A proposito della giornata della memoria

 

L'Armata Rossa apre i cancelli di Auschwitz, 1945 | Collettivo Comunista  Tazebao

 

Il 1 Novembre 2005 fu istituito dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il GIORNO DELLA MEMORIA, da celebrare ogni anno il giorno 27 Gennaio.

Il 27 Gennaio del 1945, infatti, avvenne la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa dell’allora Unione Sovietica.

Benigni avrebbe dovuto filmare un carro armato con la stella rossa dell’URSS nel finale del film “La  vita è bella”, film che come ricorderete toccava in modo originale il problema dei campi di concentramento nazisti, ma, se l’avesse fatto, non avrebbe probabilmente mai ricevuto l’Oscar.

Noi crediamo che la GIORNATA DELLA MEMORIA sia stata una giusta decisione dell’ONU, che permette di ricordare ciò che avvenne durante la II guerra mondiale ad opera dei nazifascisti; infatti questa annuale celebrazione permette di non dimenticare gli orrori che avvennero nei famigerati campi di concentramento, che causarono sofferenze indicibili e morte a innumerevoli persone colpevoli agli occhi dei nazifascisti di essere di un'altra religione o di pensare liberamente a un altro tipo di governo. I più colpiti furono gli ebrei, ma anche Rom, testimoni di Geova,  omosessuali, comunisti, socialisti, democratici liberali e repubblicani,  massoni e disabili; insomma al difuori dei cosiddetti appartenenti alla razza ariana, tutte le altre persone erano viste con diffidenza, disprezzo ed erano tutti potenziali nemici da controllare e, quando lo ritennero opportuno, eliminare nei modi più crudeli immaginabili.

Va ricordato che  le leggi razziali discriminanti gli ebrei in tutta l’Europa, in Germania furono emanate dal 1933, note come Leggi di Norimberga, in Italia furono promulgate all’inizio del 1938.

L’Assemblea delle Nazioni Unite ha creato una giusta iniziativa, ma va sottolineato che nei discorsi ufficiali e negli organi di stampa (tutti) vengono sempre e solo ricordate le sofferenze degli ebrei, dovrebbero anche essere ricordati con uguale spirito e uguale indignazione le sofferenze di tutti gli altri perseguitati.

Le commemorazioni devono sì parlare del passato, ma essere vigili e attente nel denunciare le sofferenze che oggi, in diverse parti del mondo, soffrono milioni di persone ad opera delle nazioni dominanti dell’Occidente, che non  si comportano in modo così diverso dalla ferocia operata dai nazifascisti. La Croce Rossa, Amnesty International, Human Rights Watch, denunciarono e stabilirono con prove alla mano che nella prigione di Abu Ghraib (Iraq), a Guantanamo, in Afghanistan sono avvenuti  abusi fisici, sessuali, torture, stupri, sodomizzazioni e omicidi, che non si trattava di casi isolati, bensì erano disposizioni eseguite da componenti dell’Esercito degli Stati Uniti e della Central Intelligence Agency (CIA) in ottemperanza ad un piano di torture e trattamenti raccomandati nei centri di detenzione americani all’estero, disposizioni date e autorizzate dalle alte gerarchie militari USA.

Si può quindi affermare che è singolare ascoltare e leggere condanne al nazifascismo, alla barbarie delle SS, alle dichiarazioni che non dovrà più succedere una simile aberrazione, al valore ineludibile della libertà, al rispetto dell’essere umano…e via salmodiando, nelle dichiarazioni che sui giornali, nelle radio e nelle televisioni ci sommergono nel GIORNO DELLA MEMORIA; queste dichiarazioni, sono dette e scritte da personaggi rappresentanti di Nazioni che quotidianamente attaccano altri stati con le scuse più assurde e provocano danni incalcolabili, utilizzando le sanzioni economiche, le quali, assieme alle armi più sofisticate portano morte e distruzioni  a popolazioni inermi e incolpevoli.

Noi, nella GIORNATA DELLA MEMORIA, vogliamo anche ricordare che sette mesi dopo la caduta del nazismo, mentre erano in corso contatti per la resa del Giappone fra le alte gerarchie  militari giapponesi e statunitensi, il 6 Agosto 1945 alle ore 8,15 venne lanciata la prima bomba atomica sulla città di Hiroshima  e tre giorni dopo una seconda bomba fu lanciata sulla città di Nagasaki. Il presidente degli USA Truman  dette l’ordine all’aeronautica militare Usa di sferrare l’attacco atomico.

La prima bomba causò la morte di 140.000 persone, la seconda di 74.000, lasciando una scia di malattie mortali che colpirono buona parte dei “miracolosamente” sopravvissuti.

L’indignazione è un nobile sentimento che caratterizza la solidarietà umana, ma deve essere usata a 360° in ogni situazione in cui esiste sopraffazione da parte del più forte verso il più debole, del più ricco verso il più povero, degli sfruttatori versi gli sfruttati.

L’indignazione deve essere sì rivolta agli avvenimenti del passato, ma deve, per avere un senso, essere contemporaneamente rivolta al presente, perché se riguarda solo il passato è un inutile e disgustoso esercizio di retorica. 

 

Luigi Cecchetti,  CIVG