Lettera di risposta di Zambon a Luzzatto

Egregio Direttore Gadi Luzzatto,

 mi addolora che Lei abbia voluto accomunarmi nel suo rapporto al coro antisemita.

Abituato sin dalla nascita a subire ogni tipo di discriminazione, avevo già deciso di non dar peso alle sue ridicole accuse di antisemitismo nei miei confronti, ma i colleghi della redazione della casa editrice mi consigliano di prender posizione per puntualizzare alcuni fatti.

 

Lei scrive

L’editore Zambon afferma di avere

origini ebraiche ed in ragione di ciò ha più volte mosso pesanti accuse

all’ebraismo/sionismo, nel 2003 ha diffuso un manifesto “Il privilegio di essere

ebreo” in cui si ritrovano tutti i principali stereotipi dell’antisionismo di sinistra (

ebrei = nazisti , ebraismo = razzismo, etc. ).

1) nella mia lettera "Il privilegio di essere ebreo"

non mi sono mai sognato di equiparare (come lei afferma expressis verbis) le colpe dei nazisti a quelle dei sionisti. Riconoscevo invece che il sionismo divenne un movimento di massa solo a seguito degli orrori nazisti e tacevo (per amor di "patria") sulla fiorente collaborazione fra nazisti e sionisti prima dello scoppio della guerra e sul fatto che, fra i sostenitori del nazismo, si distinguano i ben noti sionisti Jabotinsky e Avraham Stern.

Facevo invece notare come la più accesa solidarietà verso Israele venga espressa proprio da quella maggioranza silenziosa che in Italia e in Germania aveva ieri appoggiato il fascismo e invitavo i lettori a diffidare dei mezzi d'informazione guidati da personaggi prezzolati al servizio dei potenti (per mia e nostra fortuna Berlusconi non è ebreo).

 Quanto la solidarietà verso gli ebrei in quanto vittime dei nazisti sia un fenomeno non spontaneo e "indotto" viene a mio avviso dimostrato dal fatto che i 25 milioni di cittadini sovietici vittime dell'invasione nazista, trovano uno spazio molto limitato nelle pubbliche commemorazioni (quando lo trovano) esprimevo comprensione, senza giustificarlo, con il "terrorismo" palestinese e lo paragonavo al "terrorismo" di Sansone; e paragonavo la resistenza disperata di Gaza a quella eroica del Ghetto di Varsavia

 Ho riportato poi, senza commentarli:

alcuni passaggi biblici, degni quanto meno di riflessione, in cui il profeta MICHA condanna "chi si appropria con la violenza degli altrui campi", una ben motivata dichiarazione antisionista del rabbino Mordechai Weberman, una dichiarazione del portavoce di Hamas a Gaza che esprime una sostanziale identità politica con le tesi espresse da Weberman.

 Evidentemente su queste mie citazioni Lei era d'accordo, visto che non ha ritenuto opportuno citarle fra le accuse nei miei confronti. (voglio davvero sperare che questa mia affermazione non sia solo una battuta ironica)

La invito poi a prender visione di un angolo riservato alla lingua ivrit nella nostra libreria di Francoforte (in Kaiser Strasse 55)

 

 

2) Sul libro di Petras

È una manifestazione di antisemitismo quella di denunciare l'innegabile potere esercitato da Israele e dalla lobby AIPAC sui governi USA?

A me pare sia soltanto una manifestazione di Antisionismo (senza virgolette per favore!).

 A conclusione posso solo azzardare la tesi che a essere "antisemiti"(*) siano invece tutti coloro che, volendo difendere ad oltranza i crimini di uno stato razzista, prevaricatore e che nega i diritti umani (**) tentano di criminalizzare coloro (ebrei e non ebrei) che si sentono in dovere di elevare una necessaria e liberatoria protesta contro l'ingiustizia.

Distinti saluti, Giuseppe Zambon

(*) uso anch'io la definizione di "semita" e "antisemitismo" malgrado il termine non sia corretto e riprenda pari pari uno stereotipo - coniato dai razzisti tedeschi nella seconda metà dell'ottocento traducendo in chiave moderna e razziale l'odio contro gli ebrei,  tipico dell'antigiudaismo cristiano.

A far piazza pulita di ogni forma di stereotipo o pregiudizio su questa tematica è l'autore israeliano Shlomo Sand: L'invenzione del popolo ebraico (Rizzoli) che lei certamente conosce e la cui lettura consiglio vivamente ad ognuno perché stabilisce correttamente la distinzione fra l'ebraismo (in quanto religione) e l'essere semiti (appartenere cioè ad una etnia).

(**) quasi il 50% dei palestinesi in età adulta è passato attraverso le carceri israeliane!

 

Il CIVG esprime la più piena solidarietà a Giuseppe Zambon, membro del nostro Comitato Scientifico e tra i fondatori del CIVG.