I residenti di Gorlovka chiedono: “ Quando Poroshenko deciderà di bere la sua pozione di sangue? ”


 

A Donetsk si è presentato un serio problema, a partire dalla seconda metà di maggio, vi sono notizie di civili feriti ed uccisi. Le cose si sono particolarmente complicate negli ultimi giorni a Gorlovka e negli insediamenti circostanti. Questa mattina abbiamo avuto informazioni su un attacco delle forze armate dell’Ucraina (APU) in direzione di Gorlovka. Un certo panico si è diffuso sui social media, alcune persone hanno scritto che i dintorni di Gorlovka erano già sotto il controllo dell’APU. Il corrispondente di EADaily ha fatto visita al villaggio di Komarovo nei dintorni di Gorlovka, dove quattro civili erano rimasti feriti nel corso di un bombardamento di artiglieria contro un edificio avvenuto questo pomeriggio.


 

Il bombardamento è iniziato in mattinata inoltrata, verso le 11 del mattino. A quell’ora le strade sono piene di vita. Inoltre Komarovo era divenuta un’area molto frequentata. Anche dopo il fuoco di artiglieria, la gente continuava a girare per le strade. I bambini giocavano sulle altalene, anziane signore prendevano il sole, persone curavano i loro affari. Ma né il buon tempo né la fioritura delle acacie bianche né neppure il ridere dei bambini erano di aiuto nell’attenuare il clima di preoccupazione. Mentre i residenti del villaggio si raccoglievano nelle panchine e discutevano su quanto era accaduto, l’eco dei tiri d’artiglieria vicini all’obbiettivo erano chiaramente uditi.

 


 

Uno dei residenti di Komarovo, Irina Ivanovna, fu intervistata da un giornalista indipendente americano, Patrick Lancaster. Irina era sconvolta per quel che stava succedendo e parlava sotto la spinta dell’emozione, impulsivamente, cercando di rendere edotta la comunità internazionale tramite i servizi di un giornalista straniero.

Loro (la comunità internazionale – ndt) pensano che noi potremo perdonare Poroshenko? Chi è Poroshenko, se egli non è in grado di vedere le lacrime degli esseri umani? Ci stanno bombardando dal 2014. L’asilo e la scuola sono stati colpiti, poi sono stati ricostruiti, tutte le finestre sono state rimesse, e ora subiscono di nuovo. Vogliono costringere le nostre donne a strangolare questi nazisti con le loro nude mani? Noi non abbiamo il permesso di sparare. Loro hanno “Minsk”. E questo che cos’è? Non è “Minsk”? Voi, la comunità mondiale, non vedete nulla?” ha chiesto lei al giornalista USA, il quale, contrariamente al suo governo, appoggia il movimento del Donbass.

 


 

Irina Ivanovna ha raccontato che era al lavoro la mattina, in un’altra parte della città e voci le erano giunte che l’APU era già entrato a Gorlovka, nella sua zona. “…Mi si disse che non potevo tornare a casa, che i nazionalisti erano già dalle mie parti. In ogni caso decisi di andare. Vidi diversi soldati. Pensai, sono i nostri o no, guardai da vicino, erano i nostri. Noi amiamo coloro che ci difendono, li apprezziamo. Questa è la nostra speranza e il nostro sostegno. Okay, Americani?...” ha dichiarato a Patrick Lancaster.

 

Nel villaggio di Komarovo, le luci si spengono ogni giorno a causa dei combattimenti, molti non hanno internet e i cellulari non funzionano. “Talvolta non possiamo nemmeno guardare le informazioni per scoprire cosa sta succedendo, “ così dicono.

In un negozio del posto, sito alla fine dell’edificio, dove  le granate hanno colpito oggi, si compra e si vende al lume della candela. Ci sono parecchie donne. Discutono su quel che è accaduto tra di loro. Dicono le stesse cose che la gente solitamente dice dopo un bombardamento. Che questo tipo di vita va avanti da cinque anni e che tutti sono stanchi, che i bambini cominciano a balbettare a causa dell’orrore quotidiano, che i rappresentanti della missione OSCE ignorano quel che accade e non si recano nei luoghi bombardati.

Durante il bombardamento, ero già al lavoro. Quando è cominciato c’erano ancora clienti con me. Immediatamente ci rifugiammo nella camera all’interno. Per una qualche ragione, dopo, avvertimmo un odore come di un medicinale,” ha riferito la venditrice Elena Aleksandrovna.

 


Per più di una settimana le persone hanno vissuto in un clima di paura continua, dato che il bombardamento può iniziare quando meno te l’aspetti in qualsiasi ora del giorno o della notte. Taluni attendono quel terribile momento nelle cantine.

 


oggi siamo andati al supermercato. Abbiamo comprato, siamo rientrati a casa, e una volta là, non abbiamo avuto il tempo di sistemare i pacchi….Improvvisamente c’è stato come un sibilo, lei è  rimasta frastornata (facendo cenno a una sua vicino)… “, riferisce una delle donne, discutendo su quel che era accaduto vicino alla casa che era stata colpita.


 

Le cantine di questa casa sono equipaggiate con un dispositivo anti-bomba. Ci sono candele e letti. Di fronte all’ingresso c’è uno spazio per i giochi dei ragazzi dove hanno giocato durante una breve tregua.
Nel rifugio vi erano bambini e donne anziane. La ragazza Nastya aveva dispiegato i suoi disegni da lei fatti sulla maniera di sopravvivere ad un bombardamento. Qui, nelle cantine, la pensionata Larisa Aleksandrovna sedeva con il suo gatto. “…Guarda, ha avuto la punta della sua coda strappata nel 2014…” ci ha mostrato. Ha vissuto nel rifugio per più di una settimana. “…Scendiamo qui quando le sparatorie iniziano da qualche parte. E in questi giorni non usciamo affatto. Ebbene, quando quell’idiota di Poroshenko avrà la sua pozione di sangue? E poi ci sono i seguaci di Yatesenyuk, Tvahnybok, Turchinov….Vergogna a tutti quei giovani senza scrupoli per le uccisioni che provocano. E tutto questo perché?...” dice amaramente l’anziana signora.

 


 

Occorre segnalare che le voci su un’offensiva erano fortemente esagerate, anche noi vedemmo all’ingresso di Gorlovka una colonna di fumo proveniente dal versante ucraino. Un cumulo di scorie era molto vicino al fumo. Ci rendemmo conto che quella era la posizione del Battaglione punitivo ucraino “Donbass”, nell’area della miniera Yuzhnaya in prossimità di Dzerzhinsky. Abbiamo informazioni che l’artiglieria e mezzi blindati dell’APU sono concentrati nell’area e che da là sparavano su Gorlovka.

 


 

 

da redstaroverdonbass 21 maggio 2018   -   Traduzione di Angelo T. per SOS Donbass/CIVG