Il Consiglio Mondiale della Pace a Damasco in Siria

Per la pace, la giustizia, l’amicizia e la solidarietà tra i popoli

 

 

Damasco, SANA- Le riunioni del Comitato Esecutivo del World Peace Council hanno preso il via sabato 27 Ottobre presso l'Università di Damasco con la partecipazione di delegazioni provenienti da 40 paesi arabi e stranieri.

Nel suo intervento, Maria do Socorro Gomes, presidente del World Peace Council, ha dichiarato: "Ci riuniamo oggi in Siria per esprimere la nostra solidarietà al popolo siriano che ha sopportato la peggiore guerra terroristica contro uno stato sovrano per più di sette anni.

Socorro Gomes ha affermato che tenere la riunione del Comitato Esecutivo del Consiglio Mondiale della Pace in Siria è per dare un messaggio a tutti i Paesi perchè condannino l'interferenza straniera negli affari degli Stati e denunciare gli attacchi delle organizzazioni terroristiche che hanno cercato di distruggere la Siria, un Paese che ama la pace ed è noto per la sua civiltà e sicurezza nel corso della storia.

Da parte sua, il Segretario Generale del Consiglio Mondiale della Pace, Thanassis Pafilis, ha dichiarato che tenere l'incontro in Siria riflette l'importanza di questa regione alla quale dovrebbe essere data molta attenzione per contrastare tutte le campagne incessanti volte a distorcere e falsificare la storia e ad avvelenare le menti delle giovani generazioni.

Il rappresentante della Siria al World Peace Council, Samir Masad ha detto che la fermezza della Siria nell'affrontare la guerra globale contro di essa e la lealtà dei suoi amici nel sostenerla costituisce una leva per le forze amanti della pace nel mondo per consolidare la lotta per costruire un mondo migliore dominato dalla giustizia e dall'uguaglianza."

Un rappresentante del Comitato Contro la Guerra Milano è stato presente all'Esecutivo del WPC in Damasco.

 

 

DAMASCO: INTERVENTO DEL COMITATO CONTRO LA GUERRA MILANO

Intervento del CCLGM nel Comitato Esecutivo del Consiglio Mondiale della Pace (World Peace Council) riunitosi a Damasco il 27 e 28 ottobre 2018.

"Compagni, ci piacerebbe tanto, ma purtroppo è ancora presto per cantare vittoria.

Siamo comunque contenti di partecipare, come Comitato Contro la Guerra Milano, proprio qui a Damasco, dove oggi, se la guerra avesse avuto un altro esito, potrebbe passeggiare il “filosofo” Bernard-Henri Lévy.
Invece qui ci siamo noi.

Sin dall’inizio dell’aggressione contro questo Paese, culla della civiltà, abbiamo lottato e continuiamo a farlo mettendo in campo tutto ciò che è possibile fare con le nostre forze: tanto, se paragonati a ciò che si è mosso in Italia contro la guerra alla Siria; poco, se pensiamo che la lotta del popolo siriano meriterebbe nel nostro Paese e in tutto il mondo un sostegno di massa. Possiamo dire che, con orgoglio, portiamo nel nostro simbolo la bandiera siriana con le due stelle verdi. Sappiamo bene che la fine dell’aggressione alla Siria è legata alla pace nel mondo.
La propaganda imperialista fa da muro alla mobilitazione popolare: si va da singoli giornalisti e Federazione Nazionale della Stampa Italiana, a libro paga di Soros, fino a organizzazioni che si dicono non governative (ONG) e invece sono al servizio dei cosiddetti “liberi ribelli” del Free Syrian Army.

C’è chi, nel passato, aveva la forza di mobilitare a favore della Pace, oggi sta invece dall’altra parte riuscendo a compiere un vero miracolo: quella sinistra imperiale che riesce a rapinare o massacrare manu militari in Africa, oppure in Siria e in Iraq, e allo stesso tempo, senza vergogna, proclamandosi “accogliente”, “senza muri”, per poter sfruttare i migranti o i rifugiati che origina.
Un altro miracolo lo compie un’altra sinistra, sempre imperiale ma che si proclama rivoluzionaria: stare allo stesso tempo con i Palestinesi e schierarsi invece sulla guerra in Siria con il famosissimo, ormai defunto, Senatore McCain, noto “patriota statunitense”; e questo, nonostante tutte le organizzazioni palestinesi, nessuna esclusa, abbiano espresso solidarietà al governo e al popolo siriano in seguito all’attacco missilistico della scorsa primavera.

Tra le altre cose, noi stiamo provando, per esempio, a fare opposizione così: in seguito all’attacco missilistico dello scorso settembre e all’abbattimento dell’aereo russo causato dall’ennesimo raid israeliano sul territorio siriano, abbiamo posto tre domande al governo italiano, in modo semplice e divulgativo, cominciando con il dire che “siamo cittadini amanti della pace, sappiamo che spesso i mezzi di comunicazione ci nascondono la verità” e chiedendo:

1) se vi sia stato un nostro coinvolgimento di qualsiasi tipo, anche logistico, in una azione militare come questa, contraria al Diritto Internazionale;
2) che condanni questa azione bellica, per la quale non esiste giustificazione;
3) di procedere alla sospensione immediata delle sanzioni che stanno colpendo la Siria ed il suo popolo, proprio mentre sta compiendo un grande sforzo volto a liberare il Paese da terroristi che provengono da altre nazioni, anche lontane.

Negli ultimi mesi in Italia e nei Paesi dell’Unione Europea si sta parlando, non sempre in modo appropriato, di fascismo. Appunto per quanto riguarda il fascismo vogliamo sottolineare che gli Stati Uniti e l’imperialismo, ieri come oggi, non disprezzino ne abbiano affatto disprezzato di usare i fascisti per i propri scopi: lo hanno fatto in passato con la Spagna franchista, le dittature militari in Cile, Argentina, Brasile, lo hanno fatto in Portogallo e poi in Grecia con i colonnelli, lo hanno fatto in Italia armando direttamente, dai depositi NATO, la mano del terrorismo fascista (attraverso la cosiddetta strategia della tensione). Oggi continuano, in Ucraina come in Venezuela; mentre qui in Medio Oriente e nel nord Africa non si fanno nessun scrupolo a sostenere lo jihadismo. Sono aspetti, questi, che andrebbero sottolineati nei documenti del WPC.

Infine cogliamo l’occasione per portare il saluto dei compagni del Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia (CIVG) da cui origina il progetto di solidarietà SOS Siria; in particolar modo il compagno Enrico Vigna, che ha fatto parte della sezione italiana del tribunale Ramsey Clark, una figura che ha contribuito ad aprire alle masse la lotta per la pace e la giustizia, quella pace e quella giustizia di cui tanto ha bisogno il popolo siriano.

 

 

Da Agenzia SANA, Siria     27 Ottobre، 2018

A cura di Comitato Contro Guerra Milano - SOS Siria/CIVG