Hebe De Bonafini, Presidente dell’Associazione Madri de Plaza de Mayo, è stata nuovamente minacciata di morte

 

Hebe De Bonafini in un video ha denunciato che dopo aver scritto una lettera a Papa Francesco le hanno tagliato le comunicazioni telefoniche, isolandole il cellulare e il telefono di casa, ed è poi stata minacciata di morte. Nella suddetta lettera al Pontefice, la Presidente delle Madri di Plaza de Mayo chiedeva aiuto perché il «popolo ha paura».

«Quando si è saputo che avevo scritto una lettera per il Papa, hanno isolato il mio cellulare e silenziato il mio telefono di casa - ha raccontato la Bonafini attraverso un video pubblicato su internet. Una mattina alle 2.30 mi hanno suonato anche il citofono. Impaurita mi sono alzata e una voce mi ha detto: "Vecchia di merda, cagna, finiscila, ci stiamo stufando, stiamo per scoppiare, stiamo per ridurti a una palla, ti uccideremo, se non la smetti veniamo a ucciderti, finiscila con le lettere al Papa e con le offese e gli insulti al nostro Presidente"».

L'attivista per i diritti umani ha scelto di non formalizzare la denuncia «perché la polizia non ha mai indagato nulla e i giudici ancora meno. Ma faccio la denuncia a voi, che siete quelli che mi vogliono bene e mi proteggono. La verità è che mi vergogno di tornare un'altra volta indietro, al tempo delle minacce vili, di cui non si conosce il volto».

«Sapete - ha affermato alla fine del video la Bonafini - non c'è niente di meglio che può accadermi che morire sotto i proiettili del nemico. Ho vissuto molti anni, morirò, quindi per me sarebbe un onore morire sotto i proiettili del nemico. Non ho paura di loro».


 

Lettera di Hebe De Bonafini a Papa Francesco

 


 

Carissimo Francisco,

scrivo perché da quando ci siamo incontrati il 27 maggio le cose sono peggiorate.
La violenza delle istituzioni cresce, in modo particolare nei quartieri più poveri.

La gente ha paura. La menzogna è diffusa tutti i giorni da parte degli appartenenti al governo. La fame cresce, con uomini e donne che con i loro bambini dormono per le strade e sui marciapiedi.
Perdonami per questa lettera, ma so che le tue parole hanno grande effetto nella gente ed è ciò di cui abbiamo bisogno. Le Madri fanno più di quello che possono e anche i giovani: incontri, dibattiti per far crescere la solidarietà, offrendo, come prima cosa, la migliore esperienza che abbiamo, ma la fame non aspetta e la rabbia cresce.
Molti di coloro che sono vicini al governo cominciano a dare tutta  la colpa a Trump.
Ho paura a pensare a quale violenza ci potrebbe aspettare come loro risposta.
Aiutaci con le tue parole.
E ti ricordi di cosa abbiamo parlato, di non permettere più che i nostri bambini mangino nelle mense dei poveri, ma a casa con i loro genitori in modo da non dover provare vergogna per un piatto di minestra.
La cosiddetta "democrazia" ci è costata molte vite. Sono ancora sconvolta dall'immagine del 20 dicembre 2001, con tutti quei bambini uccisi in Plaza de Mayo. Mi perseguitano queste immagini.
Ci scusiamo per chiedere così tanto, ma non ho altra scelta. Da sola la politica non è sufficiente.


Un abbraccio,

 

Hebe De Bonafini,

Presidente dell'Associazione Madri di Plaza de Mayo.

Novembre 2016

Traduzione a cura del Civg