Nota informativa a cura di ARI – Associazione Rurale Italiana

12.03.2022

 

 

E’ vero, la guerra non fa sconti a nessuno, moltissimi soffrono e piombano nella povertà e pochi si arricchiscono in modo insperato. La barbarie si concentra nella guerra producendo atti terribili che sono immaginabili commessi da esseri umani. Tra i più terribili c’è quello di creare la penuria, gridare alla penuria, per poi vendere il cibo a borsa nera.

Per fare il pane serve la farina, cioè il grano, e per produrre carne e latte nei grandi
allevamenti industriali serve il mais. Allora vediamo a che punto siamo con
i dati aggiornati al 11.3.2022.

Manca il grano nel mondo o in UE?

Manca il mais?

Mancano le materie prime?

E l’Italia?

Come Associazione Rurale Italiana vogliamo fare chrezza rispetto agli allarmi lanciati dal mondo agroindustriale sull’attuale crisi bellica in Europa dell’Est. E’ stato già sottolineato da ECVC, il Coordinamento Europeo Via Campesina, che la guerra sta venendo usata come leva per annullare le poche buone conquiste ambientali e sociali della nuova PAC e delle strategie europee (QUI il comunicato).

Ma quale peso ha realmente l’import-export da Russia e Ucraina?

Quali paesi fragili a livello alimentare sono più a rischio?

A chi giova questa crisi, e chi sta speculando sul rialzo dei prezzi del grano?

La sovranità alimentare dell’Italia e dell’Europa è a rischio a causa della guerra o di scellerate politiche a favore di pochi?

LEGGETE E DIFFONDETE IL NOSTRO DOCUMENTO DI ANALISI QUI, per scoprire di più su quella che si configura come una crisi industriale, più che come una crisi alimentare.

 

Fonte: www.assorurale.it