Giù le mani dalla Siria

Un messaggio urgente per la pace alla luce del pericolo di una guerra più grande.

Il 13 ottobre, pubblicato 158 organizzazioni di  numerosi paesi e diverse migliaia di cittadini statunitensi si schierano contro la guerra in Siria ed il ruolo degli USA

 

 

Alziamo la nostra voce contro la violenza della guerra, contro l’enorme pressione della propaganda bellica, delle bugie e di un programma politico adoperati per giustificare questa guerra e ognuna delle precedenti condotte dagli Stati Uniti.

 Noi sottoscritti, organizzazioni e individui, supportiamo i seguenti punti di coesione e lavoreremo insieme come coalizione ad hoc, per aiutare a porre fine sia all’intervento degli Stati Uniti, NATO e dei loro alleati regionali per il cambio di regime in Siria, sia all’uccisione di persone innocenti.

    La continuazione della guerra in Siria è il risultato dell’intervento predisposto dagli Stati Uniti ed eseguito dagli stessi Stati Uniti, NATO, i loro alleati regionali e dalle forze reazionarie, il cui obiettivo è il cambio di regime in Siria.

    Questa politica di cambiamento di regime in Siria è illegale e si manifesta in chiara violazione della Carta delle Nazioni Unite, alla lettera e nello spirito del diritto internazionale e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

    Questa politica di cambio forzato di regime minaccia la sicurezza della Regione e del mondo, aumentando il pericolo di un confronto diretto tra gli Stati Uniti e la Russia ed esponendo il mondo intero a una potenziale catastrofe nucleare.

    La guerra e le sanzioni degli Stati Uniti e dell’Unione Europea hanno destabilizzato tutti i settori dell’economia siriana, trasformando un Paese una volta autosufficiente in una nazione dipendente da aiuti esteri. La metà del popolo siriano adesso è sfollata.  Un rapporto delle Nazioni Unite fornito dall’ESCWA rivela che queste sanzioni contro la Siria rendono difficoltose le prestazioni di soccorso, proprio durante uno dei maggiori momenti di bisogno umanitario dalla seconda guerra mondiale.  Un terzo dei rifugiati siriani in Giordania, in Libano e in Turchia sono stati duramente colpiti dai tagli all’UNICEF eseguiti dagli Stati Uniti.

    Nessuna organizzazione estera, che si tratti di un governo straniero o di un gruppo armato, si può permettere di violare il diritto fondamentale del popolo siriano all’indipendenza, alla sovranità nazionale e all’autodeterminazione. Questo include il diritto del governo siriano a richiedere e accettare l’assistenza militare di altri Paesi, come ha ammesso anche lo stesso governo degli Stati Uniti.

    Solo il popolo della Siria ha il diritto inalienabile di scegliere ed eleggere i propri leader e di determinare il carattere del proprio governo, libero da interventi stranieri. Questo diritto non può essere esercitato se gli Stati Uniti dettano condizioni che predispongono interventi stranieri contro il popolo siriano.

    La nostra opposizione è diretta al cambio forzato di regime in Siria operato da potenze straniere sostenute dagli Stati Uniti e dai loro mercenari. Non è nostra intenzione sostenere od opporsi al presidente Assad o al governo siriano. Solo il popolo della Siria ha il diritto di decidere la legittimità del suo governo.

    La questione più urgente in questo momento è la pace. È porre fine alla violenza di un intervento straniero che ha provocato la morte di centinaia di migliaia di persone e lo sfollamento di milioni di siriani, sia all’interno dei propri confini sia come rifugiati all’estero.

Sulla base di questi principi, noi, individui e organizzazioni in una coalizione ad hoc, stabiliamo le seguenti richieste e ci impegniamo a lavorare insieme per raggiungerle:

 

    – La fine immediata della politica di cambio di regime forzato in Siria e il pieno riconoscimento e rispetto -da parte degli Stati Uniti, della NATO e dei loro alleati- del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite, che include il principio d’indipendenza e d’integrità territoriale della Siria.

    – La fine immediata di tutte le aggressioni contro la Siria. Seri sforzi verso una soluzione politica alla guerra.

    – La fine immediata di tutti gli appoggi militari, finanziari, logistici e d’intelligence da parte degli Stati Uniti, della NATO e dei loro alleati regionali a tutti i mercenari stranieri e agli estremisti del Medio Oriente.

    – La fine immediata delle sanzioni economiche contro la Siria. Aiuti internazionali massicci per gli sfollati all’interno della Siria e dei rifugiati siriani all’estero.

 

Solo in una Siria pacifica e indipendente, priva di aggressioni esterne, il popolo siriano può liberamente esercitare il proprio diritto sovrano, esprimere la propria libera volontà e compiere scelte libere circa il proprio governo e la leadership del proprio Paese.

Invitiamo tutti i sostenitori della pace e del diritto all’autodeterminazione dei popoli di tutto il mondo a unirsi a noi in un lavoro d’insieme per rispondere a queste esigenze umanitarie.

Abbiamo bisogno di posti di lavoro, assistenza sanitaria, istruzione e la fine della violenza razzista della polizia, e di nessuna guerra statunitense all’estero!

 

 

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SOS Siria Italia/CIVG aderiscono all’Appello e restano a disposizione per azioni di sostegno.