Messico: López Obrador decreta la "fine dell'era neoliberista"



Il presidente messicano Andrés Manuel Lopez Obrador chiudendo il Forum per la Pianificazione e la trasformazione del Messico nel palazzo nazionale, ha decretato "la fine dell'era neoliberista", "un incubo" sofferto dal paese per 36 anni. Egli ha sostenuto con i suoi collaboratori e sostenitori che hanno partecipato al Forum per progettare insieme un nuovo Messico, che : "sono aboliti il modello neoliberista e le sue funeste politiche antipopolari che hanno saccheggiato il paese".

Nel suo discorso ha delineato che saranno 11 i criteri fondamentali su cui il suo governo  porrà le basi del nuovo Piano di Sviluppo Nazionale: "Ora abbiamo la responsabilità di costruire una nuova politica post-neoliberale e farne un modello possibile di sviluppo economico, un sistema politico di coesistenza tra i settori sociali ".

In un arringa contro il vecchio regime, Lopez Obrador ha definito una delle massime del suo governo è  che "…il mercato non sostituisce lo Stato. Quella è una bufala per imporre politiche neoliberiste, sofismi ingannatori del popolo…In nessun paese al mondo lo stato può essere diviso, né in Cina nè negli Stati Uniti, solo certi tecnocrati reazionari hanno pensato  e utilizzato questo, solo per salvare il sistema finanziario con Fobaproa (ndt: il Fondo Bancario di Protezione del risparmio, istituito negli anni ’90 dai governi conservatori precedenti )…Non hanno mai pensato, che la funzione principale dello Stato sia quella di ottenere condizioni di vita e di lavoro migliori per le persone.  In questa logica, ha sottolineato… che un altro concetto fondamentale legato a questo, è la promozione di un'economia per il benessere, cioè pensare che ci sia crescita dell'economia, ma anche distribuzione di ricchezza e reddito. Questo è essenzialmente lo sviluppo, non solo il rimanere in parametri crescenti livelli di sviluppo economico…”.

Ha poi aggiunto che: “…gli elementi centrali per l'elaborazione del Piano di Sviluppo Nazionale sono  stati elaborati in contrasto con le scelte fatte dai precedenti governi  tutti legati al neoliberismo, che non hanno dato importanza alla pianificazione, perché sono stati guidati da ricette che sono state mandate dall'estero. Da lì sono state definite le politiche pubbliche di questi decenni, finalizzate a garantire il benessere di minoranze e l'emarginazione della maggioranza della popolazione…Con il nuovo governo sarà  necessario dimostrare che la modernità può essere forgiata dal basso e senza escludere nessuno, poiché lo sviluppo non deve essere contrario alla giustizia sociale…".

Con questa logica, altro caposaldo è associato ad un vecchio slogan di una delle sue campagne politiche: "…Per il bene di tutti, ma prima i poveri. Sentire tutti, ma dare la preferenza ai più bisognosi, i più vulnerabili, ai deboli, agli sfruttati, ai dimenticati, emarginati, cioè l'umanesimo che deve essere una caratteristica del nostro governo… ".

Consolidare la democrazia partecipativa e rappresentativa è un altro asse a cui il presidente ha dedicato più tempo durante il suo intervento: "…La democrazia che significa il potere del popolo,  comandare obbedendo alla verità, non come concetto retorico o teorico". In questo contesto, ha ripreso l'istituzione di due argomenti controversi recentemente approvati, che saranno promossi a breve: la revoca del mandato e la consultazione popolare come programmi.

Un altro degli 11 criteri di base che regoleranno le sue politiche sarà la non esclusione di chiunque, a causa di sesso, razza, religione, preferenza sessuale, posizione sociale o abilità fisiche, poiché sono rifiutate tutte le forme di discriminazione.

Per López Obrador non può esserci pace senza giustizia e il grave problema dell'insicurezza non sarà risolto solo con l'uso della forza, senza affrontare le cause che lo causano. Pertanto, l'economia sarà riattivata, verranno creati posti di lavoro e verranno generate condizioni favorevoli per garantire la pace.
Gran parte della riduzione dell'insicurezza dipende da questo, dal momento che l'incorporazione dell'Esercito e della Marina in compiti di sorveglianza è complementare alla lotta contro le cause. Entrambe le istituzioni agiranno senza violare i diritti umani, senza un uso eccessivo della forza, senza massacri e senza violenza.

Il presidente ha annunciato che riprenderà alcuni principi del passato che saranno messi in discussione dai suoi avversari, ma che sono fondamentali, come l’antica premessa di Juarez per il rispetto dei diritti degli altri. È un concetto che i neoliberali etichettano come obsoleto, ma che recupera il principio costituzionale del non intervento e il rispetto dell'autodeterminazione dei popoli.

Ha anche indicato un altro fondamento legato alla promozione delle politiche di welfare in modo che non ci siano più migrazioni a causa della fame o della violenza, ma coloro che lasciano il paese lo fanno come opzione.
Ha poi ancora riaffermato gli altri elementi con cui ha governato in questi mesi di governo, come l'onestà, l’eliminazione di un governo ricco con un popolo di poveri, e l'etica come fondamento per il raggiungimento di  un benessere materiale e dell'anima nella società.

 

18 mar 2019

Traduzione a cura di Zaccaria A. per CIVG.IT