L'ex ministro degli Esteri della Jugoslavia, Z. Jovanovic accusa gli Stati Uniti di cercare di distruggere l'ordine mondiale

9 novembre 2019


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Secondo Jovanovic, si tratta di un ordine mondiale stabilito dai risultati della seconda guerra mondiale e gli Stati Uniti cercano di distruggere questo assetto mondiale.

"In questi giorni, il rappresentante speciale del Dipartimento di Stato USA Thomas Zarzetski è a Belgrado per verificare e controllare se la Serbia rispetta o viola le leggi sulle sanzioni americane verso la Russia, acquistando armi russe. Cercando di presentare la missione di Zarzetskiy come qualcosa di normale all’opinione pubblica serba, i media gli ricordano che ha viaggiato in altri 60 paesi con lo stesso compito.

Numerosi fatti dimostrano che gli Stati Uniti, indicata come la più grande democrazia del mondo, cercano di rivedere l'ordine mondiale stabilito dai risultati della seconda guerra mondiale e cercare di imporre un ordine mondiale basato sul dominio e gli interessi americani. Al contrario, la Russia e la Cina, che gli Stati Uniti chiamano autoritari e totalitari, stanno cercando di costruire un ordine mondiale fondato sul Diritto internazionale e sulla dichiarazione della Carta delle Nazioni Unite ", ha dichiarato Jovanovic.

Minaccia di sanzioni

L'ex ministro degli Esteri jugoslavo ritiene che le minacce alla Serbia per imporre le sanzioni statunitensi siano un paradosso. A questo proposito ha ricordato che anche al vertice NATO del 2000 a Bratislava, gli Stati Uniti hanno sostenuto che ai fini della NATO, le leggi americane sono molto migliori di quelle europee.

In precedenza, un rappresentante speciale del Dipartimento di Stato per i Balcani occidentali, Matthew Palmer, durante una visita a Skopje in un'intervista al canale televisivo macedone, aveva avvertito che l'acquisto degli S-400 russi, che era stato considerato da Belgrado possibile, avrebbe comportato sanzioni statunitensi. In seguito Zarzetski è arrivato in Serbia con l'obiettivo di "far comprendere bene alle autorità serbe l'articolo 231 della legge sulla lotta, mediante sanzioni,  contro gli avversari statunitensi, il quale  implica l'introduzione di sanzioni statunitensi contro individui e entità legali o statali che cooperano con il settore russo della sicurezza e dell'intelligence".

 

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In precedenza il presidente della Serbia, Aleksandar Vucic, aveva visitato le esercitazionimilitari congiunte tra Serbia e Russia, Slavic Shield-2019, dove ha esaminato personalmente il complesso missilistico antiaereo dei sistemi S-400 e la batteria dei sistemi Pantsir-S delle forze armate russe. Successivamente, ha espresso la speranza che un giorno la Serbia possa permettersi un simile complesso, ma al momento il paese non ha 500 milioni di euro per acquistarlo. Allo stesso tempo, Vucic ha dichiarato di essere pronto ad accettare il complesso come dono dalla Russia

Il giornale Vecernie Novosti ha riferito che le autorità serbe stanno valutando la possibilità di acquistare con un credito a lungo termine i sistemi missilistici antiaerei S-400 russi.

Il giornale ha sottolineato che durante gli esercizi, 14 aerei serbi , che rappresentavano un nemico simulato, sono stati tutti  abbattuti in meno di tre minuti dal complesso S-400, che aveva usato 26 missili per raggiungere l’obiettivo. Il giornale ha inoltre ricordato che un gruppo di ufficiali serbi ha già completato l'addestramento in Russia per il funzionamento degli S-400.

Esercitazioni di difesa aerea

Le esercitazioni di difesa aerea russo-serba "Slavic Shield - 2019" si sono svolti per la prima volta e sono  consistite in due fasi. La prima tappa si è svolta a settembre di quest'anno nella regione di Astrakhan in Russia, nella base del Centro di addestramento al combattimento e dell'uso del combattimento delle forze aerospaziali russe. Nella seconda fase, nel territorio della Serbia e per la prima volta manovre congiunte al di fuori dei confini russi, hanno visto la presenza di sistemi missilistici antiaerei S-400. L'addestramento ha coinvolto i missili antiaerei e i sistemi di armamento Pantsir-S delle forze aerospaziali russe, nonché i sistemi di missili antiaerei Neva-M1T e Cub-M dell'Aeronautica e della difesa aerea della Serbia.

Nel corso degli esercizi Slavic Shield-2019, sono stati sperimentati i problemi di interazione tra le unità di difesa aerea delle forze aerospaziali della Federazione Russa e dell'aeronautica e la difesa aerea della Repubblica di Serbia.

Secondo il Ministero della Difesa della Serbia, in futuro si terranno regolarmente esercitazioni di difesa aerea.

da tass.ru – A cura di Enrico Vigna portavoce del Forum Belgrado Italia