L’amianto continua ad uccidere il Val Basento.

12 giugno 2022

 

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Proseguono le udienze (la prossima per il 25 ottobre 2022) davanti al tribunale di Matera del processo contro "MATERIT” nel quale sono imputati cinque ex dirigenti dell’omonimo stabilimento di Ferrandina Scalo , accusati di aver cagionato malattie professionali  e decessi causati dall’esposizione all’amianto. Il processo ha avuto inizio grazie all’incessante e complesso lavoro di indagine della Procura della Repubblica di Matera da parte del sostituto procuratore della Repubblica Rosanna Defraia. Il 24 febbraio 2020 si è tenuta la prima udienza istruttoria con l’audizione dei primi testimoni, tutti ex operai della fabbrica affetti da malattie professionali.

Le fibre di amianto presenti nell’area del sito industriale per anni si sono disperse nel territorio circostante e nelle acque del fiume Basento adiacente allo stabilimento, la stessa acqua, lungo il percorso del fiume, era ed è impiegata per irrigare i campi. L’amianto, insieme con altre sostanze inquinanti sicuramente entrava e potrebbe continuare ad entrare, direttamente nel ciclo alimentare di tutto il territorio.  I problemi di bonifica della Materit s.r.l. hanno inizio ufficialmente nell’ottobre 1994 quando la Regione Basilicata prende atto della presenza di amianto stoccato nel piazzale dello stabilimento e ordina e autorizza la società a procedere allo smaltimento. Dopo svariate autorizzazioni allo stoccaggio provvisorio, e svariate proroghe, la bonifica non è mai arrivata a conclusione. Clicca qui una breve cronistoria.

 

Da reteambientalista