Medio oriente: le motivazioni della guerra non sono affatto religiose, ma commerciali per tutti i contendenti. Per “nobilitare” la crisi si ammazzano i cristiani

- oggi è toccato a Padre Mourad, francescano, ucciso a 49 anni, nella valle dell’Oronte -

di Antonio de Martini

Da quanto tempo gli USA sapevano della presenza dell’enorme giacimento di gas e petrolio nel Levante mediterraneo?
Alcuni elementi di fatto già li abbiamo: nel 2009 i pozzi sul confine del corridoio di Gaza già erano stati perforati e la compagnia incaricata aveva già disposto il trasferimento delle attrezzature di ” freaking” dall’Azerbaijian verso Israele. Per giungere alla fase di “freaking” bisogna aver finito la perforazione del pozzo che porta via anche sei mesi.

La fase di perforazione viene preceduta dalla ragionevole probabilità – una quasi certezza – che si è sul punto giusto e questo prevede rilievi geologici di almeno altri sei mesi.

Lecito pensare quindi che gli USA sapessero già nel 2008 del giacimento , diciamo in autunno.

E’ in quel periodo ( 2009) che sono iniziate le preoccupazioni per i diritti umani in Siria e i viaggi a Damasco di John Kerry non ancora segretario di Stato.

La cartina – di fonte americana ( Stratfor) e datata 2010 - mostra senza possibilità di equivoci che la” base” del triangolo in cui è compreso il giacimento è occupata – partendo dal sud – da Egitto, striscia di Gaza ( Hamas), Israele, Libano ( Hezbollah), Siria ( Assad).

 

Israele sta cercando di coinvolgere Cipro nella vicenda ( ha stipulato un patto di assistenza militare in funzione anti turca) , ma basta uno sguardo alla cartina per capire che le acque territoriali Cipriote non sono nell’area del giacimento.

Il petrolio ha bisogno di armonia tra i “condomini”  e questa non c’è.  A meno che l’armonia non venga imposta con l’annientamento della Siria come potenza regionale.

L’Iran aiuta la Siria, non tanto per solidarietà religiosa ( che è tutta una invenzione indotta dai soliti ignoti e gli alawiti non sono mai stati considerati sciiti prima d’ora), quanto perché fino a che la guerra si trascina, il giacimento non potrà essere sfruttato o almeno avrà prezzi elevati rispetto a quelli iraniani che gli USA hanno messo KO con le sanzioni per predisporsi il mercato europeo. Infatti, a Oriente hanno concesso generose dispense dall’embargo a India, Pakistan, Indonesia e Giappone.

La Russia ha risposto allo stesso pericolo commerciale ( perdita del mercato europeo) con la stipula di contratti  decennali di lungo termine ( che prima non voleva fare) per la fornitura dei gas  agli europei, attirandoli con uno sconto immediato del 10% e promettendone un altro di analogo importo a breve ( a noi consumatori il governo ha “ribaltato” solo il 2%…).

Arabia Saudita e Katar hanno anch’essi ragguardevoli quantità di prodotto nel sottosuolo, ma se Tamar e Leviathan ( nomi dei giacimenti) entrassero in produzione, costerebbero di meno, impoverendoli.

Ecco perché adesso gli Americani cercheranno – prima della conferenza di pace GINEVRA II ormai slittata a luglio – di forzare la mano ad Aleppo e proporre la secessione della zona costiera ( piena di alawiti…), non possono creare uno stato senza una capitale; ecco perché sono scoppiati disordini con morti a Sidone ( dove non era mai successo un combattimento, nemmeno durante i diciassette anni di guerra…); ecco perché  anche se piove a Shanghai è colpa di Hezbollah ; ecco perché infine,  il  preesistente contenzioso sui confini marittimi tra Libano e Israele ( per il quale gli USA avevano promesso al Libano il loro appoggio alle Nazioni Unite) adesso è fermo all’ONU che però trova il tempo di far fare un discorso a Angelina Jolie sull’unico tema di cui è esperta…..

La partita, spacciata per scontro religioso è dunque in realtà una guerra commerciale per tutti i contendenti e il premio in palio sono le forniture di gas alla vecchia Europa che trema dal freddo d’inverno e di paura in estate. Altro che conflitto religioso: se Sciiti e Sunniti avessero voluto combattere, avrebbero potuto farlo nei precedenti tredici secoli…..

A definire in pieno Parlamento irlandese, Obama ”criminale di guerra” è stata una sola persona: una donna a nome Clare Daly. La ringrazio a nome dei 250 milioni di uomini “maschi” della Unione Europea che tacciono e sperano unicamente nella diminuzione della bolletta. ( vedi link  e madatele un “I like” please! )

Ecco la carta geografica che parla da sola e lascio per chi conosce l’inglese, anche il testo coi numeri del fenomeno geologico.

 

LEVANT BASIN HOLDS 122 TRILLION CUBIC FEET OF NATURAL GAS

YA LIBNAN NEWS

April 10, 2010

bacino petrolifero

An estimated 122 trillion cubic feet of undiscovered, recoverable natural gas are in the Levant Basin Province in the eastern Mediterranean region, according to a new report.

The U.S. Geological Survey estimates that the area, which includes the coastal areas near Israel, Lebanon and Syria, ( Palestina non menzionata – non era stata ancora riconosciuta dall’ONU –  e nemmeno Gaza ndr) harbors resources that can be recovered using currently available technology.

It’s the first time the USGS has assessed the area for extractable resources.

“The Levant Basin Province is comparable to some of the other large provinces around the world,” said Brenda Pierce, USGS Energy Resources Program Coordinator, in prepared remarks ( comunicato scritto, niente domande di giornalisti ndr). “Its gas resources are bigger than anything we have assessed in the United States.”

The Levant Basin Province also holds an estimated 1.7 billion barrels of undiscovered, recoverable oil. (Worldwide consumption of petroleum in 2008: 31 billion barrels.)

Worldwide consumption and production of natural gas, which is used for electricity generation, was 110 trillion cubic feet in 2008, according to Energy Information Administration data.

The three largest consuming countries in 2008 were:

* United States (23 trillion cubic feet)
* Russia (17 trillion cubic feet)
* Iran (4 trillion cubic feet)

The USGS estimates that Russia’s West Siberian Basin also harbors considerable natural gas resources, to the tune of 643 trillion cubic feet.

The agency also believes the Middle East and North Africa regions have several natural gas-rich areas, including the Rub Al Khali Basin (426 trillion cubic feet), the Greater Ghawar Uplift (227 tcf) and the Zagros Fold Belt (212 tcf). ( Posseduti da Arabia Saudita e compagni di jihad ndr)

“I think that the gas reserves amount to much more than 25 trillion cubic feet, and all [gas companies] are interested in this wealth,” Al-Arabiya quoted Wood as saying during an interview with the UK Times.          

 

Da corrieredellacollera