Porto Livorno, due giorni di sciopero, il porto fermo: “Massima adesione. Vogliamo più sicurezza e meno precariato"
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- Scritto da Lavoratori portuali Livorno
I lavoratori portuali in protesta per due giorni, chiedono più sicurezza, meno straordinari, meno precariato e riconoscimento del lavoro usurante
LIVORNO — Piena adesione allo sciopero di 48 ore organizzato nel porto di Livorno da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil-trasporti e USB. "Tiriamo dritto, ha detto Giuseppe Gucciardo di Filt-Cgil, e a parte le merci deperibili e i passeggeri, tutto il resto è fermo totalmente. Tutti i lavoratori hanno partecipato". "Un adesione totale alle due giornate di sciopero ai porti di Livorno e Piombino. Ai presidi e alle manifestazioni hanno partecipato tutti i lavoratori che hanno comunque garantito i servizi essenziali, come ad esempio quelli legati al traffico dei passeggeri.
La decisione di mettere in atto uno sciopero di 48 ore, hanno spiegato i delegati sindacali, è stata presa al termine di un ciclo di assemblee con i lavoratori tenutesi dal 30 ottobre all'8 novembre. La mobilitazione è nata per chiedere maggiore sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, il contenimento del lavoro straordinario e superamento del precariato, per il riconoscimento del lavoro usurante per il lavoro portuale, stop all'autoproduzione (il disegno di legge Concorrenza rischia infatti di spalancare le porte a questa pratica cara agli armatori) e per denunciare la mancata proroga nel decreto legge Infrastrutture dei sostegni alla portualità per l'anno 2021. L’Usb chiede anche: "Un presidio medico operante h24, l'aggiornamento dei piani di evacuazione e controllo puntuale dei 'documenti di valutazione dei rischi', lo stop alla 'giungla' dei contratti e all’ingresso delle società armatoriali all’interno dei terminal. Inoltre, che gli aiuti statali vadano ai lavoratori e non devono essere usati per creare ulteriori profitti".
Da Lavoratori portuali Livorno