In Italia si continua a morire come nell’800’

Bollettino n. 82–settembre 2018 __________________________________________________________

 

Sabato 6 ottobre 2018 - ore 15,30 - ASSEMBLEA

presso il CENTRO DI INIZIATIVA PROLETARIA “G. TAGARELLI”

Via Magenta 88 Sesto San Giovanni

 

O.d.G.:

1)     Bilancio delle attività del Comitato, informazione sulle cause penali

2)     Dibattito sui morti sul lavoro con lavoratori e delegati RSU di diversi sigle sindacali

3)     Avviato il contenzioso legale contro il Comune di Sesto San Giovanni per le spese abnormi della sede.

4)     Varie.

 

 

MORTI PER AMIANTO ALLA SCALA DI MILANO

 

Il 27 settembre a Palazzo di Giustizia dalle 11.30 alle 17.00 nell’aula 9 (piano terreno), convocati come testi quattro ex sindaci: Carlo Tognoli, Gian Paolo Pillitteri, Giampiero Borghini e Marco Formentini. 

Gli ex sindaci saranno sentiti nel processo contro 5 dirigenti del Teatro La Scala, accusati della morte di 9 lavoratori dalla Procura, PM dott Maurizio Ascione, davanti alla giudice Mariolina Panasiti, Presidente della 9° sezione Penale.

Il nostro comitato come sempre sarà presente in aula per far sentire al giudice la voglia di giustizia in un tribunale come quello di Milano che finora ha assolto gli assassini condannando le vittime.

Le parti civili, oltre ai famigliari dei lavoratori morti e il nostro Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, sono: Medicina Democratica e l’Associazione Italiana Esposti Amianto, il Comitato Ambiente e Salute del Teatro alla Scala, il sindacato CUB Informazione Spettacolo, la SLC (CGIL), ANMIL, INAIL e ATS (ex ASL). Imputati anche come responsabili civili la Fondazione Teatro Scala e il Centro Diagnostico Italiano.

Mentre il processo stancamente continua si allunga la conta dei morti fra chi ha lavorato nel Teatro. Aspettando una giustizia che non arriva mai, altri lavoratori si sono ammalati e  due sono deceduti.

 

 

MORTI SUL LAVORO: in Italia si continua a morire come nell’800’

 

 

Dal 1° gennaio all’14 settembre 2018 sono 529 i morti sui luoghi di lavoro, oltre 1000 se si calcolano quelli in itinere.

 

Morti sul lavoro, infortuni e  malattie professionali non sono un caso del destino: sono – e sono sempre stati - sempre il risultato di un’intensificazione dello sfruttamento, di ritmi di lavoro inumani che provocano condizioni di vita e di lavoro insicuro in ambienti insalubri, senza adeguate protezioni per i lavoratori. Sono le vittime del profitto e della brutalità del sistema capitalista di sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

Le chiamano “morti bianche”, come se i lavoratori assassinati fossero morti per caso, senza responsabilità di nessuno; qualcuno sostiene persino che la colpa è da attribuire alla disattenzione degli operai stessi.

Pur di aumentare i profitti, i padroni risparmiano anche i pochi centesimi sulle misure di sicurezza, sostenuti in questo da leggi che tutelano la proprietà privata dei mezzi di produzione. Anche nei pochi casi in cui sono inquisiti, se la cavano monetizzando la morte, la salute e la vita umana degli sfruttati o con la prescrizione.

In ogni caso, i loro delitti contro i lavoratori continuano a restare impuniti.

Quanti padroni sono in galera, nel nostro paese, per aver assassinato i 529 morti sul lavoro del 2018 e le migliaia degli anni passati?

 

 

I governi cambiano e si susseguono, ma gli operai continuano a essere sfruttati e a morire come prima, più di prima.

Gli operai, i lavoratori, nella democrazia borghese sono solo merce forza lavoro da usare quando l’industria tira e da licenziare quando non servono più a valorizzare il capitale.

Senza organizzazione gli operai in questa società non sono altro che carne da macello dei padroni.

All’indignazione, alla rabbia, dobbiamo unire la mobilitazione nelle fabbriche, nei cantieri, nelle campagne, nei luoghi di lavoro, contro lo sfruttamento e i morti sul lavoro che evidenziano la realtà della contraddizione capitale/lavoro. E’ ora di smettere di indignarci e passare all’azione. E’ ora di ricominciare a discutere come organizzarci come classe operaia per dare risposte unitarie alla barbarie capitalista.

 

Con l’assemblea del 6 ottobre vogliamo costruiamo momenti di discussione e di  organizzazione con altri lavoratori, partendo dai nostri interessi di classe, a prescindere dalle sigle sindacali o politiche di appartenenza: basta lacrime e divisioni.

 

 

Contenzioso con il comune di Sesto San Giovanni per le spese abnormi addebitate alla nostra sede

Come molti sanno – perché ne abbiamo già discusso in varie assemblee - da alcuni anni ci vengono addebitate spese di condominio abnormi, e secondo noi non dovute, oltre all’affitto della sede. Il contenzioso con la Manutencoop (la società che gestisce gli immobili comunali sestesi) era già stato aperto con la precedente amministrazione comunale, senza venire a capo di nulla, e prosegue oggi con l’attuale amministrazione. Attuale amministrazione che, oltretutto, sta dando lo sfratto a molte delle associazioni sestesi (più sotto leggete l’articolo di SestoWeek). Il piano è chiaro: le associazioni danno fastidio; recuperare le loro sedi e affittarle a caro prezzo a qualcun altro porta soldi alle casse del Comune.

Oltre ad eventuali manifestazioni di protesta da concordare con le altre associazioni, abbiamo anche avviato un ricorso legale contro il Comune e la Manutencoop, assistiti dall’avv. Gianluigi Montalto.

Ecco alcuni stralci di tale ricorso:

Ricordiamo che queste associazioni senza scopo di lucro da oltre 20 anni si battono per ottenere giustizia per le vittime dell’amianto e delle sostanze cancerogene nei Tribunali della Repubblica, con proposte di legge in parlamento, sensibilizzando l’opinione pubblica e le migliaia di ex lavoratori e cittadini vittime della fibra killer dell’asbesto, dando lustro con le loro battaglie alla città di Sesto San Giovanni.................

Occorre da ultimo sottolineare come il fatto che solo dall'anno 2013 tali spese siano state addebitate ai conduttori senza alcun documento giustificativo, ha generato a favore della proprietà un indebito arricchimento ed ha conseguentemente danneggiato i miei assistiti cagionandone un indubbio nocumento economico.

Per quanto sopra si chiede sin d’ora la restituzione di tutte le somme pretese dalla proprietà e versate dal conduttore sin dal 1° gennaio 2013 relative, come detto, a  spese reversibili di cui a oggi la proprietà non ha offerto, come dovuto per legge, alcuna giustificazione, e relative a servizi non utilizzati né goduti dai conduttori.”.

 

(L’articolo di SestoWeek sull’assemblea delle associazioni sestesi contro il piano di sfratti dell’amministrazione del sindaco Di Stefano)

 

 

 

Vertenza amianto con la città metropolitana: la sicurezza prima di tutto.

 

Nel mese di luglio il Coordinamento Amianto Lombardia di cui fa parte il nostro comitato ha scritto una lettera al  Sindaco del Comune di Milano (Giuseppe Sala), al Direttore Mobilità Ambiente Energia e all’Ufficio Emergenza Ambientale. Nella missiva si scrive “I sottoscritti comitati e sindacati delle vittime degli ex esposti all’amianto (Coordinamento Lombardo Amianto - CLA) in diverse occasioni a partire dal 2009 si sono rivolti al Comune di Milano e alla ASL in riferimento alla presenza di amianto (compatto e friabile) presentando richieste di intervento a scopo di monitoraggio e/o bonifica,considerando che in alcuni casi hanno ricevuto risposte positive, in altri la risposta sono state procrastinate ed altre ancora sono rimaste senza risposta. Nello specifico ci riferiamo ai capannoni industriali presenti in via Pedroni, al deposito (abbandonato?) in fondo a via Valvassori Peroni, alle case ENPAM di via Lorenzo Valla,25, agli Scali Ferroviari presenti in Milano……

RICHIEDONO

l’accesso ai più recenti dati di monitoraggio e censimento dei MCA, sia in matrice friabile compatto a partire dai luoghi pubblici e più sensibili per estendersi poi alle proprietà private. Nella fattispecie i dati del censimento amianto delle proprietà del comune di Milano sono in nostro possesso, ma non sappiamo a che punto sono le relative bonifiche non completate e quando si prevede la messa in sicurezza e bonifica finale. Vorremmo anche conoscere il censimento dell’amianto presente negli edifici ex ALER (ora MM) e altrettanto se esiste un piano di messa in sicurezza e bonifica degli stessi e quando si prevede debba terminare. Non ultimo intenderemmo conoscere i luoghi di smaltimento dei residui e rifiuti di amianto

Siamo inoltre a conoscenza che dal 2010 al 2012 sono stati effettuati e conclusi 692 interventi di bonifica e che dal 2000 al 2012 sono stati fatti 13281 piani di bonifica. Chiederemmo pertanto di conoscere quale sia la situazione attuale (la più recente)………

RITENGONO ANCORA

necessario che il Comune istituisca uno SPORTELLO AMIANTO per fornire risposte ai cittadini che abbiano, a qualunque titolo, problemi relativi alla presenza di amianto nelle loro abitazioni o che abbiano constatato la possibile presenza di amianto in altre abitazioni e ancora di più in plessi scolastici, in altri edifici pubblici o che abbiano notato residui di amianto abbandonati.

A CIO’ AGGIUNGENDO, la necessità di informare la popolazione tramite un’organizzata e puntuale spiegazione dei rischi e danni dell’amianto, quindi sulle modalità di rivolgersi agli enti preposti per conseguenti interventi, che vengano informati sulle modalità per accedere a finanziamenti in ordine alla rimozione e alle bonifiche dell’amianto e altresì delle novità legislative relative a riguardo. INFINE PROPONGONO DI INCONTRARE IL RESPONSABILE DELL’AMIANTO DEL COMUNE PER DISCUTERE DELLE PROPOSTE AVANZATE E FORNIRE TUTTA LA PROPRIA COLLABORAZIONE

Allo stato attuale il Coordinamento è formato dalle seguenti, associazioni, comitati e sindacati, che firmano:

-          Associazione Italiana Esposti Amianto

-          Comitato Ambiente Salute Teatro alla Scala

-          Comitato LiberaMI dall’Amianto

-          Comitato per la Difesa della Salute nei luoghi di lavoro e nel territorio

-          CUB Milano

-          Medicina Democratica

-          Sindacato Generale di Base Lombardia

 

 

 

Rinnovo tessera 2019

 

Non deleghiamo a nessuno la difesa dei nostri interessi: siamo noi stessi gli artefici del nostro destino. La tessera, insieme alla partecipazione alle iniziative è la forma di appartenenza minima al nostro Comitato. Insieme alle sottoscrizioni dei soci, ci permette di essere indipendenti e autonomi, politicamente ed economicamente, da istituzioni, partititi politici, sindacati, e organismi religiosi.

Il costo della tessera è sempre di € 25.

 

 

 

mail: cip.mi@tiscali.it                                                                           http://comitatodifesasalutessg.jimdo.com

 

https://www.facebook.com/cip.tagarelli

 

Via Magenta 88 / 20099 Sesto San Giovanni MI tel+fax 0226224099 c/o Centro di Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli”