Il ritorno del sonnambulismo: Sarajevo 1914 - Ucraina 2022
- Dettagli
- Scritto da James B. Bissett
Una decina di anni fa, nel libro “The Sleepwalkers” (“I sonnambuli”), lo storico britannico Christopher Clark descriveva come la leadership delle potenze europee si fosse inconsapevolmente incamminata sulla strada della Prima Guerra Mondiale, così facendo causando la morte di più di 15 milioni di persone. Oggi assistiamo ad un altro tragico caso di “sonnambulismo”, mentre una guerra che sta causando morte e distruzione imperversa in Ucraina e si corre il rischio di una catastrofe nucleare.
Come nel caso di Sarajevo nel 1914, l’odierno conflitto in Ucraina non era inevitabile, ed è stato causato dall’inettitudine dalle potenze NATO guidate dagli Stati Uniti. Apparentemente, il problema sembrava facile da risolvere. Era incentrato sull’aspettativa che l’Ucraina diventasse un membro della NATO, un evento cui la Russia si opponeva da tempo. È impossibile credere che gli americani e gli altri leader NATO non avessero previsto che un’operazione del genere sarebbe stata interpretata dai russi come causa di una guerra.
Il colpo di stato condotto a Kiev nel 2014, organizzato dagli americani e che ha diviso il paese e condotto ad una guerra civile che dura da otto anni tra la regione filo-russa del Donbas e il resto del paese, è stato percepito da Mosca come un attacco contro la Russia. Durante questi anni l’Ucraina ha ricevuto dagli Stati Uniti attrezzature militari per miliardi di dollari, oltre che l’addestramento delle proprie truppe. A sua volta, i filo-russi hanno ricevuto supporto militare da parte di Mosca. Questo è stato il preludio di ciò che sta accadendo oggi in Ucraina.
Con il fallimento degli accordi di Minsk e il rifiuto della NATO di soddisfare la richiesta russa di garantire 1) che l'Ucraina non sarebbe diventata un nuovo membro dell’organizzazione e 2) che le basi missilistiche NATO installate in Polonia e Romania sarebbero state rimosse, lo scenario era pronto per un’escalation militare. La probabilità che ciò sarebbe accaduto e la conferma che la Russia avesse tracciato una chiara linea da non oltrepassare è stata evidenziata dall’ammassamento di oltre centomila soldati russi lungo il confine con l’Ucraina.
È stato durante questo periodo che i leader della NATO guidati dagli Stati Uniti hanno avuto la possibilità di prevenire i terribili orrori della guerra su vasta scala che si sta verificando oggi in Ucraina e il rischio aggiuntivo che il conflitto si allarghi e si trasformi in un disastro nucleare. Accettare le richieste della Russia sarebbe stato in linea con lo scopo della NATO, come ancorato nel primo articolo del trattato NATO, che la NATO era un'organizzazione puramente difensiva e non avrebbe mai usato o minacciato di usare la forza nella risoluzione delle controversie internazionali, e agirebbe sempre in conformità con la Carta delle Nazioni Unite. Tuttavia, come la storia registrerà, i paesi della NATO guidati dagli Stati Uniti hanno ignorato le richieste della Russia e, come accadde nel 1914, i leader del 2022, "camminarono nel sonno" in guerra.
È durante questo periodo che gli Stati Uniti avrebbero avuto la possibilità di prevenire i terribili orrori della guerra su vasta scala che si sta combattendo oggi in Ucraina, oltre che il rischio aggiuntivo che il conflitto si allarghi e si trasformi in un disastro nucleare. Accettare la richiesta Russa sarebbe stato in linea con lo scopo principale della NATO, così come è esplicitato nel primo articolo del trattato, ovverosia che la NATO è un’organizzazione a scopo puramente difensivo, e non userebbe o minaccerebbe mai di usare la forza nella risoluzione delle controversie internazionali, agendo sempre in conformità con la Carta della Nazioni Unite. Tuttavia nella storia rimarrà impresso come i paesi della NATO guidati dagli Stati Uniti ignorarono le richieste russe, incamminandosi verso la guerra, come i “sonnambuli” del 1914.
L’incapacità di garantire al Presidente Putin che l’Ucraina non sarebbe diventata a fare parte della NATO è stato il fattore scatenante che ha convinto il leader russo a intervenire. Tuttavia, è solo una delle tante ragioni che hanno ormai convinto la leadership russa del fatto che la NATO a guida americana non solo non sia affidabile, ma sia determinata a forzare un cambio di regime a Mosca, così come ha effettivamente fatto in numerosi altri paesi.
La NATO aveva infatti già violato il proprio trattato nel 1999, con il bombardamento illegale della Serbia. Il bombardamento, che continuò per 78 giorni fu annunciato dai media occidentali come un atto umanitario per prevenire un genocidio in Kosovo.
Tutti i paesi della NATO, ad eccezione della Grecia, parteciparono a questo atto illegale, che ha violato il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite. Il bombardamento venne seguito dal riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo, senza che nemmeno si svolgesse un referendum. Che questo atto illegale stesse violando la sovranità serba fu semplicemente ignorato. L’unica preoccupazione fu avvertita del presidente Putin, che capì come anch’egli un giorno avrebbe potuto sperimentare analoghe dinamiche.
Fu nel marzo del 1999, durante il bombardamento della Serbia e la celebrazione a Washington del 50° anniversario della fondazione della NATO, che il Presidente Clinton annunciò un nuovo “Concetto Strategico” per la NATO. Il nuovo “concetto” consisteva nel modernizzare l’organizzazione, rendendola adatta alle sfide del nuovo secolo. Si fece riferimento a nuove funzioni, come “prevenzione del conflitto”, “gestione delle crisi”, “operazioni di risposta alle crisi”. In effetti, questo nuovo concetto trasformò la NATO da un’organizzazione con scopi puramente difensivi ad uno strumento di proiezione militare all’estero degli Stati Uniti. Oggi la NATO può intervenire ovunque, ogniqualvolta lo ritenga necessario.
Durante la celebrazione, il Presidente Clinton annunciò anche che Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca sarebbero diventate membri NATO. Ciò infranse la promessa che i russi ritengono sia stata fatta dal Presidente George Bush padre, ovvero che se la Russia avesse accettato l’ingresso nella NATO della Germania riunificata, la NATO non si sarebbe mai espansa verso est. Oggi, con la Russia circondata da paesi aderenti alla NATO, e gli inviti a Georgia e Ucraina a entrare nel “club” atlantico, c’è forse da stupirsi se il Presidente Putin ha ritenuto di dover imporre un limite?
Il famoso ex-ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca, George F. Kennan, avvertì nel 1987 che “Se anche l’Unione Sovietica dovesse sprofondare nelle acque dell’oceano domani, il complesso dell’industria militare americana dovrebbe restare sostanzialmente invariato finché non venga fuori qualche altro avversario. Qualsiasi altra strada sarebbe uno shock inaccettabile per l’economia americana.” Come è emerso chiaramente in seguito, gli americani non hanno avuto bisogno di individuare un nuovo avversario, hanno semplicemente continuato a fingere che la Russia fosse ancora la vecchia Unione Sovietica.
Dalla caduta del Muro di Berlino, la politica estera americana è stata orientata alla dominance globale (“full spectrum dominance”: “dominio sull’intero spettro”). Nel 1992 il Pentagono produsse una “Guida alla Pianificazione della Difesa” e la strategia delineata in questo documento spiega gran parte degli obiettivi di politica estera statunitense nei primi due decenni di questo nuovo secolo. Ecco una citazione pertinente ripresa da questo documento: “Ci sforziamo di impedire a qualsiasi potenza ostile di dominare una regione le cui risorse sarebbero sufficienti a una potenza globale” e “(…) di prevenire il riemergere di un nuovo rivale, sul territorio dell’ex Unione Sovietica o altrove, che costituisca una minaccia di ordine simile a quella posto dall’ex Unione Sovietica.”
Quando il muro è caduto e l'Unione Sovietica è implosa, il mondo si è rallegrato per l'aspettativa che la Guerra Fredda e la minaccia di un Armageddon nucleare fossero finite, ma purtroppo non doveva essere così. Non c'è stato alcun tentativo di accogliere la nuova Russia nella famiglia delle nazioni libere, nessun piano Marshall per quegli ex soviet. La Russia ha continuato a essere dipinta dall'Occidente come una seria minaccia alla pace e alla sicurezza mondiale e come un nemico che richiedeva la vigilanza della NATO. L'opportunità per il nuovo: "American Century" che incarnava una "Pax America" era persa. Questo sarà visto dagli storici come uno dei più gravi errori di politica estera del 20° secolo.
Quando il Muro di Berlino cadde e l’Unione Sovietica implose, il mondo si è rallegrato all’idea che la Guerra Fredda e la minaccia di un Armageddon nucleare fossero un capitolo chiuso, ma purtroppo non fu così. Non ci fu alcun tentativo di accogliere la nuova Russia nella famiglia delle nazioni libere, nessun Piano Marshall per gli ex sovietici. La Russia continuò ad essere dipinta dall’Occidente come una seria minaccia alla pace e alla sicurezza mondiali, e come un nemico che imponeva la vigilanza da parte della NATO. L’opportunità per il nuovo “Secolo Americano” di incarnare una “Pax americana” fu così perduta. Ciò sarà considerato dagli storici come uno dei più gravi errori di politica estera del XX secolo.
L’ultima frase del libro di Christopher Clark recita: “(…) i protagonisti del 1914 erano dei sonnambuli, vigili ma non vedenti, perseguitati dai sogni, eppure ciechi alla realtà dell’orrore che stavano per portare nel mondo.” Abbiamo consentito ai nostri “sonnambuli” di coinvolgerci ancora una volta in una stupida e inutile guerra. Come nel 1914 loro sono stati sostenuti da media sciovinisti e da masse di persone con una scarsissima conoscenza dei fatti e che non osano mettere in discussione la narrativa dominante.
J. Bissett
Di James B. Bissett, ex diplomatico canadese
Traduzione a cura di Luca P. per ForumBelgradoItalia/CIVG