La vittoria di Julian Assange

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Nella storia, le forze oscure e reazionarie hanno sempre cercato di controllare il mondo, con la violenza, con l’inganno monopolizzando o manipolando la vulgata mainstream, o spargendo paura tra le masse.

In sostanza, coraggiose ed oneste persone si sono opposte, denunciando bugie, brutalità e corruzione morale. Alcuni hanno combattuto i malvagi potenti usando spade o pistole, altri hanno scelto le parole come loro arma. Molti di loro furono eliminati. Nuovi compagni si sono formati, nuovi striscioni di resistenza vengono esposti. Resistere è il sogno per un mondo migliore, e sognare è vivere.

Il più coraggioso fra i più coraggiosi non ha lottato solo per la sua patria e cultura, questi lotta per l’intera umanità. Erano e sono ciò che si può semplicemente definire come “internazionalisti intuitivi”

Julian Assange, un esperto informatico australiano, pensatore e umanista, ha scelto una nuova e perlopiù mai provata prima forma di lotta: ha scatenato un intero battaglione di lettere e di parole, decine di migliaia di documenti contro l’impero occidentale. E’ riuscito a violare i database con vagonate di prove sui più mostruosi crimini che l’occidente abbia commesso per anni e decadi. Segreti inconfessabili sono stati esposti, verità rivelate. Per tutti coloro che avevano sofferto in silenzio, verità e dignità finalmente ritornarono.  Julian Assange era il leader di un gruppo di esperti e attivisti. Ho incontrato alcuni di loro, e mi hanno tremendamente impressionato. Sebbene fosse un piccolo gruppo, sono riusciti a cambiare il mondo, o per lo meno a dare all’opinione pubblica occidentale l’opportunità di sapere e di conseguenza di agire.

Dopo l’esperienza di Wikileaks, nessuno a New York, Berlino, Londra o Parigi ha il diritto di dire “non sapevamo”. Se non lo sapevano, è solo perché hanno deciso di non sapere, opportunisticamente e cinicamente.

Julian Assange e i suoi compagni hanno pubblicato tutto quello che ha fatto l’occidente in Afghanistan, come tutte le sofferenze imposte dal neocolonialismo e dall’imperialismo nel Medio Oriente, in Africa e America Latina. Cosa hanno i critici di Wikileaks contro Julian Assange? Cosa è stato svelato a proposito delle spie e degli agenti dell’impero occidentale? Si aspettano che il mondo abbia pietà per loro? Ci sono decine di milioni di vittime di cui ci si  deve dimenticare solo perché i servizi di intelligence occidentali e i loro lacchè possano sentirsi protetti e al sicuro?

Pochi giorni prima che questo articolo uscisse, Julian Assange è stato cinicamente tradito dal paese che era governato da un governo socialista e che aveva dato asilo politico e la cittadinanza. L’attuale leader, Lenin Moreno, sarà giudicato severamente dalla storia: sarà ricordato come l’uomo che avrà cominciato a smantellare la struttura socialista dell’Ecuador, e che letteralmente venduto agli inglesi e al sistema giudiziario americano, un uomo che ha sacrificato la sua vita per la verità per la sopravvivenza del nostro pianeta.

Mentre la polizia trascinava Julian Assange dall’ambasciata ecuadoregna a Londra fino al camioncino, l’intero mondo ha potuto vedere la pura essenza del regime occidentale, oppressivo, incancrenito, assassino e vendicativo.

Noi non potremo mai dimenticare, il regime l’ha fatto non perché si sente sicuro e forte. A dire il vero è terrorizzato, nel panico. Sta perdendo. E comincia a colpire laddove si sente vulnerabile. Perché? Perché vi sono milioni di persone in tutti i continenti che si stanno sollevando, pronti per affrontare il terrore occidentale, a combatterlo se non vi è altra scelta.

Ciò perché conoscono la verità. Perché la realtà non si può nascondere, la brutalità dell’occidente è una cosa che non può essere negata ancora. Grazie ai nuovi media in paesi che sono stati capaci di liberarsi dall’influenza occidentale e anche grazie agli eroi come Julian Assange e i suoi compagni.

Julian Assange non è sconfitto. E’ stato pugnalato, tradito. Ma lui è qui, è vivo con noi: con milioni di persone che stanno dalla sua parte, lo ammirano e sono grati per la sua onestà, coraggio e purezza.

Ha affrontato tutto l’impero, il più potente, crudele, distruttivo e brutale della terra. E’ riuscito a danneggiare le organizzazioni segrete, svelando i loro piani e salvando vite umane.

Tutto questo può essere considerato una vittoria, non la vittoria finale, ma di certo una vittoria. Arrestando Assange, l’impero ha mostrato la sua debolezza. Trascinandolo dall’ambasciata fino al cellulare, hanno ammesso che hanno già cucito il loro abito da funerale.

 

Da OffGuardian  23 Aprile 2019

Andre Vltcheck è un filosofo, romanziere, regista e giornalista investigativo. Ha coperto zone di guerra e conflitti in decine di Paesi. Tre dei suoi ultimi libri sono “Revolutionary Optimism”, “Western Nihilism”, un racconto rivoluzionario “Aurora” e il bestseller “Exposing Lies of the Empire”. Attualmente risiede in Medio Oriente ed Asia orientale, e continua a lavorare in giro per il mondo.

 

Traduzione di Pacifico S. per CIVG