Imponente preparazione della stampa in vista uno scontro dell’Occidente con la Cina

ex Sottosegretario di Stato presso il Ministero della Difesa tedesco

 

wimer2018

 

In questi giorni, mentre si percepisce un imponente preparativo della stampa per uno scontro dell’Occidente con la Cina, sembra di avere una sorta di déjà vu.

Vecchi e storici conflitti vengono riaccesi per destabilizzare la Cina: sono segnali inquietanti.

Le “pistole” della stampa sono posizionate lungo le linee di conflitto tracciate dal quartier generale a Washington. La provincia cinese dello Xingjiang e le popolazioni turche che vivono lì vengono mobilitate contro il governo centrale di Pechino. La situazione è pronta per un grave conflitto. Un conflitto, a proposito, che è in preparazione da quasi trent'anni.

Tutto ciò accade perché il mega-progetto cinese della "Via della seta" sta integrando il continente euroasiatico. Tale iniziativa indebolirà in modo permanente il dominio americano delle rotte commerciali globali e la strategia delle sanzioni, il cui obiettivo in tempo di pace è la distruzione degli stati.

Gli eventi di Hong Kong mostrano in modo impressionante che la periferia della Cina viene scossa con forza. I piani anglo-giapponesi per creare almeno otto nuovi stati a partire dalla Cina unificata sono noti da molto tempo. Ciò metterebbe o vorrebbe mettere temporaneamente in pausa la crescita globale di Pechino. Tuttavia, nel prossimo futuro, saremo in grado di vedere i famosi "punti caldi" in Cina, dove si giocherà ancora con il fuoco e dove il più grande scontro globale potrà essere organizzato dietro manovre evidenti a tutti. Nello Xingjiang e in particolare con gli uiguri, il conflitto globale tra gli Stati Uniti e il "resto del mondo" sta diventando quasi esemplare.

Fin dai combattimenti di decenni fa sul fiume Ussuri tra le potenze allora comuniste dell'Unione Sovietica e della Repubblica Popolare Cinese, il mondo è stato consapevole della sensibilità di questa regione. Ecco perché, in particolare, il presidente Naserbayev, che è presidente del Kazakistan da molti anni, si sta sforzando di sviluppare un meccanismo per la prevenzione dei conflitti tra gli stati secondo il modello della "Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa". Tale iniziativa sta avendo grande successo, come dimostra l'attuale "Shanghai Cooperation Group". A est di Mosca, gli stati partecipano perché preferiscono a qualsiasi guerra un lavoro laborioso per la ricerca della pace. Dal crollo dell'Unione Sovietica questo obiettivo e questo approccio è diventato dominante, come ho potuto sperimentare in prima persona in veste di partecipante alle conferenze preparatorie ad Almaty. Dovrebbe essere impedito a tutti i costi che il processo di disintegrazione dell'Unione Sovietica possa ripetersi sul territorio cinese trasformandosi in guerra. Le questioni di confine sono state risolte e sono state create nuove regole e l’autonomia viene sempre più rispettata proprio per prevenire dei conflitti. Sin dal primo giorno, gli Stati Uniti si sono opposti massicciamente allo sviluppo di un meccanismo per la risoluzione pacifica delle tensioni. Il progetto della conferenza "Shanghai Group" è sempre stato sabotato dove possibile. Infatti quando gli stati sul campo trovavano un accordo gli Stati Uniti abbandonavano o ostacolavano il progetto della conferenza. Da allora, chiunque voglia può seguire come i due concetti rivali si combattono l'uno con l'altro.

Fin dalla costruzione della "diga delle tre gole" sul fiume Yangtze, il governo centrale cinese ha cercato di cambiare la struttura demografica di base nello Xingjiang a favore della popolazione cinese. Nell'ultimo decennio le riviste tedesche non sono state troppo dispiaciute di raccontare le rivolte guidate dalla CIA in questa provincia. Inoltre, il modo in cui il conflitto globale americano-cinese domina la nostra epoca risulta evidente negli attacchi degli Stati Uniti contro gli investimenti cinesi in Pakistan in relazione alla Nuova via della seta.

E noi, in Germania? La Germania imperiale, a quel tempo in rivalità con altre potenze, sapeva cosa stava succedendo in questa regione grazie ai suoi scienziati e alle sue spedizioni.

Oggi, quella di stabilire la sede mondiale degli Uiguri a Monaco di Baviera al momento della preparazione del “Gruppo Shanghai” è stata una decisione strategica da parte degli Stati Uniti.

I meccanismi che possono derivare da questo processo sono ben noti grazie alla storia di altri conflitti che si sono sempre conclusi in guerra.             16 dicembre 2019  

 

Da Forum di Belgrado per un mondo di eguali. Traduzione di Andrea C.