Manifesto cittadini e popoli del mondo chiediamo la fine del blocco degli Stati Uniti contro Cuba

10 aprile 2020

 

Usa-Cuba, inizia il disgelo ma per smantellare il "bloqueo" ci ...

 

Il popolo cubano è oggetto del blocco più lungo e crudele della storia moderna.

In questi momenti in cui tutti viviamo sotto la minaccia del CORONAVIRUS, sentiamo la necessità di unirci per garantire il valore supremo della vita. Non possiamo rimanere in silenzio quando un popolo è privato ad opera di altri delle condizioni necessarie per garantire la vita.

Era nascosto e sepolto, ma ora salta in primo piano alla coscienza mondiale l'ingiustizia dell'embargo imposto dagli Stati Uniti a Cuba e la illimitata solidarietà del popolo cubano oltre ogni confine.

Da sessant’anni Cuba vive sotto il peso di un embargo (blocco) imposto dagli Stati Uniti.

La geografia e la storia, e la vicinanza tesse tra i due paesi legami politici, economici e sociali senza per questo che Cuba diventasse mai territorio degli Stati Uniti. E lo mostrò, consapevole della sua sovranità, quando decise di difendere il suo territorio proprio contro gli Stati Uniti attraverso un processo rivoluzionario che illuminò e permeò la coscienza di tanti altri popoli della Terra, specialmente in America Latina.

A partire dall'ottobre del 1960, dopo il Trionfo della Rivoluzione, Cuba subì un blocco che nel 1962 fu quasi totale. Della sua gravità è segno evidente il fatto che il 73% delle esportazioni cubane erano verso gli Stati Uniti e il 70% delle importazioni provenivano da essi.

Successivamente, gli Stati Uniti hanno presero provvedimenti contro la Rivoluzione: l'invasione mercenaria dell'aprile 1961, il congelamento di tutti i beni dell'Isola negli Stati Uniti, il divieto di transazioni commerciali e di esportazione, sanzioni a imprese straniere che effettuano transazioni con proprietà americane nazionalizzate da Cuba, divieto di entrare negli Stati Uniti per le navi che toccano il porto cubano, revoca di qualsiasi tentativo di avvicinamento e nuove restrizioni da parte di Donald Trump nel 2017, azioni legali contro compagnie con attività commerciali a Cuba, divieto di viaggiare a Cuba, divieto di accesso ai medicinali e tecnologie sanitarie, ritiro del personale diplomatico, ecc.

Le perdite e i danni subiti ammontano, secondo calcoli ufficiali, a oltre 922 miliardi di dollari. L'embargo – classificato come il più lungo e crudele nella storia moderna – è stato affrontato dalla maggioranza dei cubani sottoposti a un’aggressione che viola i diritti umani.

 L’obiettivo del blocco

La logica alla base del blocco fu ben spiegata il 6 aprile del 1960 da Lester D. Mallory, Vice Segretario di Stato aggiunto per gli Affari Interamericani, in un memorandum segreto del Dipartimento di Stato declassificato nel 1991, incluso a pagina 885 del Volume VI del Rapporto del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti dal 1958 al 1960 che, in parole povere, dice:

“La maggior parte dei cubani sostiene Castro... l'unico modo prevedibile per sottrargli il sostegno è attraverso il disincanto e lo scontento che deriverebbero da disordini materiali e difficoltà... tutti i mezzi possibili devono essere rapidamente usati per indebolire la vita economica di Cuba... Una linea di azione che, essendo la più efficace e discreta possibile, realizzerà i maggiori progressi privando Cuba di denaro e forniture, riducendo le sue risorse finanziarie e i salari reali e causando fame, disperazione e conseguente rovesciamento del governo”.

Una dichiarazione raffinata e crudele per il suo duplice obiettivo di provocare fame e miseria al popolo cubano e di scaricare le cause delle sue sventure sull’inefficienza del governo cubano e non sulle "sanzioni" di Washington, e che rivela l'eccezionale eroismo della Rivoluzione e l'arroganza dell'immorale dominio nordamericano.

Le Nazioni Unite e i leader mondiali condannano il blocco

Le Nazioni Unite, con la speranza di non ricadere mai più nella follia di una nuova guerra, nel 1945 approvò: “Scopo delle Nazioni Unite è promuovere relazioni amichevoli tra le nazioni basate sul principio della parità dei diritti e dell'autodeterminazione dei popoli, e di prendere le misure appropriate per rafforzare la pace universale” (Carta delle Nazioni Unite, Cap. I, Art. 1).

L'Organizzazione si basa sul principio dell'uguaglianza sovrana di tutti i suoi membri”(Carta idelle Nazioni Unite, Cap. 1 articolo 2).

In questo senso, e sulla base dei suoi principi di uguaglianza sovrana degli Stati, nel non intervento e ingerenza negli affari interni, le Nazioni Unite si sono pronunciate 23 volte con un voto schiacciante contro il blocco, con il seguente risultato nel 2019: su 193 paesi, 187 contro il blocco; 2 a favore (Stati Uniti e Israele) e 2 astensioni.

Alla stessa stregua, capi religiosi come Papa Giovanni Paolo II, lo hanno condannato due volte; il patriarca ortodosso Bartolomeo lo ha definito un "errore storico" e altri leader anche degli stessi Stati Uniti hanno espresso opposizione contro di esso.

Di fronte a questa situazione, noi che promuoviamo questo Manifesto, chiediamo ai cittadini di tutto il mondo di firmarlo sollecitando la revoca del blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti a Cuba.

Come fare

* Per supportarlo, inviare nome, cognome e nazionalità via e-mail all’indirizzo: camunamdi@gmail.com o tramite whatsapp al numero 0034 618268963;

* Sarà creato un registro aggiornato delle persone che supportano l’appello, ovviamente nel rispetto della riservatezza, dall'editoriale Nueva Utopía in collaborazione con l'ONG Camunamdi.  

http://felixsautie.com/articulos.php?m-a-n-i-f-i-e-s-t-o-ciudadanos-y-pueblos-del-mundo-pedimos-el-fin-del-bloqueo-a-cuba-por-estados-unidos

 

 

Il CIVG (Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia), da sempre al fianco del popolo cubano nella sua battaglia di giustizia, contro il Blocco, aderisce e supporterà il Manifesto/Appello, essendo pienamente  interno ai nostri intenti e obiettivi. Aderisce e si mette a disposizione per eventuali iniziative di sostegno e solidarietà   richieste.

Patria Grande/CIVG, 10 aprile 2020