Liberi dall’amianto. Quali strumenti, quali prospettive

Giovedì 14 febbraio 2013, si terrà a Torino la prima udienza del processo di Appello per disastro doloso permanente e omissione dolosa di misure antinfortunistiche contro i proprietari e amministratori dell’Eternit, condannati in primo grado il 13 febbraio 2012 a 16 anni di carcere.

Nonostante la condanna – non rispettata, perché i responsabili dell’Eternit, Jean Louis de Cartier e Stephan Schmidheiny, sono stati giudicati in contumacia – in tutti i luoghi infestati dalle fibre d’amianto ci si continua ad ammalare e si muore, perché lo Stato dopo aver promesso risorse per la bonifica non le ha erogate, perché non ci sono progressi sostanziali nel progetto di Centro Regionale che dovrebbe coordinare la ricerca per le cure del mal d’amianto, perché nel mondo chi si impegna fattivamente perché non vuole rassegnarsi a questo stato di cose viene isolato, delegittimato e denigrato, perché ogni anno in una città di 35.000 anime come Casale Monferrato si hanno 60 nuovi casi di mesotelioma pleurico, vissuti come qualcosa di ineluttabile.

 

Per queste ragioni, così come fanno i cittadini di Casale, occorre mantenere alta l’attenzione sul processo e sulla battaglia contro l’amianto che non è solo torinese e italiana, ma di tutti. Perché l’unica risposta alla globalizzazione degli interessi è la globalizzazione dei diritti, alla salute, all’ambiente e al lavoro non nocivo e solidale, prima di tutto.

Sul piano internazionale, nel 2012, diversi giuristi internazionali hanno rimarcato l’estrema importanza della sentenza torinese contro l’Eternit, che introduce elementi chiave nella gestione dei futuri procedimenti sulle condizioni di lavoro e di rispetto ambientale. È importante, infatti, che i risultati conseguiti a Torino, nei quali la procura è riuscita a modificare radicati convincimenti sull'assenza di ipotesi di reato per le malattie professionali, non rimangano confinati in Piemonte, ma divengano utili strumenti a livello internazionale. Queste idee nel febbraio 2012 a Parigi hanno portato alla conferenza istitutiva di Interforum, una rete internazionale di giuristi, tecnici e associazioni di vittime, istituita per dare copertura organizzativa e competenze a tutte le vertenze che tentano di accertare le responsabilità dei disastri ambientali e del lavoro. “Pensiamo alla tragedia di Bhopal, per la quale ancora non ci sono responsabilità accertate” – ha spiegato Sergio Bonetto, uno dei promotori.

In Italia dopo la seconda conferenza governativa sulle patologie asbesto-correlate, tenutasi a Venezia dal 22 al 24 novembre 2012, il governo italiano si era dato l’obiettivo di discutere l’emergenza e preparare un Piano nazionale sull’amianto. I punti chiave indicati dal ministro Renato Balduzzi sono stati: 1) la costituzione di un coordinamento sovranazionale, da tutelare preservando il ruolo dell'Oms e delle istituzioni scientifiche a esso correlate, rendendole assolutamente indipendenti da portatori di interessi privati; 2) la proposta di costituzione di un network europeo di ricerca sull'amianto; 3) la definizione di strumenti (23 milioni stanziati dal Ministero) e tempi di intervento, associati a un piano di proposte attuali; 4) applicazione del piano in tutte le regioni italiane, con azione del Governo in via sostitutiva laddove le tutele non siano garantite; 5) sostegno alle realtà sociali e alle comunità locali, senza le quali la battaglia sanitaria, culturale e giuridica non si sarebbe mai realizzata, e che emergono ora come simbolo, riconosciuto in campo internazionale, della lotta contro l’amianto.

Di questi argomenti discuteremo al termine della prima udienza del processo di Appello per disastro doloso permanente e omissione dolosa di misure antinfortunistiche contro i proprietari e amministratori dell’Eternit, già condannati in primo grado il 13 febbraio 2012 a 16 anni di carcere.

L’occasione sarà la tavola rotonda “Liberi dall’amianto” organizzata dall’Ecoistituto del Piemonte in collaborazione con Medicina Democratica

 

Giovedì 14 febbraio 2013

h. 14.30 – 17.00

Centro Studi Sereno Regis

via Garibaldi n. 13, Torino

 

Modera Enzo Ferrara, Ecoistituto del Piemonte

Intervengono:

 

·      Benedetto Terracini (Epidemiologia & Prevenzione): la dimensione delle malattie e morti da amianto in Italia;

·      Sergio Bonetto (rappresentante di parte civile al processo Eternit): il coordinamento Interforum;

·      Avvocati di Interforum: perseguimento penale dei crimini contro il lavoro e l'ambiente;

·      Fulvio Aurora (Medicina Democratica): la situazione del Piano nazionale amianto;

·      Armando Vanotto (Associazione Italiana Esposti Amianto): la situazione del Piano nazionale amianto.

 

            Ecoistituto del Piemonte   -    Medicina Democratica