La portavoce delle tribù libiche, JoAnne Moriarty: "Le tribù libiche devono decidere il destino della Libia, non gli stranieri". (II parte)

“Il destino del popolo libico deve essere deciso dai libici, non dalle potenze straniere. Fin dal 2011 le potenze straniere come l'Unione Europea e gli Stati Uniti continuano a mantenere il controllo sulla Libia nonostante abbiano provocato il caos nello stato libico”, dichiara la portavoce internazionale delle tribù libiche, JoAnne Moriarty.

Lei e suo marito vivevano in Libia quando ha avuto luogo l'invasione della NATO e il colpo di stato militare nel 2011. Lei sostiene che la questione importante è che il popolo libico venga ascoltato e che le interferenze internazionali cessino in Libia.

 

Forum nazionale delle tribù libiche.

 

Ci è stato chiesto dalla famiglia Tentush, di fare un’intervista in modo che la verità sulla morte dei figli possa essere conosciuta, in quanto nessuno dei principali media raccontò la verità su quanto accadde in Libia nel 2011.

Dopo l’intervista, il nostro traduttore ha chiesto a questa signora se avesse un messaggio da far arrivare al Mondo intero.

Lei disse: “Possa Dio benedire Muammar Ghadafi, possa lui bere dal fiume della prosperità per tutta la sua vita e noi libici ci eleviamo a proteggerlo perché egli ci diede la nostra terra, ci diede la nostra vita. Molti libici, secondo le mie stime, l’85% almeno, pensavano questo di Gheddafi.”

 

 

Il capo della tribù Wershfana, vittima NATO, lo Sceicco Tentush

Ci furono anche persone che non lo amavano, altri che ebbero brutte esperienze e lo incolparono. Alcuni di essi ebbero le famiglie costrette a vivere in esilio, dopo la salita al potere di Ghedddafi. Molti di essi erano in disaccordo sulla religione e la politica. Nell’est della Libia, in particolare nella città di Derna, ci furono tante persone che seguirono la legge della Sharia, che erano legati al vecchio despota che l’Inghilterra aveva posto al governo come cosiddetto “re” di Libia. Ghedddafi non amava l’Islam radicale e, come sapete, queste persone, i radicali, non sono disposte a scendere a compromessi in nessun modo. Alcuni di questi tentarono di commettere atti terroristici su persone che non erano d’accordo con loro e l’esercito libico li fermò e li imprigionò. Questo successe negli anni Settanta. Molte di queste persone lasciarono la Libia. Noi incontrammo alcuni loro discendenti che tornarono in Libia, e anche se non avevano avuto esperienze negative, odiavano ugualmente Gheddafi, seguendo gli insegnamenti dei loro genitori. Sebbene lui non fu il leader del governo libico dopo il trattato del 2006, il popolo si riferiva a lui come leader spirituale.

Hanne Nabintu Herland, fondatrice dell’”Herland Report”: L’Occidente sa così poco sulla struttura delle tribù africane e perciò, spesso, non comprende cosa succede in molti paesi africani. Io sono nata e cresciuta in Africa, e ho constatato per anni questo comportamento: gli occidentali non hanno idea dell’identità tribale in Africa. Per favore dicci qualcosa sulla struttura tribale libica. Chi è alleato con chi?

 

Joanne Moriarty.

JoAnne Moriarty, portavoce ufficiale delle tribù libiche: La struttura tribale è molto democratica all’interno della Libia. Le tribù sono molto antiche e molto simili ad una famiglia. Prima del 2011 il “General Secretariat of the Tribes”, un gruppo di duecento membri di leaders tribali da tutte le tribù, era la seconda forza governativa in Libia.

Il governo era composto da una camera di rappresentanti eletta, il segretariato generale delle tribù e un primo ministro. Ci fu chiesto dalla DIA di presentare un numero di domande alle tribù libiche per dimostrare i nostri legami con loro. In 24 ore avemmo le risposte complete a tutte le domande.

Questo passo fu importante, perché le agenzie di intelligence non avevano mai avuto una comprensione delle strutture e importanze tribali, nella loro grandezza e localizzazione. Questa mancanza di informazioni fu provata dalla promessa che fece la mafia di Misurata, Clinton, Obama, NATO, ecc. di prendere la Libia in due settimane; cosa che non successe.

La struttura tribale nel paese Libia è divisa in 5 parti: (aree) Tripoli, East Tripoli, West Tripoli, East Libya and South Libya. Ogni area ha 40 leaders, membri del segretariato generale.

Una persona da ogni singola area fa parte del comitato per ogni tribù dell’area. Tutte le tribù hanno stessa cultura e religione Musulmana Sunnita e sono contro gli islamisti radicali e il terrorismo.

 

 

Mappa che illustra la grande struttura tribale in Libia.

 

Le maggiori tribù sono : Werfalla a ovest (Bani Walid, Tripoli, Sirte and Benghazi), Abeedi – a est, Wershfana, Ajeelat, Tarhouna, Seaan, Naweel, Magrhi, Agouri, Magarbi, Gutaan, Mniffi, Baraasi, Jawazi, Jarrari, Ourfa, Hassa, Durssa, Zuwyaa, Fakhri, Awlad Sheikh, Fyturi, Maadan, Gaddafi, Naweel, Awlad Suliman, Seyaan, Hasawana, Tawareg, Gawalish, Zentan, Mashashi, Amazeg, Zleetan Tribers, Ammami, Murabeteen, Tawarga, Masameer, Awlad Bu Seef al centro. Le tribù sono più forti che prima del 2011, in accordo con le culture e le tradizioni delle comunità. Tutte le tribù, ad eccezione di quella di Misurata, sono contro gli islamisti radicali. Ci fu data una mappa della Libia, ogni tribù è numerata e localizzata sulla mappa con un numero.

Occorre capire che Werfalla ha due milioni di membri ed è diffusa in tutta la Libia. Tutte le tribù sono mescolate attraverso matrimoni misti, dove le famiglie prevalenti rimangono quelle del marito, ma avranno una forte connessione con quella della moglie.

Molte tribù sono alleate con la tribù di Werfalla, siccome è la più grande e la più favorevole al ritorno alla tribù Jamahiriya. Tutte le tribù vogliono che ritorni la sicurezza in Libia.

Il loro principale problema ora è la milizia. La milizia è composta da mercenari pagati dalle UN/US/NATO. Il problema che hanno a Tripoli, e ovunque, è che la gente sta soffrendo per mancanza di denaro, cibo medicine ecc. È facile corrompere la gente quando sta soffrendo. Alcuni membri delle tribù hanno tradito il loro rango nella tribù di Wershafana, che controlla l’area di Tripoli e si è lasciata corrompere contro i propri fratelli. La corruzione è perpetrata dai manichini del governo delle Nazioni Unite a Tripoli, l’ultima roccaforte degli occupanti illegali di Libia, per mantenere lontane le tribù.

La distruzione della moneta libica, il dinar, che è passato dalla quotazione di 1.35 a 8 dinar per dollaro, ha causato una incredibile recessione. Per non parlare delle sofferenze causate dalla distruzione delle infrastrutture, la mancanza dell’elettricità, di cibo e medicine e di acqua potabile. Tutto questo ha permesso al governo creato dalle Nazioni Unite di corrompere i cittadini libici obbligandoli a lottare gli uni contro gli altri. Che razza di governo è questo?

Hanne Herland: la guerra di Libia del 2011 ha avuto un effetto devastante sui civili libici. Tutti abbiamo letto che Tripoli rimase senza acqua e luce per lungo tempo. Come è adesso la situazione in Libia?

 

Mappa che illustra la grande struttura tribale in Libia.

JoAnne Moriarty: Come ho detto prima, la situazione è molto difficile ed è mantenuta difficile di proposito. È molto più facile controllare la gente sofferente. Questi sono soltanto ulteriori crimini di guerra commessi sulla popolazione libica dagli occidentali e dalle altre fazioni che vogliono controllare la Libia per i loro affari. Una volta che la NATO ha pianificato di lasciare l’area i  mercenari criminali e gli islamisti radicali cominciarono a distruggere altre importanti infrastrutture.

L’aeroporto internazionale fu distrutto, i mercati e i negozi furono distrutti in Tripoli e altrove. I gasdotti e i generatori furono distrutti, le tubature di acqua contaminate ecc. Potrei andare ancora avanti, hanno fatto davvero del loro meglio per distruggere completamente la parte più sviluppata del paese.

Oggi l’elettricità va e viene in tutto il paese. Se una persona ha bisogno di cure mediche deve pagare in valuta straniera, mentre prima del 2011 tutti i medici erano gratis per i libici. Un altro problema è che le banche non danno molto denaro in contanti alle persone, procurano soltanto piccole somme. Mi è stato detto che ci sono lunghe code che durano ore o giorni di persone che aspettano di avere del denaro. Tutti gli articoli necessari sono diventati proibitivi e il prezzo è aumentato fino a 8 volte il normale costo delle merci.

 

Leader miliziani e il signore della guerra Haithem Al Tajouri.

 

I libici continuano a vivere sotto la minaccia delle bande e delle milizie criminali, devono vigilare costantemente per la loro incolumità. Molti libici continuano a vivere in esilio per queste minacce. Le tribù stanno lavorando per ripulire il loro pese dalla immondizia, come la chiamano loro, ma è molto difficile perché l’immondizia ha le armi e il denaro viene loro consegnato dal governo criminale, che tiene la Libia in ostaggio, usando la moneta libica per mantenerli in schiavitù. Ma, il problema più grosso è il flusso costante di denaro, armi e mercenari dentro la Libia, finanziato dal complesso militare e industriale delle Nazioni Unite, dalla NATO e della CIA. Mentre l’esercito nazionale legittimo libico è stato sanzionato dalle Nazioni Unite ed è stato loro impedito di comprare armi per difendere la popolazione libica.

Hanne Herland: quanta colpa dai all’occidente e alla NATO? Dopo tutto, anche il Qatar e le altre nazioni mediorientali furono molto attive nel detronizzare Ghedddafi.

JoAnne Moriarty: Devo dire che la maggior colpa iniziò con i banchieri della Khazarian Mafia che usarono le Nazioni Unite e la NATO come loro avamposto armato per invadere e distruggere i paesi. I leaders delle Nazioni Unite, del Regno Unito, della Francia, di Israele, Qatar, Arabia Saudita e Turchia sono complici dei bombardamenti e la distruzione della Libia.

 

Il filosofo francese Bernard Henri Levy fu un attivista lobbysta per il colpo di stato militare della nato in Libia nel 2011

 

La più grande base militare delle Nazioni Unite nel mondo è in Qatar ed è parte del complesso militare industriale detenuto e controllato dai banchieri sionisti della dalla Khazarian Mafia.

Qatar, Arabia Saudita e Turchia supportano apertamente i criminali in Libia, con armi, denaro e mercenari.

Il Qatar ha rubato milioni alla Libia, in petrolio e risorse. Noi siamo testimoni oculari del furto di oro dalla Libia al Qatar. Quando siamo stati in grado di scappare dalla Libia nel 2011, prendemmo un aereo che partiva da Bengasi. Su quell’aereo c’erano alcuni ufficiali militari del Qatar. Noi lo sappiamo perchè il Principe del Bahrain, che era con noi, riconobbe il loro accento e ci disse che erano del Qatar.

Quando arrivammo a Tunisi al ritiro bagagli, questi soldati raccolsero due armadietti metallici, che erano cosi pesanti che ci vollero quattro di loro per tirarli giù dal nastro trasportatore. Uno di questi armadietti aveva un buco in una parete e caddero un paio di monete d’oro.

Questo dimostra che l’oro libico fu rubato e fu sciolto perché non si potesse riconoscere. Sì, hai ragione, il Qatar giocò il ruolo maggiore. Loro adesso fanno barricate in una certa area della Libia con una grande bandiera del Qatar, e provano a dire che il Qatar possiede quella parte di Libia.

 

L’accordo tra CNT e Israele

 

Vorrei aggiungere che il Mossad giocò un ruolo nel rovesciamento della Libia. Non è un argomento discusso molto ma noi abbiamo le prove che il Mossad era sul territorio libico nel 2011.

Inoltre le tribù libiche ci diedero un documento nel 2011, scritto in ebraico, che ricevettero tramite la loro intelligence interna. Questo documento era stato firmato e sigillato presumibilmente in un accordo tra Mossad e i libici prossimi alla ribellione. Questo documento garantì denaro, armi e addestramento per i ribelli fino a che essi non ottenessero il controllo della Libia. In quel momento essi avrebbero potuto permettere a Israele di costruire una base militare permanente nelle verdi montagne libiche.

Hanne Herland: Il costante focus sulla ICC (Internationa Criminal Court)  e sul caso Saif al-Islam Gheddafi ci sembra ipocrita. Il ruolo della ICC sembra essere stato solo quello di incriminare africani e serbi. Noi non vediamo mai un leader occidentale portato in questa corte. È la ICC usata politicamente per spingere le elezioni libere e democratiche in Libia? La ICC e i poteri forti occidentali preferiscono mantenere le accuse a Saif al-Islam Ghedddafi perché sanno che Gheddafi sarebbe eletto siccome ha il supporto delle tribù libiche?

JM: Si. Vero. La ICC è uno strumento politico della Khazarian mafia, essi la usano per controllare o distruggere. Saif al Islam è completamente innocente da ogni crimine di guerra. Quelli che lo stanno accusando sono i primi che effettivamente commisero questi crimini. La loro paura è che i libici si uniscano sotto il dottor Saif e hanno ragione. Il rappresentante delle Nazioni Unite per la Libia, Mr Ghassan Salamé del Libano ha formalmente dichiarato che Saif è libero di concorrere alle elezioni in Libia.

 

Saif al-Islam Gheddhafi ha recentemente partecipato alle elezioni presidenziali fatte nel marzo del 2017. Il proposito è di unire il popolo libico con tutte le tribù e portare la pace in Libia.

I libici sono tutti arrabbiati con la ICC e le tribù non fanno mistero sul fatto che la ICC non ha parola in Libia e non si curano delle accuse. Sono le stesse stanche bugie che furono fatte contro Ghedddafi e che sono state screditate molto tempo dopo.

È estremamente ovvio che la ICC ha una agenda contro Saif, ma la realtà è che non possono controllare la Libia. Nessun libico ha rispetto per la ICC. Loro sanno che la gente che controlla la ICC è la stessa gente che ha distrutto il paese.

HH: ci dia un quadro della situazione del paese adesso, focalizzando gli sforzi dei signori della guerra in Tripoli e in tutto il paese. La popolazione civile sembra vivere attanagliata dalla paura di rapimenti, assassinii, i cittadini sono messi in prigioni private per anni senza legge e ordine. Le foto su facebook mostrano atrocità dopo atrocità perpetrate dai signori della guerra locali.

JM: la Libia non è ancora sicura e salva. I libici provano a tenersi lontani dalle milizie. La più grande banda miliziana in Tripoli è tenuta da Haithem Tajouri, è una banda di puri mercenari. Sono letteralmente in affitto. L’ultimo affitto è stato fatto da Serraj, il capo del governo marionetta delle Nazioni Unite, quando diedero a Tajouri 50 milioni di dollari rubati alla Libia per attaccare le tribù del Wershafana e prendere le chiavi di Tripoli.

 

Libyan Islamic Fighting Group (LIFG) milizia associata ad Al Qaida fotografati insieme con Al Serraj

È apparso chiaro a Serraj (il cui mandato governativo è finito) che non ha supporto in Tripoli e nessun controllo in Libia, come evidenziato dall’ultimo viaggio a Washington DC, dove ha richiesto a Trump di garantire la sua salvezza tramite l’intervento militare.

La risposta di Trump è stata che lui era totalmente consapevole delle sfacciate violazioni dei diritti civili commesse da Serraj e le sue milizie contro il popolo libico. Egli ha dichiarato di sapere delle corruzioni in Libia causate dal governo di Serraj e che in nessuna circostanza le Nazioni Unite avrebbero difeso lui e i suoi cari amici.

È ovvio che con questi criminali e senza polizia, i libici preghino per un reale leader libico che supporti loro e porti sicurezza e speranza. La maggior parte dei libici che si unirono alla rivoluzione fasulla (il 10% o meno), ora apertamente rimpiangono quelle azioni e pregano per un ritorno alla grande Jamahiriya.

HH: quale può essere il sentiero per la pace in Libia secondo te? È possibile avere libere elezioni nel paese?

JM: Il sentiero per la pace in Libia si dipana attraverso le tribù libiche, che sono il popolo libico. Il popolo libico non ha avuto voce dal 2010. Gli unici loro portavoce sono marionette, terroristi e mercenari. Loro non menzionarono mai le grandi tribù libiche. Le tribù libiche considerano Saif al Islam il loro capo. Essi lo considerano come un fratello, che soffrì con loro a causa dei crimini di guerra, le bugie e le distruzioni del loro paese. Lui capisce le tribù come un padre e lavorerà con loro per sollevare insieme a loro la Libia.

In più, l’Unione Africana ha riconosciuto Saif al Islam come il nuovo leader. Serraj non ha più ruoli in Libia. Serraj è una marionetta delle Nazioni Unite e un criminale. Il suo governo è pieno di membri del LIFG e altri terroristi. Non è stato eletto e non è supportato dal popolo. È alla disperazione per poter mantenere il suo potere (qualunque cosa, forse) e sta facendo tutti gli sforzi per rubare le elezioni se questo significa corrompere le milizie per terrorizzare le urne. Non sarebbe stato eletto in nessun caso in Libia. Cosa legittima un capo a corrompere il popolo per attaccare fratelli e sorelle?

Non fate un errore storico, tutti gli eventi in Libia sono costantemente sotto lo sguardo delle tribù libiche, nulla sfugge. Essi riprenderanno il loro paese.

HH: Cosa vi ha spinto a preoccuparvi così intensamente, cercando di aiutare il popolo libico? Essi vivono così lontano dagli Stati Uniti, dal Texas dove voi vivete, tu avresti potuto dimenticare tutto questo e avresti vissuto una bella vita negli Stati Uniti, senza pensare alle loro sofferenze.

JM: Devo dire che la Libia mi ha toccato il cuore la prima volta che l’ho visitata. Ma quello che è capitato a noi nel 2011 ci ha cambiato totalmente la vita. Noi fummo testimoni di atrocità, crimini contro l’umanità e crimini di guerra di proporzioni inimmaginabili. Noi ci siamo seduti con i libici quando il sangue correva nelle strade e abbiamo pianto con loro quando le loro famiglie sono state distrutte

 

 

Sheikh Ali Al Lahwel, capo supremo di tutte le tribù libiche e noi nell’estate 2011

 

È difficile da spiegare, ma quando tu passi attraverso qualcosa come questo, tu sei per sempre legato a questa gente. Prima c’era la rabbia per l’ingiustizia, ma quando siamo stati testimoni di questi terribili eventi contro l’umanità non abbiamo potuto tornare indietro, ci si deve alzare e lottare o si è come quei diavoli.

Noi siamo tornati per amore della Libia. Noi consideriamo i libici come fratelli e sorelle e staremo vicini a loro, parleremo per loro e saremo con loro per tutto il tempo che potremo. Essi hanno una cultura antica e bellissima, è un raro gioiello nel pianeta ed è in pericolo. Noi ringraziamo Dio che ci ha portati in Libia in un momento in cui non c’erano occhi per testimoniare e descrivere.

Il nostro compito è stato molto difficile. Siamo stati soffocati e messi al bando dai nostri governi perché abbiamo testimoniato i crimini di guerra che loro stessi commisero contro la Libia. I nostri affari furono bloccati, i conti bancari svuotati, isolati dai nostri amici, e le nostre famiglie e le nostre vite furono minacciate dalle agenzie di intelligence degli Stati Uniti. Questi eventi hanno rafforzato la nostra determinazione a pubblicizzare la verità su quanto accadde in Libia e la nostra speranza di poter aiutare in qualche maniera, anche in minima parte, i libici a riprendere il controllo del loro paese e cominciare a godere di un pacifico e prosperoso futuro.

 

Traduzione di Cristina G. per civg.it da Herland Report