Il ruolo degli Stati Uniti nelle proteste in Hong Kong

 

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Comunicato dell’INTERNATIONAL ACTION CENTER – USA

 

 

L’imperialismo statunitense è il maggiore nemico di chi sta lottando per un futuro di dignità, sovranità e pieni diritti umani nel mondo. Wall Street e le capitali finanziarie mantengono il loro dominio su oltre trenta Paesi in tutto il mondo tenendoli sotto costante minaccia, attraverso 800 basi militari, portaerei, uccisioni mirate, attacchi di droni e sanzioni, che li impoveriscono ulteriormente.

Wall Street usa anche il potere subdolo della National Endowment for Democracy (NED) per trovare migliaia di Organizzazioni non Governative, partiti politici reazionari e alleanze con dittatori corrotti in tutto il mondo.

Gli aiuti o gli interventi degli Stati Uniti non hanno mai protetto i diritti umani o la democrazia.

Recenti proteste di massa contro una proposta di modificazione delle leggi sull’estradizione hanno scosso Hong Kong. È la risposta naturale a tutte le forze progressive per isolare le dimostrazioni di protesta. Ma il dovere dei rivoluzionari è di guardare più profondamente, chiedersi quali forze siano dietro a questi movimenti, e chi ne otterrà benefici.

Scenario di sfondo

La Gran Bretagna rubò Hong Kong alla Cina alla conclusione della prima “Guerra dell’oppio” nel 1842. Attraverso tali guerre, la Gran Bretagna e le forze militari statunitensi imposero il commercio dell’oppio e trattati iniqui. Un centinaio d’anni di saccheggio imperialista impoverì completamente e sottosviluppò la Cina.

La vittoria della Rivoluzione Cinese nel 1949 cambiò radicalmente la Cina e cominciò a costruire il socialismo. Ma per 30 anni, dal 1949 al 1979, la Cina fu completamente esclusa, bloccata e sanzionata dagli Stati Uniti e dai paesi imperialisti occidentali.

Nel 1979 sotto la “Riforma e apertura”, iniziata da Deng Xiaoping, la Cina fece le riforme che aprirono la strada al capitalismo. Questo finalmente diede l’accesso alla Cina alle tecnologie e ai capitali dal mondo industrializzato, ma fu un patto con il diavolo, che potenziò la classe capitalista in Cina.

La colonia britannica di Hong Kong ritornò alla Cina nel 1997 sotto il principio: “un paese, due sistemi” che preserva gran parte del sistema legale e giudiziario coloniale britannico nell’antica colonia.

 

Hong Kong è un centro finanziario mondiale. È profondamente ostile alle misure sociali che hanno sollevato centinaia di milioni di persone nella Cina continentale dall’estrema povertà e provvidero a fornire alti standard sanitari, di educazione e moderne infrastrutture.

Il capitale finanziario è entrato prepotentemente in Cina. Hong Kong è la base occidentale delle operazioni, e incoraggia la crescita della classe capitalista in Cina che minaccia le fondamenta del socialismo.

Oggi la Cina è una società profondamente contraddittoria, caratterizzata dalla lotta tra la rinata classe capitalistica e le aspirazioni dei lavoratori cinesi e dei contadini di mantenere ed espandere una economia pianificata.

È nel contesto di questa lotta, così come l'escalation dell'accerchiamento militare statunitense e la guerra commerciale contro la Cina, che le attuali proteste a Hong Kong devono essere comprese. Le forze del capitale finanziario di Hong Kong e dei loro alleati negli Stati Uniti e in Europa vogliono allontanare Hong Kong dalla Cina in modo che possa funzionare come avamposto economico e politico nella regione. Ciò significa limitare l'integrazione legale e politica con la Cina il più possibile. A tal fine, gli Stati Uniti hanno fornito ampio supporto politico, finanziario e mediatico alle proteste.

Il vocabolario della protesta è disponibile sia per la sinistra che per la destra. Attraverso il NED, gli Stati Uniti hanno finanziato tentativi di colpo di stato, spesso coinvolgendo una componente di protesta di massa in Honduras, Nicaragua, Venezuela, Haiti, Ucraina e Siria. Ogni movimento ha il potenziale di includere in esso molte persone progressiste ben intenzionate, spesso con risentimenti legittimi i cui interessi non sono quelli della leadership del movimento.

 

Fatti sulla protesta di Hong Kong

Organizzazioni a più membri del Fronte Civile per i Diritti Umani, la coalizione dietro le recenti proteste riceve o ha ricevuto finanziamenti dal National Endowment for Democracy (NED) un'organizzazione finanziaria a basso impatto degli Stati Uniti che distribuisce denaro negli interessi dell'imperialismo statunitense. Questi includono: Istituto per la gestione delle risorse umane di Hong Kong, Confederazione dei sindacati di Hong Kong, Associazione dei giornalisti di Hong Kong, Partito civico, Partito laburista e Partito democratico.

Oltre 37.000 ONG, con un organico di decine di migliaia di persone, sono registrate a Hong Kong, molte delle quali ricevono finanziamenti dagli Stati Uniti e dall'Europa. Martin Lee, fondatore del Partito Democratico, un'organizzazione membro del Fronte civile per i diritti umani ha incontrato il Segretario di Stato americano Mike Pompeo durante le proteste. Pompeo ha espresso sostegno per le proteste durante l’incontro. Se le proteste in realtà stessero esaurendosi progressivamente, non sarebbero supportate dalla leadership reazionaria dell'imperialismo americano, la stessa forza che tenta di realizzare un colpo di stato in Venezuela, minacciando la Corea e cercando di iniziare una guerra con l'Iran.

Il sistema giudiziario / legale indipendente di Hong Kong è una reliquia del colonialismo britannico. In nessun'altra parte del mondo ha leggi di estradizione indipendenti, con un'autorità superiore a quella di un paese sovrano.

Nonostante decenni di investimenti di milioni di dollari, Hong Kong ha un tasso di povertà del 20% (23,1% per i bambini) rispetto a meno dell'1% della Cina continentale. Negli ultimi 20 anni la povertà a Hong Kong è stata elevata mentre la Cina continentale ha sollevato centinaia di milioni di persone dalla povertà. Recenti proteste, analogamente alle proteste "Occupy Central" a Hong Kong nel 2014, non hanno sollevato questo problema. Le proteste sono state dirette alla leadership connessa alla Cina continentale, ignorando le banche statunitensi collegate e capitalisti ultra-ricchi con sede a Hong Kong che chiaramente non mostrano alcun interesse nell'affrontare la povertà o altri bisogni disperati.

Gli Stati Uniti sostengono di essere preoccupati per la libertà di parola e per le estradizioni politiche, mentre inseguono aggressivamente l'estradizione di Julian Assange per aver denunciato i crimini imperialisti degli Stati Uniti.

I media negli Stati Uniti e in Europa hanno riportato entusiasticamente le proteste di Hong Kong, in netto contrasto con la scarsa diffusione delle notizie sulle proteste di massa a Gaza, in Honduras, in Sudan, nello Yemen, in Francia o al recente sciopero generale in Brasile. La differenza nella copertura mostra la differenza delle forze dietro le proteste, evidenziando le diverse persone che ne traggono vantaggio.

L'imperialismo statunitense ha una lunga storia di "rivoluzioni colorate" in cui le proteste con una patina progressista, persino rivoluzionaria sono usate come copertura per un programma reazionario pro-statunitense..

Le forze del capitale finanziario mondiale ad Hong Kong sono alleate con l’imperialismo statunitense e si oppongono alla proprietà socialista e alla leadership della Cina da parte del Partito comunista cinese.

Giù le mani Usa dalla Cina! Hong Kong è parte della Cina!

 

In questa immagine ripresa durante le proteste di Hong Kong, ecco il simbolo di OTPOR oggi CANVAS, un vero e proprio marchio di qualità controrivoluzionario mondiale.

 

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Dal 1998 quando fu fondato dalla CIA in Ungheria con giovani dipendenti serbi, per buttare giù la RF Jugoslava e Milosevic, ne ha fatta di strada, anzi di strade nel mondo. Ormai è presente in tutti i continenti esclusa l’Oceania. In effetti i salari ai vari giovani mercenari locali, sono molto alti, non solo rispetto ai salari dei locali in cui questi operano. Naturalmente pagano la CIA e Soros.             

 

 

 

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Da IAC  - Traduzione di Cristina G. per CIVG