CIVG INFORMA n°8

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A seguire, gli ultimi articoli caricati sul sito.

 

Ecco le Auschwitz italiane di cui non sappiamo nulla

I campi di internamento allestiti dagli italiani per i civili rastrellati nei territori jugoslavi annessi nel 1941 (provincia di Lubiana e di Dalmazia) e per gli “allogeni” cioè sloveni e croati della Venezia Giulia,  erano in totale 28. Dei quali 14 in Italia, tra Friuli, Umbria, Veneto, Toscana, Liguria e Sardegna, dove gli internati morivano di fame e freddo. A parte il lavoro di pochi storici, su questi lager è calata un’impenetrabile cortina di silenzio.

 

Non solo Arbe. Quello dell'isola dalmata che oggi si chiama Rab, aperto esattamente settant'anni fa, nel luglio 1942, è stato il più terribile e mortale fra i campi di internamento “per slavi” messi in piedi dall'Italia (soprattutto dal Regio esercito) durante l'occupazione della Jugoslavia. Ma certo non era l'unico. Già il termine “per slavi” la dice lunga. Il fatto che sia un concetto sbagliato (slavi infatti sono tutti i popoli che parlano lingue slave, dai russi ai bulgari) probabilmente non occupava le menti di chi ha concepito quei lager. È invece molto probabile che fossero ben consci dell'accezione negativa e velatamente razzista che la parola ha assunto – allora come oggi – in seguito all'uso e all'abuso fattone dai nazionalisti italiani (e che in precedenza invece non aveva, basti pensare alla veneziana riva degli Schiavoni, uno dei luoghi più prestigiosi della città)…LEGGI TUTTO

 

Libia:  porre termine alla caccia ai migranti

 “ …E’ stato difficile prima della guerra, terribile durante la guerra, ma oggi è peggio..”(Un lavoratore nigeriano, in Libia da più di 5 anni, rinchiuso in un campo da oltre 5 mesi)

In un momento in cui la situazione in Libia non sembrava ancora stabilizzata, la FIDH (Federazione Internazionale Diritti Umani), Migreurop, e la JSFM ( Justice sans frontières pour les migrants) hanno pubblicato un agghiacciante rapporto sulla situazione dei migranti, rifugiati e richiedenti asilo in Libia, in particolare di quelli originari dell’Africa sub sahariana. Il rapporto rivela le violazioni flagranti e generalizzate dei diritti umani fondamentali, di cui sono vittime gli immigrati, caduti nelle mani di milizie fuori controllo. Vi è anche un’analisi critica del ruolo dell’Unione Europea e dei suoi stati membri nella definizione e nell’implementazione delle politiche sull’immigrazione in Libia, mentre nuovi accordi di cooperazione sono in via di negoziazione e l’obbiettivo della gestione dei flussi migratori continua ad essere prevalente rispetto alla protezione dei diritti umani.

I campi di internamento allestiti dagli italiani per i civili rastrellati nei territori jugoslavi annessi nel 1941 (provincia di Lubiana e di Dalmazia) e per gli “allogeni” cioè sloveni e croati della Venezia…LEGGI TUTTO

 

Mali,Algeria : io sono africano e nient'altro!

Io sono allergico a certe parole, non ho mai visto un europeo insultare un altro europeo o, con il pretesto di appropriarsi di una offesa verbale, chiamare un altro europeo “maiale raschiato”. Io non capisco tuttora ciò che passa nella testa di un africano che mi aggredisce e mi insulta rivolgendomi parole come “ negro, negroide ecc.”. Quali che siano le ragioni tali parole sono state create per insultarci. Una recente polemica è sorta a Hollywood poiché dei registi cinematografici, per        esprimere l'odio razziale, hanno usato attori afro-americani per scambiarsi  a vicenda        l'offesa di “negro”. Così all'uscita di un cinema, non si potrebbe accusare chiunque di razzismo dal momento che sono gli stessi afro-americani a insultarsi con tali epiteti.        La banalizzazione di una pretesa  auto-discriminazione. Allo stesso modo non comprendo degli africani che si fanno chiamare “Kamit” per dire che gli egiziani si chiamano “neri”…LEGGI TUTTO

 

Il poligono di Teulada e l "santuari" nel poligoni

Dopo la chiusura del poligono di Viequez in Portorico vi è stata una intensificazione delle esercitazioni di tiro contro-costa della VI Flotta degli Usa nell'area di Teulada (zona di PortoScuso). Tra l'altro, in qualche esercitazione hanno operato anche navi della 2A Flotta USA che in precedenza si erano esercitate nel poligono di Viequez. Si è concentrato così nel poligono di Teulada un enorme volume di fuoco e si è aggravato il problema su cui finora si è taciuto, cioè delle "aree non più bonificabili". Quando in un poligono si genera un enorme accumulo di residui di proiettili e altro materiale distrutto si viene a determinare una area non più bonificabile e permanentemente interdetta all'abitazione. Un problema ovviamente assai grave perché si tratta di un terreno che diventa inaccessibile. Su questo gravissimo problema ci saremmo attesi, ma

purtroppo così non è stato, un'ampia discussione nella relazione finale della Commissione d'Inchiesta del Senato del 9 gennaio 2013 e soprattutto l'accertamento delle gravissime responsabilità di quanto accaduto. Avrebbe dovuto essere stato monitorato per anni il personale che ha operato senza alcuna misura di protezione in una zona a così alto rischio.…LEGGI TUTTO

 

Iraq: Appello urgente dai prigionieri in Al Taji

“Salvateci da una campagna settaria di sterminio”

2 febbraio 2013

Siamo un gruppo di prigionieri, dei più di 7000 prigionieri della prigione di Al-Taji, con la presente chiediamo che tutti coloro che hanno un cuore di ascoltarci.

Chiediamo ad Abdulmalik Dr. Al-Saadi, al Dr.Rafi Al-Rifaii, e tutti i nostri uomini religiosi, ai capi delle nostre tribù, ad alcuni membri del  parlamento che possono aiutarci. Vogliamo anche mandare questo appello ai nostri fratelli, ai manifestanti ovunque in Iraq, alle irachene, ai Comitati per i Diritti Umani arabi e internazionali.
Abbiamo un grande bisogno del vostro aiuto prima che sia troppo tardi, noi siamo i vostri fratelli della prigione Al-Taji, stiamo vivendo  una terribile campagna di sterminio settaria contro i prigionieri. Siamo di fronte a torture, umiliazioni per noi e per i nostri simboli religiosi sacri. Dopo che le guardie carcerarie insultano sistematicamente  i simboli religiosi, hanno anche iniziato a gettare i nostri libri sacri nei cassonetti.
Ci picchiano ogni giorno, dopo aver preso tutti i nostri vestiti con questo tempo di freddo, e aggrediscono noi molte volte, ci insultano,  noi e le nostre famiglie, i nostri capi tribù, dicendo: dove sono i tuoi manifestanti per difenderti ora ?
La nostra sofferenza è in aumento giorno dopo giorno, le guardie sono sempre più violente,  troppo;  non possiamo sopportarlo ancora a lungo, non c'è via d'uscita da questa campagna sanguinosa, ci controllano utilizzando  modi umiliando e provocatori,  cose ci mettono  in imbarazzo e non possiamo descrivere ciò che ci troviamo ad affrontare ogni giorno nel dettaglio, è troppo vergognoso e scandaloso..…LEGGI TUTTO

 

Unisciti a noi a Washington D.C. l'11 gennaio 2013 per dire al presidente Obama di “chiudere Guantanamo”.

Questa è la prima utilizzazione del nostro messaggio aggiornato per il 2013, in cui purtroppo, “La Fine di 11 anni di Ingiustizia” sostituisce “La Fine di 10 anni di Ingiustizia” come nostro slogan.

Di Andy Worthington

Mentre si avvicina l'undicesimo anniversario dell'apertura della prigione della “guerra al terrore” di Guantanamo Bay, noi di “Chiudi Guantanamo” (Close Guantanamo) stiamo approntando i preparativi per essere a Washington D.C. per chiedere al presidente Obama di mantenere la promessa da lui effettuata quattro anni fa, quando assunse l'incarico, di chiudere la prigione per sempre.

Alle ore 12 di venerdì 11 gennaio 2013, undicesimo anniversario dell'apertura di Guantanamo, l'avvocato Tom Wilner e il giornalista Andy Worthington, che fanno parte del comitato direttivo di “Chiudi Guantanamo”, si uniranno, fuori dalla Corte Suprema, ad esponenti di altri 24 gruppi, per chiedere la chiusura di Guantanamo. Si veda la pagina di Amensty International qui, e il volantino qui.

I 25 gruppi coinvolti sono: Amnesty International USA, Bill of Rights Defense Committee, Catholic Worker, Center for Constitutional Rights, Close Guantánamo, Code Pink, Council on American Islamic Relations, International Justice Network, Liberty Coalition, National Campaign for Nonviolent Resistance, No More Guantánamos, North Carolina Stop Torture Now, Pax Christi USA, Physicians for Human Rights, Rabbis for Human Rights North America, September 11th Families for Peaceful Tomorrows, Tackling Torture at the Top, Torture Abolition and Survivors Support Coalition, Veterans for Peace, Voices for Creative Nonviolence, War Resisters League, Washington Region Religious Campaign Against Torture, Witness Against Torture, Women Against Military Madness, e World Can’t Wait.

Dopo l'incontro a mezzogiorno, coloro i quali chiedono la chiusura di Guantanamo, marceranno verso la Casa Bianca via Campidoglio. L'intero evento durerà fino all'1.30pm e ci saranno relatori ai tre spazi designati (Corte Suprema, Casa Bianca, Campidoglio, n.d.t.)…LEGGI TUTTO

 

Esiti e sviluppi del conflitto in Siria (29 gennaio 2013)

 A dispetto della stampa occidentale e dei mezzi di “informazione” a mezzo televisivo di proprietà dei satrapi feudali del Golfo Persico quali Al Jazeera ed Al Arabiya, che continuano ad affermare la imminente destituzione, o meglio, la «caduta», del «regime di Assad» («entro due settimane», secondo le ultime notizie...), uno dei principali fiduciari degli interessi e dei disegni geopolitici occidentali nell'area (Great Middle East), il re di Giordania Abdallah II, ha dichiarato che lo Stato siriano ha resistito al tentativo di destabilizzazione, condotto con mezzi politici, economici, mediatici e militari dalle potenze imperialiste occidentali (Francia, GB, Usa) e dai loro alleati regionali (Israele, Turchia, Arabia Saudita, Qatar), e che «almeno per altri 6 mesi» sarà ancora in grado di far fronte alla strategia di guerra segreta mossa ai suoi danni. Fonti iraniane e della resistenza nazionale libanese non solo confermano tale assunto, ma dicono di più, sostenendo che l'Esercito siriano riuscirà ad avere la meglio negli scontri con le milizie mercenarie cosiddette «ribelli». Il presidente Bashar al Assad ha a sua volta recentemente rilasciato una dichiarazione, ripresa da un quotidiano libanese non certo noto per simpatie anti-imperialiste (al-Akhbar), in cui, facendo il punto sulla situazione sul campo, citava ampi successi ottenuti dall'Esercito in tutte le battaglie intraprese contro i gruppi islamisti e terroristi, incapaci di assumere il pieno controllo di alcuna provincia e città di un certo rilievo nel Paese, la messa in sicurezza delle principali arterie strategiche di comunicazione e collegamento tra la capitale Damasco ed il resto della Siria…LEGGI TUTTO

 

Il caso “Vanunu”

 “Il Primo Ministro di Israele ha una notevole influenza sulla politica estera degli Stati Uniti maggiore di quanta egli ne abbia nel suo stesso paese.” (Former Congressman Paul Findley, nel suo libro They Dare to Speak Out, p. 92.)

All’inizio degli anni ’60, Israele aveva segretamente sviluppato il proprio programma di ricerca per dotarsi delle armi nucleari nei laboratori di Dimona nel deserto del Negev. Persino gli Stati Uniti, l’alleato più fedele, erano stati tenuti all’oscuro del progetto pur avendo chiesto ripetutamente chiarimenti ai dirigenti israeliani che avevano sempre negato dicendo che si trattava di ricerche per fini pacifici. Il presidente John Kennedy fece pressioni e chiese a Ben Gurion assicurazioni che non giunsero mai. Kennedy fu ucciso e i programmi israeliani si svilupparono fino alla costruzione di circa 200 ordigni nucleari capaci di distruggere tutti gli stati arabi confinanti con Israele nel caso di un conflitto generale…LEGGI TUTTO

 

Lettera aperta di Dave McKee, Presidente del Con gresso Canadese per la Pace,ai membri del Parlamento canadese.                      

Onorevoli membri,


Vi scrivo in qualità di Presidente del Congresso canadese per la pace, un'organizzazione che ha passato oltre sessant'anni a lavorare a favore di una politica estera canadese basata sulla pace, sulla cooperazione internazionale e sulla solidarietà.

Una simile politica è messa a rischio dalle attuali condizioni internazionali, dal momento che la pericolosa situazione in Siria continua a deteriorarsi e minaccia di trasformarsi in un conflitto regionale. Diversi fattori hanno portato a questa complessa crisi, ma di certo uno degli elementi chiave è stata l'ingerenza aggressiva da parte degli Stati della NATO e dei loro governi alleati nel Medio Oriente.

Fin dalla primavera del 2012, i governi occidentali hanno cercato di isolare e destabilizzare il governo siriano. Il governo canadese ha partecipato a questi sforzi. In occasione di diverse dichiarazioni pubbliche, il ministro per la politica estera John Baird ha rivelato un piano globale - che include provvedimenti politico-diplomatici, economici e militari - per avviare ed intensificare le ingerenze canadesi in Siria…LEGGI TUTTO

 

Adesione al progetto dei Sem Terrinha

Il Centro Iniziative Verità e Giustizia Italia, ritenendo completamente interno ai propri intenti e obiettivi fondanti basati sulla concezione di fondo che l'amicizia e la solidarietà tra i popoli  ed in particolare riguardo ai bambini, siano un seme vitale per il futuro non di un solo popolo ma dell'umanità intera,, aderisce e collaborerà nella misura delle proprie modeste forze al vostro rilevante Progetto dei Sem Terrinha, nel suo lavoro di sviluppo e documentazione, sostenendo le eventuali proposte di lavoro e impegno che proporrete e cecando, sia con il nostro sito website, che con i nostri contatti, di farle conoscere in Italia. 

Il Responsabile e riferimento di questo Progetto per il CIVG: Silano Valerio

 

Adesione al Comitato Internazionale cubano per i Cinque

Il CIVG ritenendo completamente interno ai propri intenti e obiettivi fondanti, ha aderito e collaborerà con il Comitato Internazionale cubano per i Cinque , e si  mette a disposizione sulle campagne e iniziative di sensibilizzazione e informazione relative  alla questione dei 5 prigionieri cubani ingiustamente sequestrati negli USA.

Stimata Redazione di Antiterroristas.cu

Amici cari,

Vi scrivono Andrea Galileo e Flavio Rossi in rappresentanza del Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia di Torino.

Vi ribadiamo la nostra disponibilità a qualsiasi tipo di collaborazione, unendo  il nostro collettivo, il CIVG, al movimento internazionale di solidarietà con i 5 Eroi.

Andrea Galileo e Flavio Rossi, referenti per il

Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia

 

Prima ufficiale a Torino del libro “5 Eroi – Dalla Verità alla Libertà”

La prima uscita pubblica del libro “5 Eroi” si è svolta con successo a Torino, in collaborazione con il locale Circolo dell'Ass. Nazionale di Amicizia Italia - Cuba e la partecipazione del Console cubano a Milano, sig. Eduardo Vidal Chirino.

Sabato 2 febbraio, presso il circolo culturale E. De Amicis in C.so Casale 134, il libro é stato presentato  ai numerosi partecipanti all'iniziativa con soddisfazione di tutti i presenti.

I curatori del progetto editoriale su incarico del Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia (CIVG), Andrea Galileo e Flavio Rossi, hanno spiegato le ragioni di questa pubblicazione nel quadro generale dell'ente promotore. Sono così emerse le linee guida del lavoro di documentazione che hanno generato il libro, la progettualità e le tematiche di cui si occupa il CIVG, la drammatica vicenda dei 5 Eroi cubani con i suoi molteplici, importanti significati e la campagna di solidarietà internazionale a favore della loro liberazione, a cui l'opera è dedicata…LEGGI TUTTO

 

Per chiunque volesse informazioni per avere il libro ( 14 euro) e il

DVD ( 4 euro), sui 5 Eroi, volesse prendere contatto per

presentazioni, iniziative, adesioni o collaborazioni, scriva a:

info@civg.it