativa regionale.

Sulla base del calcolo dell’indice di incidenza della mortalità si ottiene una classifica del fenomeno infortunistico nelle regioni molto diversa dalla precedente:

  1. Valle d’Aosta
  2. Trentino Alto Adige
  3. Umbria
  4. Molise
  5. Calabria
  6. Puglia
  7. Basilicata
  8. Piemonte
  9. Toscana
  10. Sicilia
  11. Campania
  12. Marche
  13. Veneto
  14. Emilia Romagna
  15. Lazio
  16. Sardegna
  17. Lombardia
  18. Abruzzo
  19. Liguria
  20. Friuli Venezia Giulia

In questo caso la Valle d’Aosta balza al primo posto, in quanto il peso del fenomeno infortunistico in questa regione (6 infortuni su 52.741 occupati) è molto maggiore rispetto alla Lombardia (74 infortuni su 4.332.516 occupati) che, dalla prima posizione della classifica basata sui numeri assoluti, finisce quasi in coda al 17° posto nella classifica calcolata in base all’indice di incidenza.

Da vegaengineering