Notiziario Patria Grande - Gennaio 2022
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NOTIZIARIO
GENNAIO 2022
GRANMA (CUBA) / ESTERI / HAITI
Haiti in un vicolo senza uscita?
PEACELINK / HONDURAS
Xiomara Castro: “Rifondare l'Honduras è una missione essenziale e irrinunciabile”
COMITATO BERTA VIVE, Milano / HONDURAS / Video Intervista a Giorgio Trucchi
L'Honduras ri-sorge, ma la battaglia è ancora lunga
GRANMA (CUBA) / ESTERI / VENEZUELA
Jeanine Áñez e Guaidó: la truffa come biglietto da visita
GRANMA (CUBA) / ESTERI / CELAC
Difendere con una sola voce i popoli dell’America Latina
GRANMA (CUBA) / ESTERI / NICARAGUA
Miguel Díaz-Canel è in Nicaragua
GRANMA (CUBA) / RICERCA / I TRAGUARDI DI CUBA
Le conquiste che salvano
GRANMA (CUBA) / ESTERI / MILIARDI DI DOLLARI PER DESTABILIZZARE
Così si muovono i dollari per destabilizzare Cuba
GRANMA (CUBA) / INTERNI / LA SITUAZIONE ECONOMICA DI CUBA
La grande truffa del cambio valutario
GRANMA (CUBA) / ESTERI / HAITI
Haiti in un vicolo senza uscita?
Varie proteste sono state registrate nel paese nel mezzo di un aggravamento
della crisi di governo e del clima d’insicurezza. Foto:EFE
L’attentato del 1° gennaio contro il primo ministro di Haiti Ariel Henry e la sua delegazione durante la cerimonia per i 218 anni d’indipendenza nella città di Gonaïves, dimostra il deterioramento sociale di questo Paese, che fu la prima nazione del continente a proclamare la sua sovranità.
Questa è la seconda volta in meno di sei mesi che Henry ha dovuto fuggire in mezzo a una sparatoria, dopo l’incidente avvenuto il 17 ottobre in occasione della commemorazione della morte del leader indipendentista Jean Jacques Dessalines.
Parliamo di una società vulnerabile che aspetta ancora che le autorità concludano l’indagine sull’assassinio del presidente Jovenel Moïse, avvenuto il 7 luglio dell’anno scorso, anche se sono già state arrestate decine di persone, compresi 18 colombiani e due statunitensi.
Moïse aveva preso il suo incarico nel febbraio del 2016 dopo due campagne elettorali definite fraudolente e con solo il 20% di votanti.
Dopo l’uccisione del presidente, la nazione soffre l’acuirsi di una crisi politica, economica e sociale aggravata da un’ondata di violenza che ha visto un centinaio di omicidi e più di 900 sequestri nel 2021, tra i quali quelli di 17 missionari statunitensi e canadesi, sequestrati dalla banda dei 400 Mawozo.
Le bande armate hanno ampliato le loro zone di controllo, bloccano come vogliono gli accessi a
Puerto Príncipe, e minacciano di morte i principali dirigenti del governo, i leaders sociali e sindacali
perchè abbandonino i loro posti.
A questo si sommano la corruzione senza controllo, l’aumento del prezzo dei combustibili di più del 115% e l’alto costo della vita, con un rincaro del 24,6% solo nello scorso novembre. Circa 3,3 milioni di haitiani non dispongono di acqua potabile, un problema che si è aggravato dopo il terremoto del 14 agosto scorso. I prezzi del combustibile sono aumentati moltissimo dopo il ritiro dei sussidi a partire dal 10 dicembre del 2021.
La situazione ha provocato forti proteste, e i manifestanti hanno eretto barricate e bloccato le strade per denunciare che questa misura farà aumentare di fatto il prezzo dei prodotti di prima necessità.
La fraterna nazione dei Caraibi soffre con le sue vene aperte per un processo di decolonizzazione abortito e a causa dell’intervento di potenze colonizzatrici che hanno imposto una repubblica neo coloniale, con un sistema che ha acuito il dolore di un popolo che ha bisogno di reincontrarsi e di costruire un destino migliore.
Nuria Barbosa León e GM per Granma Internacional, 18 gennaio 2022
PEACELINK / HONDURAS
Xiomara Castro: “Rifondare l'Honduras è una missione essenziale e irrinunciabile”
Di Giorgio Trucchi, 31 gennaio 2022
In un ambiente di entusiasmo e festa popolare, senza dimenticare l’esigenza di giustizia per le tante vittime del colpo di stato e della repressione, tra le urla della folla “sí, se pudo”, “ni olvido, ni perdón”, “sangre de mártires, semilla de libertad”[1], Xiomara Castro ha assunto la presidenza dell'Honduras per i prossimi quattro anni, ponendo fine a duecento anni di bipartitismo e di presidenti uomini.
Catene e tradizioni sono state spezzate ed è stato possibile solo grazie al voto di massa – più di 1,7 milioni e oltre il 51% delle preferenze – e alla volontà della maggioranza di honduregni e honduregne, come ha ricordato la presidentessa all’inizio del suo discorso.
Castro ha prestato giuramento dinanzi alla giudice Karla Rivera e alla presenza del presidente del Congresso, Luis Redondo, che le ha poi fatto indossare la fascia presidenziale turchese e bianca. Poco dopo hanno prestato giuramento anche i tre vicepresidenti Doris Gutiérrez, Salvador Nasralla e Renato Pineda.
Alla cerimonia hanno partecipato circa 60 delegazioni, tra cui i vicepresidenti di Argentina e Stati Uniti, Cristina Fernández e Kamala Harris, il re Felipe VI di Spagna, gli ex presidenti di Brasile e Paraguay, Dilma Roussef e Fernando Lugo, presidenti, ministri degli esteri, alti funzionari e diplomatici di Bolivia, Costa Rica, Cuba, El Salvador, Messico, Nicaragua, Panama, Unione Europea, Venezuela.
Dopo il giuramento, la presidentessa Xiomara Castro è intervenuta (qui il video integrale del discorso) evidenziando le gravi difficoltà che dovrà affrontare a seguito del saccheggio perpetrato dai governi che si succeduti dopo il colpo di stato del 2009.
I dati reali della tragedia sociale ed economica che deve affrontare l'Honduras parlano di uno Stato in bancarotta, di un aumento del 700% del debito interno e del 319% del debito estero, di più di 200 mila impiegati pubblici, la maggior parte dei quali fanno parte della rete clientelare costruita dall’ex partito di governo per mantenersi al potere. Tutto ciò consuma più del 50% del bilancio pubblico, ha portato il 74% della popolazione a vivere in condizioni di povertà, e migliaia di persone a fuggire verso il nord del continente.
Per far fronte a questo scenario, Castro ha annunciato l’inizio di una trattativa coi creditori nazionali e internazionali per la ristrutturazione del debito.
“Abbiamo il dovere di ripristinare un sistema economico basato sulla trasparenza, l'efficienza produttiva e la giustizia sociale nella distribuzione della ricchezza. Dobbiamo sradicare la corruzione sistematica dei dodici anni di dittatura. Abbiamo il diritto di rifondare il paese e di assicurarci risorse economiche da investire per le persone”, ha spiegato.
Come esempio ha preso la situazione dell’azienda pubblica di energia (Enee), dissanguata dai governi precedenti. Le perdite dovute al saccheggio superano il 38% degli introiti e l'impatto sul flusso di cassa è superiore ai 450 milioni di dollari all’anno. L'Honduras supera di gran lunga le percentuali di perdite medie della regione centroamericana.
“Hanno trasformato lo Stato in oppressore e violatore dei diritti umani. Hanno attentato contro la sovranità nazionale, hanno svenduto il territorio come se si trattasse di merce. Hanno modificato e redatto leggi per garantire i propri guadagni, senza nessun interesse per l’impatto devastante sulla popolazione e sui livelli di miseria. Per questo motivo ho già consegnato al Congresso la bozza di decreto per abrogare la legge che crea e regola le Zone di Impiego e Sviluppo Economico (Zede)”, ha proseguito Castro.
Nonostante la crisi generata dal “colpo di stato parlamentare” di circa 18 deputati transfughi del Partito libertà e rifondazione (Libre), che hanno votato insieme alle destre per eleggere una giunta direttiva diversa da quella concordata con gli alleati, Castro ha assicurato di essere pronta a realizzare una vera e propria rifondazione del paese perché, ha detto, “rifondare è una missione essenziale e irrinunciabile, che dobbiamo portare avanti con l’accompagnamento e il sostegno della gente e di strumenti come quello della consultazione popolare”.
Per raggiungere questo obiettivo, la presidentessa ha chiesto al parlamento l’approvazione immediata della Legge di partecipazione cittadina. “Non possiamo essere legati al fatto che ogni volta dovremo raccogliere 86 voti per fare riforme profonde. Sarà il popolo a decidere e i voti in parlamento non potranno sostituirsi alla voce e alla volontà della gente”, ha detto.
“Ci impegniamo a portare avanti la nostra proposta di socialismo democratico, per gettare le basi di una lotta frontale contro la corruzione, affinché eventi come quelli accaduti durante gli ultimi dodici anni non si ripetano mai più. La rifondazione dell'Honduras – ha proseguito – inizia con il ripristino del rispetto per l'essere umano. L'inviolabilità della vita, la sicurezza dei cittadini, mai più squadroni della morte, mai più silenzio di fronte ai femminicidi, mai più narcotraffico e criminalità organizzata”.
Quattro gli ambiti che saranno al centro delle politiche pubbliche: istruzione, salute, sicurezza e occupazione. Xiomara Castro ha presentato una lista di oltre venti azioni di governo da realizzare nel breve, medio e lungo periodo.
Bollette gratis per chi consuma meno di 150 kilowatt al mese (si tratta di almeno 1,3 milioni di famiglie e il costo verrà compensato con aumenti per i grandi consumatori), sussidio per il carburante, riduzione degli interessi bancari per la produzione, stanziamento di nuovi fondi per l'istruzione in presenza e la gratuità di iscrizione, mensa, vaccinazioni e mascherine, sono alcune delle misure che verranno adottate nei prossimi mesi.
L'azione di governo sarà incentrata sullo sviluppo agricolo e sulla sovranità alimentare, verranno rinegoziate le clausole dell'Accordo di libero scambio tra Stati Uniti, Centro America e Repubblica Dominicana (DR-Cafta), mentre non saranno più consentite miniere di superficie (cielo aperto) e concessioni su fiumi, bacini idrografici, parchi nazionali e foreste.
Particolare attenzione sarà riservata all'agroforestazione, allo sviluppo industriale, alla promozione del turismo e a una rigorosa politica fiscale e monetaria.
Per i primi cento giorni, il nuovo governo attuerà le misure urgenti promesse durante la campagna elettorale, tra cui la libertà per i prigionieri politici di Guapinol, giustizia per Berta Cáceres e attenzione particolare ad anziani, persone con disabilità, bambini e giovani, popolazioni indigene e comunità LGBTI.
Si inizierà l’iter per l’abrogazione di quelle riforme costituzionali che violano la sovranità nazionale e verranno emanate leggi che condannino il colpo di Stato del 2009 e la sentenza che ha permesso l’illegale rielezione presidenziale. Sarà inoltre concessa l’amnistia per tutti i prigionieri politici e per le persone che sono ancora in esilio.
Saranno anche abrogate le leggi approvate prima dell’insediamento del nuovo parlamento per garantire la continuità del sistema politico clientelare corrotto e tutte quelle che hanno come obiettivo la criminalizzazione della protesta, che promuovono la corruzione e il saccheggio delle finanze pubbliche.
Xiomara Castro ha infine ordinato la riforma del bilancio, la creazione di una commissione per la lotta frontale contro la corruzione e l'impunità ed ha presentato quella che sarà la politica estera del suo governo, che sarà sovrana, centroamericanista, latinoamericana e solidale, con particolare enfasi al multilateralismo e la complementarietà.
“Questa è una data che rimarrà nella nostra storia, come l'impronta di una generazione che ha deciso di essere libera e che vuole lasciare alle generazioni future la possibilità di crescere credendo che un mondo migliore sia possibile. La nostra visione del mondo mette l'essere umano prima delle regole del mercato.
Abbiamo la migliore disposizione e spirito di dialogo. Niente più violenza sulle donne. Lotterò con tutte le mie forze per colmare le lacune e creare le condizioni affinché le nostre ragazze possano crescere e vivere in un paese libero dalla violenza. Donne honduregne, non vi deluderò. Difenderò i vostri diritti. Contate su di me!” ha concluso.
[1] “sì, è stato possibile”, “nessun oblio, nessun perdono”, “sangue dei martiri, seme di libertà”
Fonte: LINyM (spagnolo)
Xiomara Castro “Rifondare l'Honduras è una missione essenziale e irrinunciabile” (peacelink.it)
COMITATO BERTA VIVE, Milano / HONDURAS / Video Intervista a Giorgio Trucchi
L'Honduras ri-sorge, ma la battaglia è ancora lunga
Il 28 novembre 2021 si sono svolte le elezioni in Honduras. Nelle passate elezioni, quelle del 2017, erano riusciti con brogli, sospensioni del conteggio del voto elettronico (riprese dopo ben cinque giorni) a impedire la vittoria dell’allora candidato Nasralla.
In queste elezioni la mobilitazione e la speranza hanno permesso l’elezione a Presidente della Repubblica della candidata della coalizione d'opposizione Xiomara Castro, del Partito Libre.
Dopo 12 anni – cioè dal Golpe del 2009 - il Popolo ha detto basta: basta alla narco-dittatura, basta alla repressione, basta agli omicidi, basta allo sfruttamento delle risorse naturali, basta alle ingiustizie, basta all'impunità.
Ma il processo di cambiamento ha già nuovi nemici: 18 deputati eletti con la coalizione che ha portato alla vittoria Xiomara Castro, hanno tradito e si sono schierati a favore del conservatorismo e del potere, votando come presidente del Parlamento Jorge Calix, uno dei 18 deputati citati. Un nome e un voto che non erano quelli su cui si era trovata la sintesi prima del voto.
Il Comitato Berta Vive di Milano incontra Giorgio Trucchi, giornalista che da anni vive in Centro America, profondo conoscitore del Paese e dei processi che lo hanno attraversato. Giorgio era anche amico della nostra compagna Berta, assassinata la notte del 2 marzo del 2016. Per questo abbiamo scelto la data del 2 febbraio: 71 mesi dal suo brutale omicidio e un mese prima del sesto anniversario.
Parlare del suo Paese, della voglia di cambiamento, della voglia di giustizia, per Berta e per tutte le persone assassinate, denunciare le complicità e i silenzi internazionali. Anche questo incontro ci ricorda che #BertaVive e che continueremo la sua lotta, perché è la nostra.
Guarda il video dell'intervista a Giorgio Trucchi:
https://www.youtube.com/watch?v=Akqebq1O1q0
GRANMA (CUBA) / ESTERI / VENEZUELA
Jeanine Áñez e Guaidó: la truffa come biglietto da visita
Juan Guaidó e Jeanine Áñez. Foto: El Comercio
Caracas, Venezuela. Juan Guaidó, tristemente noto "presidente" auto proclamato del Venezuela per incarico di Washington, non ha più segreti: è un ibrido di cleptomanía e sottomissione, due elementi affini all’interesse imperialista.
Fin dal principio, il fantoccio ha agito sfaccitamente onorando accuratamente la sua nomina in accordo con le istruzioni che lo muovono: rubare e obbedire.
Il suo primo incarico l'ha eseguito pedissequamente: presidente incaricato auto proclamato, ma... presidente di cosa? Di chi?
I fatti hanno anticipato le risposte. L’amministrazione Trump, in maniera arbitraria, si era impadronita di Citgo, importante distributore degli idrocarburi venezuelani, e aveva montato la messinscena di nominare suo finto presidente l’imbroglione Guaidó. La marionetta faceva finta di esercitare il controllo e, a beneficio suo e della sua banda, aveva intrapreso una pirateria miliardaria, anche se ciò che ha rubato sono briciole rispetto al valore dell’attivo. Il boccone più grande se lo disputano le multinazionali yanquee e canadesi.
L’interino ha svolto incarichi simili anche con un’altra impresa, la Monómero: inganni e ruberie riposte nelle mani dell’oligarchia colombiana.
Altri fondi del Venezuela, illegalmente congelati in banche straniere, finanziano viaggi e soggiorni di lusso «dell’incaricato» e del suo seguito. Facile immaginarlo satollo di dollari sottratti in cambio di razzie al patrimonio del suo Paese consegnate negli artigli stranieri.
Nel 2019 il burattino costruito a Washington si è legato alla auto nominata presidente di fatto in Bolivia in occasione del colpo di Stato contro il governo di Evo Morales. Per onorare la loro nomina, i due «auto» diedero luce verde al furto e alla vendita illegale di 34 automobili all’ambasciata venezuelana. Secondo Eduardo Del Castillo, ministro boliviano di Governo, i veicoli sono stati sottratti dalla sede diplomática da funzionari di Guaidó, con la compiacenza dell’allora presidente di fatto, Jeanine Áñez.
I suddetti hanno fatto riempire documenti, copie delle chiavi e infranto i sistemi di sicurezza dei veicoli stazionati nel garage dell’ambasciata, hanno fatto falsificare testimonianze di compravendita e li hanno venduti illegalmente a terze persone.
La polizia ha recuperato 15 delle auto rubate e altri mezzi, e le indagini continuano. Il ministro boliviano ha denunciato «il danno che la Áñez e Guaidó hanno fatto ai nostri popoli».
Una pessima figura delle due «auto-marionette» made in USA: l'auto proclamata presidente boliviana ha cominciato a rispondere dei suoi reati; per l’auto incaricato del Venezuela arriverà il suo turno.
José Llamos Camejo, inviato speciale, e GM per Granma Internacional, 19 gennaio 2022
GRANMA (CUBA) / ESTERI / CELAC
Difendere con una sola voce i popoli dell’America Latina
Il Vertice dei Cancellieri della Celac si è pronunciato per più integrazione,
per rinforzare il dialogo e per continuare a creare una regione di pace. Foto: Sputnik
Nell’inaugurazione della presidenza pro tempore della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (Celac), durante il XXII Vertice dei Cancellieri dell'organizzazione, l’Argentina ha proposto 15 punti per il programma dei prossimi mesi.
Tra questi, la tappa post-pandemia, la cooperazione spaziale, l'avanzamento nell’approfondimento dell’integrazione educativa, il rafforzamento istituzionale, la democrazia, l’agenda contro la corruzione e la promozione della connettività regionale, tra gli altri.
Nell’incontro, il membro del Burò Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e ministro delle Relazioni Estere della Repubblica, Bruno Rodríguez Parrilla, ha assicurato l’appoggio di Cuba all’Argentina nel proposito di consolidare l’unità.
Ha quindi rinnovato il sostegno e la solidarietà al Paese ospitante nel suo giusto reclamo al Fondo Monetario Internazionale, così come nel tema della sovranità argentina sulle Isole Malvine, Georgia del Sud, Sandwich del Sud e sugli spazi marittimi che le circondano.
Ha poi elogiato il pregevole lavoro svolto dal fraterno Messico in quasi due anni di presidenza pro tempore per rivitalizzare la CELAC e mantenere il suo attivismo nel pieno delle molteplici sfide generate dalla pandemia.
Rodríguez Parrilla ha ribadito la ferma volontà di Cuba di preservare la CELAC come meccanismo di concertazione politica genuinamente latinoamericano e caraibico: «Ratifichiamo l’irremovibile impegno nell’integrazione regionale e la piena vigenza del proclama dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di pace», ha affermato, sostenendo che di fronte al complesso scenario internazionale è imprescindibile una regione unita e solidale che possa difendere con una sola voce i suoi interessi di pace, indipendenza, uguaglianza, sovranità, sviluppo sostenibile e giustizia sociale.
Ricerca di consenso, mandato prioritario
Il presidente pro tempore della Celac - votato all’unanimità dagli Stati membri - e mandatario dell’Argentina, Alberto Fernández, ha sottolineato che la Comunità non è nata per opporsi a qualcuno, e non è nata per affrontare altre istituzioni esistenti: «La Celac non è nata per immischiarsi nella vita politica ed economica di nessun paese, ma è nata come Forum a favore di noi stessi, promuovendo il consenso e la pluralità in una cornice di convivenza democratica», ha affermato.
Poi ha accennato agli effetti del cambiamento climatico in America Latina e nei Caraibi, e alla necessità di prestare una speciale attenzione al tema, collocandolo al primo posto della cooperazione: «La ricerca di consenso e il rispetto per la diversità sarà il nostro mandato principale, la nostra guida direttrice. Facciamo sì che l’America Latina e i Caraibi non siano solo un’espressione geografica, ma un’espressione politica, culturale, economica e sociale», ha sottolineato Alberto Fernández.
Consenso, parola d'ordine della giornata
Il cancelliere argentino Santiago Cafiero ha chiesto di procedere nell’impegno rinforzando il dialogo e proseguire con gli strumenti d’integrazione necessari per continuare a costruire una regione in pace. Il suo omologo messicano, Marcelo Ebrard, ha detto che la CELAC è una realtà che in questi tempi difficili è stata capace d’organizzare la produzione di vaccinazioni anti covid, tra le altre cose.
Il ministro degli Esteri del Venezuela, Félix Plasencia, ha chiamato i Paesi della Comunità a unirsi per affrontare le misure coercitive unilaterali degli Stati Uniti e dei loro alleati contro alcuni Paesi della regione, e ha denunciato l’inasprimento del blocco contro i Paesi membri nel pieno delle crisi che il mondo affronta per via della pandemia. Inoltre, ha rinnovato la proposta di creare la Segreteria Generale della Celac, che faciliterà il lavoro dell'organizzazione: «L’integrazione promossa dalla CELAC è il sogno dei patrioti dell’area, come José Martí, Simón Bolívar, Augusto C. Sandino e altri leaders promotori di un’eredità libertaria, unico cammino di fronte alle pandemie che danneggiano i popoli», ha affermato il cancelliere del Nicaragua, Denis Moncada.
Il capo della diplomazia della Bolivia, Rogelio Mayta, ha suggerito di promuovere e rendere più efficaci i meccanismi che permettono alla regione d’essere un luogo più giusto.
Alla stessa stregua, le nazioni caraibiche presenti hanno riconosciuto gli sforzi della CELAC per ottenere una maggiore unità regionale e promuovere il lavoro congiunto a favore dello sviluppo.
Milagros Pichardo e GM per Granma Internacional, 7 gennaio 2022
GRANMA (CUBA) / ESTERI / NICARAGUA
Miguel Díaz-Canel è in Nicaragua
Miguel Díaz-Canel Bermúdez è giunto in terra nicaragüense. Foto:Estudio Revolución
Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, è arrivato lunedì 10 gennaio a Managua per partecipare alle cerimonie di insediamento del nuovo mandato del presidente eletto del Nicaragua, Comandante Daniel Ortega Saavedra.
La visita è stata un'opportunità per continuare ad approfondire il dialogo politico al più alto livello e ampliare i vincoli tra le due nazioni. La delegazione cubana è formata inoltre da Luis Alberto Rodríguez López-Callejas, consigliere del Presidente; Gustavo Véliz Olivares, Ambasciatore e consigliere della Cancelleria cubana per l’America Centrale, il Messico e i Caraibi; Jorge Luis Mayo Fernández, ambasciatore di Cuba nella Repubblica del Nicaragua, più altri dirigenti e funzionari.
All'arrivo, il Capo di Stato si è rivolto alla stampa dicendo: «Siamo felici di essere con il popolo nicaraguense. La vittoria ottenuta nel 2021 non è solo del Nicaragua, ma ha un enorme significato per le forze progressiste dell’America Latina e dei Caraibi. Dimostra la convinzione antimperialista del popolo del Nicaragua e la sua decisione di proseguire nelle profonde trasformazioni politiche, sociali ed economiche del Governo di Riconciliazione e Unità Nazionale».
È la seconda volta che Díaz-Canel, legato a questa terra da un profondo affetto, visita il Nicaragua come Presidente di Cuba: la prima fu nel marzo del 2019, quando partecipò al VIII Incontro dell’Associazione degli Stati dei Caraibi, come ha ricordato egli stesso su Twitter.
Com’è abituale nelle sue visite all’estero, il Presidente cubano ha incontrato i cubani residenti in Nicaragua e gli amici di Cuba, oltre che naturalmente i diplomatici e i funzionari dell’ambasciata cubana.
Anche se nel rispetto del protocollo come si conviene nelle visite ufficiali, la visita in Nicaragua del Presidente Díaz-Canel per assistere al giuramento del rieletto presidente Comandante Daniel Ortega, ha superato ogni formalità, nel segno della storica fraternità dei popoli che essi rappresentano.
L'abbracco di Díaz-Canel, dedicato al Nicaragua nel suo primo discorso ufficiale all'arrivo, è diventato un abbraccio reale a Ortega quando si sono incontrati nella Piazza della Rivoluzione sandinista. Un gesto simbolico che i presenti alla cerimonia del giuramento hanno applaudito con entusiasmo.
In perfetta sintonia sul concetto di Patria e nella sua difesa intransigente, nella fedeltà alle loro rivoluzioni e nella resistenza eroica agli stessi nemici, i due Paesi hanno nei loro principi le prime ragioni della loro fraternità.
Redazione Granma e GM per Granma Internacional, 10 gennaio 2022
GRANMA (CUBA) / RICERCA / I TRAGUARDI DI CUBA
Le conquiste che salvano
Per via delle diverse varianti SARS-COV-2 entrate in scena a partire dalla primavera del 2021, il contesto epidemiologico di Cuba si è fatto alquanto complesso, caratterizzato dall’aumento progressivo dei positivi, dalla quantità di ricoverati nelle Terapie Intensive e dai morti. Il picco più alto di tutta la pandemia è stato raggiunto il 23 agosto del 2021 con 9.907 malati, mentre il numero di casi attivi in questo momento è sceso a 50.000.
Di fronte ad una situazione tuttora critica e a causa dell'inasprimento del blocco economico, commerciale e finanziario del Governo degli Stati Uniti, la scienza cubana ha assunto ora più che mai il titolo di difesa della salute della popolazione dell’Isola. I risultati del colossale sforzo hanno permesso di salvare la vita di migliaia di persone, frenare la salita della malattia e mantenerne il controllo.
Le chiavi di questa battaglia contro il covid sono, senza dubbio, le tre vaccinazioni di produzione nazionale, sviluppate in tempo record (Abdala, Soberana 2 e Soberana Plus), e che, dopo l’autorizzazione concessa per uso d’emergenza da parte del Centro di Controllo Statale per i Medicinali, gli Strumenti e i Dispositivi Medici (Cecmed), si utilizzano in forma massiva dal mese di luglio e agosto. Nella fase avanzata dei test clinici, ci sono altri due candidati a vaccino, denominati Soberana 1 e Mambisa, quest’ultimo con la peculiarità dell’applicazione per via nasale.
I dati del Ministero della Salute Pubblica (Minsap) indicano che, fino al 2 gennaio del 2022, sono state vaccinate un totale di 9. 673.087 persone, ovvero l’86,5% della popolazione cubana, con la somministrazione di 30.891.212 milioni di dosi, cifre che collocano Cuba tra le nazioni con più copertura vaccinale a livello mondiale secondo le statistiche pubblicate sul sito di Our World in Data dell’Università di Oxford.
Il dottor Francisco Durán García, direttore nazionale di Epidemiologia del Minsap, ha recentemente affermato che Cuba può diventare il primo Paese latinoamericano completamente vaccinato nel luglio del 2022. A partire dalla fine di settembre, il numero giornaliero dei casi ha iniziato a scendere grazie all’efficacia delle vaccinazioni cubane contro il covid e all’opportuno aggiornamento dei protocolli medici, l'implementazione del piano per la prevenzione e il controllo della malattia approvato dal Governo e l’integrazione raggiunta tra il sistema nazionale di salute, i centri di ricerca e produttivi, le imprese, le università e gli altri attori.
È giusto riconoscere il contributo offerto dalla Rete dei Laboratori di Biologia Molecolare per il controllo dei test PCR, che dispone già di 27 impianti distribuiti in tutte le province e nel municipio speciale dell'Isola della Gioventù.
Tra le numerose ricerche legate alla pandemia e realizzate nell'anno in corso figurano, per esempio, gli studi del carico virale i cui risultati hanno offerto nuove conoscenze, servite come basi per la realizzazione di differenti test clinici.
Alla stessa stregua, si distinguono le nuove conoscenze sull’uso del farmaco Jusvinza e degli anticorpi monoclonali Nimotuzumab e Itolizumab nel trattamento dei pazienti gravi, i quali hanno riportato tassi di guarigione superiori all'80%, e gli studi sull’applicazione dell’intelligenza artificiale nelle analisi degli esami radiologici e delle tomografie computerizzate del torace per le diagnosi della polmonite.
La scommessa per la sovranità tecnologica
Un successo scientífico da segnalare nel 2021 è stato il risultato positivo in termini di sicurezza e di efficacia di un test clinico multi centrico dell'innovativo prodotto NeuroEpo nei pazienti con Alzheimer lieve o moderato, che ha permesso di presentare, nel giugno 2021, la richiesta di registrazione del farmaco presso l’agenzia regolatrice cubana (Cecmed). che procederà con l'autorizzazione una volta terminato il processo di valutazione.
Una nuova formula d’eritropoyetina umana ricombinante con caratteristiche simili a quella prodotta dal cervello, è un'altra conquista del Centro d’Immunologia Molecolare (CIM), in collaborazione con il Centro Ricerca e Sviluppo dei Medicinali (Cidem) e altre istituzioni appartenenti al gruppo d’imprese BioCubaFarma.
Si applica per via nasale e buona parte dei pazienti trattati con la NeuroEpo ha presentato una riduzione nella progressione del deterioramento cognitivo e il miglioramento di alcuni aspetti secondari.
«Siamo in presenza di un autentico risultato della scienza cubana che ci darà una sovranità tecnologica nell’assistenza dei pazienti con Alzheimer», ha detto la dottoressa Saily Sosa Pérez, ricercatrice del test clinico.
La dottoressa Tania Crombet, direttrice delle Ricerche Cliniche del CIM, ha precisato che si valuta l’applicazione del prodotto NeuroEpo nello schema terapeutico di altre malattie neurologiche, tra le quali l’Ataxia, il Parkinson, gli accidenti encefalici ischemici e le sequenze COVID-19.
Un altro farmaco in sviluppo, considerato il primo prodotto nel suo genere, è il peptide CIGB 500, indirizzato alla riduzione dell’estensione dell’infarto del miocardio e alla protezione dei tessuti epiteliali dei danni prodotti da eventi di perfusione ischemica, senza presentare incompatibilità con i medicinali d’uso comune in questa malattia cardiaca.
Il peptide CIGB 845, sviluppato dai ricercatori del Centro d’Ingegneria Genetica e Biotecnologia, mostra promettenti prospettive, considerando che non esistono medicinali neuro protettori valutati in maniera efficace. Concepito per il trattamento delle malattie neurologiche, nei risultati dei saggi in fase I-II è stata osservata una riduzione del grado di deterioramento neurologico, della mortalità e del volume dell’area dell’infarto.
Nuovi strumenti medici in sviluppo
In relazione allo sviluppo di nuovi strumenti medici, tra le proiezioni per il 2022 spicca la realizzazione di un ventilatore polmonare di alte prestazioni, concepito, disegnato e prodotto nell’Isola dall’Impresa Combiomed Tecnologia Medica Digitale. Per la sua condizione di strumento di supporto vitale nelle unità di terapia intensiva, contribuirà a sostituire le importazioni e ad ottenere la sovranità tecnologica e scientifica in questo importante servizio medico.
Il Centro di Neuroscienze di Cuba (Cneuro), a sua volta, è coinvolto nello sviluppo di un tomografo d’impedenza elettrica per la valutazione e il monitoraggio delle malattie del sistema respiratorio.
La dottoressa Tania Yadira Aznielle, a capo del progetto, ha detto a Granma che questa tecnica ha un ampio spettro di potenziali applicazioni, come per esempio la valutazione della funzione polmonare, della quantità di acqua polmonare extra vascolare e della perfusione polmonare. La dottoressa ha poi sottolineato che tra i vantaggi principali figura la garanzia della sua funzione continua a lato del letto grazie a una tecnologia non ionizzante nè invasiva che costituisce un importante strumento per il monitoraggio della distribuzione e della dinamica polmonare. Attualmente il prototipo si trova in fase di sviluppo, ma il prodotto finale è vicino.
Una prodezza indimenticabile
Il Presidente della Republica Miguel Díaz-Canel, in nome della direzione del Paese e del popolo, ha affermato, nella celebrazione del nono anniversario della creazione del gruppo di imprese BioCubaFarma, che ciò che hanno fatto i centri scientifici dell’istituzione e il personale della salute cubana ha salvato il Paese, e questo Cuba non lo dimenticherà mai: «I cubani e le cubane, i bambini che vanno a scuola vaccinati, quando cresceranno, quando formeranno le loro famiglie, un giorno racconteranno di una delle più grandi prodezze realizzate dal popolo in situazioni avverse. Tutto questo è un degno omaggio a Fidel».
Altre pietre miliari del 2021 sono l'autorizzazione concessa dall’Agenzia Regolatrice degli Stati Uniti per l’inizio, in questo paese, di un secondo test clinico con il vaccino cubano CIMAVAX-EGF per valutarne l'effetto sulle lesioni polmonari ad alto rischio per via del cancro del polmone, e l’elezione dei dottori Tania Crombet Ramos, Gerardo Guillén Nieto e Ernesto Altshuler Álvarez, membri dell’Accademia Mondiale di Scienze (TWAS, la sua sigla in inglese), che ha elevato a dieci il numero dei professionisti cubani che integrano questa organizzazione internazionale.
Orfilio Peláez e GM per Granma Internacional, 19 gennaio 2022
GRANMA (CUBA) / ESTERI / MILIARDI DI DOLLARI PER DESTABILIZZARE
Così si muovono i dollari per destabilizzare Cuba
Nel 1983, il presidente repubblicano Ronald Reagan diede origine alla Fondazione Nazionale per la Democrazia, conosciuta con la sua sigla in inglese NED (National Endowment for Democracy).
Fin dagli inizi, questo organismo, insieme con l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (Usaid), ha funzionato come una delle tante leve economiche dell’ingerenza del governo degli Stati Uniti, finanziando ONG e fondazioni che si vestono di lodevoli valori come la democrazia e la libertà, ma che in realtà perseguono il cambio dei governi che non si subordinano alle politiche di Washington.
Queste politiche di ingerenza sono state applicate in molti Paesi del mondo, soprattutto quelli che che gli Stati Uniti chiamano "cortile di casa": l'America Latina e i Caraibi.
Com’è spiegato sullo stesso sito web della NED, il programma LAC ha offerto il fondamentale appoggio per promuovere la democrazia nei paesi che – è facile dedurre – loro considerano i regimi più autoritari: Cuba, Nicaragua e Veneuzuela.
Secondo loro, due Paesi in transizione, Ecuador e Bolivia, hanno offerto importanti opportunità per rovesciare la precedente legislazione «autoritaria» sulla libertà d’espressione e l’indipendenza giudiziaria e per fomentare la partecipazione cittadina nei processi elettorali.
Sostengono di aver ampliato ciò che considerano programmi anti corruzione, espansione dell'informazione digitale e dei diritti umani, così come la NED ha riaffermato gli impegni con i Paesi più grandi della regione, Brasile e Messico, che secondo loro attualmente affrontano le minacce dei governi populisti rispettivamente di destra e sinistra.
Come si può constatare, l’organismo definisce come «regimi più autoritari» quelli di Cuba, Nicaragua e Venezuela, Paesi che sono stati apertamente aggrediti attraverso la rete delle fondazioni e delle ONG e diffamati dai media ugualmente finanziati da queste organizzazioni o da altre similari.
Sul sito della NED si legge anche che il 30 novembre del 2018 ci fu un incontro al quale parteciparono il senatore democratico Robert «Bob» Menéndez e la rappresentante repubblicana al Congresso Ileana Ros-Lehtinen, due noti attivisti contro i processi popolari legati ai settori più reazionari dell’emigrazione cubana di Miami.
Con loro, parteciparono all’incontro il presidente della NED Carl Gershman e l’amministratore della Usaid Mark Green, con l’obiettivo di promuovere presunti leader a Cuba, in Nicaragua e in Venezuela. Gershman approfittò dell’opportunità per ingraziare Ros-Lehtinen per il suo incrollabile appoggio al lavoro degli attivisti «democratici» di tutto il mondo, e le regalò una stampa incorniciata della Dea della Democrazia, costruita in Piazza Tiananmén circa trent’anni fa.
In seguito, la direttrice della NED per l’America Latina e i Caraibi, Miriam Kornblith, partecipò a un dibattito con attivisti di Venezuela e Cuba. Inoltre, «l’evento riunì agenzie di sviluppo e legislatori degli USA con leader democratici di Cuba, Nicaragua e Venezuela».
Cuba nel mirino
Dal trionfo della Rivoluzione Cubana, gli Stati Uniti hanno cercato tutte le vie per forzare un cambio di governo nell’Isola. Il criminale blocco economico, commerciale e finanziario che in forma illegale e unilaterale Washington mantiene contro Cuba, condannato dalla stragrande maggioranza della comunità internazionale in 29 votazioni all'ONU, è senza dubbio l’esempio più concreto di questa aggressione sistematica che il governo statunitense mantiene contro il popolo di Cuba.
Chi fomenta il blocco ha confessato in varie opportunità che questa serie di misure ha l’obiettivo d’asfissiare il popolo cubano, provocare caos e generare un cambio di governo e di sistema politico.
Durante gli anni della pandemia- 2020 e 2021- l’amministrazione statunitense (prima con Donald Trump e ora con Joe Biden) ha inasprito il blocco con nuove misure. È stata bloccata l’entrata di medicinali, di respiratori, di combustibili e di risorse economiche per affrontare la crisi provocata dalla pandemia. In questa cornice, sono state fomentate proteste per destabilizzare il Governo e tentare di dare all’Isola il colpo finale (un nuovo tentativo fallito, che ha generato malessere e sofferenza nel popolo cubano, ma non è riuscita a piegarlo).
Nel capitolo dedicato a Cuba, sul sito della NED si mostra la lista delle risorse che nel 2020 questo organismo ha destinato alla promozione della destabilizzazione.
I dati diffusi dalla NED rivelano che nel corso di quest’anno sono stati investiti con questo proposito più di cinque milioni di dollari (esattamente 5.077.788), ai quali vanno sommate le risorse apportare alle ONG e alle fondazioni che non appaiono nel capitolo di Cuba, ma che agiscono contro l’Isola e a cui vanno inoltre aggregati i fondi canalizzati attraverso la Usaid e altre organizzazioni similari.
Riproduciamo la lunga lista che la NED ha pubblicato il 23 febbraio del 2021 sul suo sito web, nella quale sono dettagliate le ONG e le fondazioni che hanno ricevuto denaro per intervenire in Cuba nel 2020 con cifre che vanno dai 20.000 ai 650.000 dollari.
- Piattaforma Internazionale dei Diritti Umani a Cuba (per le relazioni UE-Cuba): $87253;
- Cubalex (per denunce di violazioni dei D. U.): $150000
- Fondazione Cartel Urbano (per trasformare artisti di hip hop in leader): $110000;
- Istituto Nazionale Democratico per Temi Internazionali (per ridurre la Violenza di genere): $500000;
- Libertà d’informazione (per nuove forme d’informare): $80000;
- Editoriale Hypermedia Inc.: $93941;
- Centro Latinoamericano per la non violenza: $48597;
- Istituto di Comunicazione e Sviluppo: $79300;
- Trasparenza Elettorale: $74945;
- Investigazione e Innovazione (per reti regionali dei media): $74000;
- Osservatorio Cubano dei Diritti Umani: $150000;
- Libertà d’ informazione (per coperture sportive): $50000;
- Agora Cuba Inc. (per informazione): $75860;
- Associazione Diario de Cuba: $215000;
- Libertà dell’informazione: $72000;
- Fondazione per i Diritti Umani in Cuba, Inc.: $126000;
- Istituto Cubano per la Libertà d’Espressione e Stampa: $146360;
- Libertà dell’informazione (media periodistici): $56500;
- Cultura Democratica (per le arti): $49106;
- Libertà dell’ informazione (assistenza a giornalisti e blogueros): $33180;
- Direzione Democratica Cubana (società civile): $650000;
- Idee e valori democratici (per popolazioni marginali): $23500;
- Libertà d’informazione (per media indipendenti): $75000;
- Resa dei conti e governabilità: $120267;
- Promozione dell’uso di dati nel giornalismo in Cuba: $91319;
- Governo e Análisis Política a.c.: $115000;
- Associazione Civile Cronos (per l’innovazione nel giornalismo): $80000;
- Libertà d’informazione (lavoro nelle reti sociali): $50000;
- Istituto Interamericano dei Diritti Umani: $95000;
- Libertà d’informazione (pensiero critico): $99980;
- Centro per l’impresa privata internazionale: $309766;
- Istituto Stampa e Società: $70523;
- Fondazione Spazio Pubblico (media indipendenti): $108000;
- People in Need Slovakia (per la società civile): $60000;
- Clovek contra tisni, o.p.s. (per media giornalistici): $150882;
- Istituto Politico per la Libertà: $85000;
- Arlenica, Arte, Linguaggio e Investigazione per il Cambio Sociale, un Supplemento: $11940;
- Centro por una Cuba Libera (per i diritti umani): $80000;
- Istituto delle Relazioni sulla Guerra e la Pace (IWPR): $145230;
- Gruppo Internazionale per la Responsabilità Sociale Corporativa in Cuba (appoggio ai sindacati indipendenti, ai lavoratori autonomi e ai diritti del lavoro): $230000;
- Vista Larga Foundation Corp (per scrittori e artisti): $83000;
- Idee e valores democratici (per l’intervento in diversi settori): $71339.
Redazione Granma e GM per Granma Internacional, 16 gennaio 2022
GRANMA (CUBA) / INTERNI / LA SITUAZIONE ECONOMICA DI CUBA
La grande truffa del cambio valutario
Qualcuno potrebbe dirci quante transazioni si fanno ogni giorno a Cuba per comprare pesos con le carte di credito in valuta? Certo che no, è un dato che le banche mantengono segreto. O forse dirci quante sono le persone che nei parchi, nelle loro case o dove ritengono più opportuno, cambiano CUP in contanti con dollari? Anche questo è un dato che non si riesce a conoscere.
E allora perchè si crede ai media che affermano di conoscere il tasso di cambio del dollaro, dell’euro o della MLC nelle strade? Forse questi signori sono hacker capaci di spiare i telefoni dei cubani? Sono indovini o leggono nel pensiero? Hanno comprato una bolla di cristallo che glielo dice? Sapete cos'è una profezia che si autorealizza? Ve lo spiego: è una predizione che getta le premesse perché si avveri.
Certamente, l’inflazione esiste, il tasso di cambio in strada è diverso da quello ufficiale, ma non è nemmeno quello che certi siti danno per vero: diventa vero perché molte persone lo credono e lo prendono come tale.
Come fanno questi media a stabilire il valore del cambio? Semplicemente, lo dicono. Dicono che lo calcolano sulla base di tendenze emerse in certi gruppi di WhatsApp, che a loro volta lo prendono da gruppi di specialisti, che a loro volta… Ossia, Pancho dice che Maria dice quel che dice Pedro, che lo ha detto Songo: quello che ha dato a Borondongo, quello che ha dato a Bernabé.
Di fatto, la nostra economia è cresciuta del 2% nel 2021; da novembre sono aperte le frontiere, è cominciato il turismo, la pandemia è scesa a livelli gestibili e, di conseguenza, si suppone una maggior disponibilità di divisa e di prodotti, e il tasso di cambio non diminuisce come si potrebbe supporre, ma invece aumenta.
C’è gente che si arricchisce grazie a questo imbroglio. La giocata successiva era già chiara: per una settimana sono stati manipolati i presunti tassi di cambio, giungendo a numeri spettacolari e allora, per altre vie, all'improvviso la menzogna viene fatta circolare addirittura falsificando la Gazzetta Ufficiale, che dice che in breve tempo le nostre banche cominceranno a vendere un ammontare limitato di divisa alla popolazione.
Qualcuno ancora non vede la truffa? È facile da dimostrare: io so che un numero importante di persone ha fiducia in me, e dico che il cambio è, diciamo, 105. Allora lo sfrutto e vendo dollari a questo prezzo. Poi, dato un presunto annuncio del Governo, affermo che il tasso sta scendendo e approfitto per comprare dollari a un prezzo minore e con questa operazione d’inganno - perfetto!- riempio le mie tasche.
Non perderò mai, perchè se questa truffa non funziona, posso sempre comprare più moneta nazionale che – paradossalmente – mantiene una certa stabilità, e con la quale qualche prezzo addirittura diminuisce.
Sul tema ho pubblicato su Facebook un post che è stato condiviso da diversi gruppi e rilanciato anche su altre reti sociali. Ho scritto: «Ora verranno accademici e altri esperti a giustificare e mostrare l’esistenza di questi presunti tassi come una verità scientifica». E non mi sono sbagliato. Qualcuno mi ha poi smentito dicendo che un certo suo collega con un importante curriculum ha ricevuto un premio per aver inventato un nuovo metodo per calcolare i tassi di cambio, sulla base delle vendite di Revolico (sito cubano di annunci economici on line, n.d.r.).
Davvero? Una rivoluzione 200 anni dopo Gauss, Bayes o Laplace? E come si chiamerebbe la tesi? Forse "Formula magica per il calcolo dei prezzi" secondo gli speculatori di Revolico?
Sicuramente, il calcolo di questo “scienziato” sarà poi accompagnato da un’ avvertenza: «Si tratta di una stima, secondo la segmentazione delle proiezioni, varianti e deviazioni standard, aree di fidelizzazione e altri elementi influiscono sull'affidabilità della previsione, perché in effetti non sono noti i prezzi definitivi accordati “al privato”, e neanche quanti prodotti hanno venduto gli speculatori o se qualche volta sono effettivamente riusciti a vendere».
Geni! Ma pensiamo che l'imbroglio abbia come come unico obiettivo il solo guadagno illegale: dietro ci sono intenzioni molto più sinistre. Per esempio, in Venezuela hanno usato lo stesso sistema per distruggere il valore del cambio del bolívar. Hanno creato un sito chiamato Dolar Today – con sede negli Stati Uniti – che ogni giorno manipolava i tassi. Insieme con altre misure di blocco economico, riuscirono a indurre un’inflazione galoppante dalla mattina alla sera, nel giro di poche ore i prezzi aumentavano, una cosa impossibile da spiegare con una logica sana.
Certo le condizioni del Venezuela sono differenti da quelle di Cuba: lì il 95% del commercio al dettaglio – così come il commercio estero che lo nutre – è nelle mani di privati. Non deve stupire quindi che questi «geni» li avevamo già individuati e avevamo spiegato i “vantaggi” che per la nostra economia avrebbe significato privatizzare il commercio estero. Questo è l’obiettivo di certe operazioni, l'anello strategico che mirano a cambiare.
In ogni caso, queste sono pratiche illegali che generano incertezza e violano le norme internazionali, ma il rispetto della legalità non è mai stata una virtù o una preoccupazione che ha accompagnato i governi degli Stati Uniti, quando s’impegnano a distruggere i Paesi che non si piegano ai loro disegni.
Qualcuno si è mai chiesto chi finanzia questi siti che "informano" sull'andamento della valuta? Forse si crede nella buona fede degli stessi che ci bloccano e impediscono che un padre mandi rimesse al figlio o a sua madre? Certamente il nostro Paese attraversa momenti difficili, ma per superarli e riattivare l’economia è necessario controllare la pandemia, e in questo – grazie ai nostri vaccini creati da veri scienziati – abbiamo fatto passi avanti da giganti. Non ci sono soluzioni migliori che generare beni e servizi con i nostri stessi sforzi, possibili solo con la dedizione e la responsabilità di tutti.
Anche in Europa esistono precedenti di questa pratica. Il 16 settembre del 1992 è noto come Mercoledì Nero per il crollo sofferto dalla sterlina, una delle ragioni principali per cui il Regno Unito non poté adottare l’euro. L’evento obbligò la Gran Bretagna a uscire dal Meccanismo del Cambio Europeo, il crollo della sterlina creò un’immensa ricchezza per gli investitori come George Soros. Inoltre, provocò una tremenda confusione nel panorama politico della Gran Bretagna, perché stava spendendo il denaro dei contribuenti nel tentativo di mantenere a galla la sterlina.
Nel caso di Cuba, si sta cercando anche di irritare e capitalizzare il disagio popolare provocato dall’inflazione in piena scarsità dovuta alla pandemia e acuita dalla persecuzione del blocco per generare scenari di destabilizzazione.
Antonio Rodríguez Salvador e GM per Granma Internacional, 26 gennaio 2022