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CIVG Informa N°70 - Speciale Srebrenica 1995-2015

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Srebrenica. Città tradita. VIDEO
CIVG

Un documento eccezionale fatto da giornalisti norvegesi, sugli avvenimenti di Srebrenica, in italiano grazie alla traduzione del Forum Belgrado Italia e del CIVG. Le testimonianze, le denunce, le dichiarazioni, i ricordi di comandanti bosniaci musulmani, che hanno combattuto contro la parte serba nella tragica guerra civile di allora, e che coraggiosamente rievocano e inquadrano sulla base dei fatti e delle loro esperienze dirette, le vicende legate alla battaglia di Srebrenica. Senza sconti, da soldati che avevano combattuto, non per obiettivi criminali o al servizio di poteri stranieri, ma perché lo ritenevano giusto. E da soldati e da protagonisti, così hanno esposto  gli avvenimenti a cui hanno preso parte.

 


 

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SREBRENICA 1995-­‐2015: Solamente i fatti, senza propaganda o abbellimenti
Stefan Karganovic, Aleksandar Pavic

 

Srebrenica Historical Project www.srebrenica-­‐project.org

 Che cosa è irrefutabilmente stabilito, e che cosa no

 Per 20 anni interi, il quadro completo di che cos'è accaduto, e che cosa no,

dentro e attorno alla supposta "zona sicura" nella città di Srebrenica in Bosnia-­‐Erzegovina nel luglio del 1995, è stato soppresso.

È tempo di sollevare il velo della segretezza e della disinformazione

 

Questo breve libro informativo è basato sul lavoro di vari esperti americani, britannici, olandesi, serbi e musulmano-­‐bosniaci, impegnati ad analizzare o investigare gli eventi di Srebrenica nel corso degli ultimi 20 anni, i reportage dei media, e le testimonianze di persone direttamente coinvolte o afflitte..

 

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Libri su Srebrenica
Forum Belgrado Italia

A.Dorin – Z. Jovanovic

SREBRENICA. Come sono andate veramente le cose

 

 

Le strazianti immagini che testimoniano il massacro di 4000 serbi dei villaggi intorno Srebrenica. Le testimonianze dei sopravvissuti. Le menzogne e le falsificazioni.

Prefazione del Prof. Aldo Bernardini, ordinario di Diritto Internazionale all’Università di Teramo. Pag. 200 – 19,80 Euro – Zambon Editore

 

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CIVG Informa N°69

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Pridnestrovie, Transnistria prossima tappa delle guerre infinite della NATO?
Enrico Vigna

2 luglio 2015

Dopo che nelle scorse settimane ci sono state esercitazioni congiunte tra truppe della NATO e l’esercito della Moldavia, nell’area le tensioni e i pericoli di un nuovo focolaio di guerra sono tornati altissimi.

 

 

Sono anni che seguiamo, date le relazioni con realtà locali, la situazione della Pridnestrovie/Transnistria (vedere sul sito civg.it), le tensioni con la Moldavia e le conseguenti ripercussioni sulla situazione della’area contigua.

Con lo svilupparsi della crisi ucraina e nel Donbass, ora quella regione rischia di diventare una nuova polveriera e trascinare in altre conflittualità destabilizzanti anche la Moldavia; essendo la sua popolazione spaccata in due, circa una prospettiva geopolitica eurasiatica e forze asservite agli interessi occidentali e della NATO. In questo video di Russia 24 sottotitolato da Saker Italia è spiegata molto chiaramente e lucidamente la situazione sul campo ed i rischi che sono all’orizzonte. Evidentemente, chi vuole esacerbare la crisi dell’Europa Orientale ha tutte le ragioni per non voler risolvere questa crisi.

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Donetsk. Un calvario brutale. Un monaco parla della tortura subita
ortodossiatorino.it

 

Un video di uno ieromonaco ortodosso torturato dall’"esercito volontario ucraino" è stato pubblicato sul sito internet del giornalista ucraino Anatolij Sharij. Padre Teofane (Kratirov) del Monastero della santa Dormizione e dei santi Nicola e Basilio (della diocesi di Donetsk della Chiesa ortodossa ucraina, patriarcato di Mosca) è stato rapito il 3 marzo 2015 dall'esercito ucraino e rilasciato solo di recente.

Esausto e tormentato, padre Teofane racconta nel video come è stato rapito, ammanettato, incarcerato in un seminterrato che mostrava tracce di recenti torture, e poi torturato dai membri dell'esercito ucraino "volontario". Durante la sua prigionia non aveva idea del perché era stato arrestato, e solo dopo ha appreso che un locale in stato di ebbrezza era andato alle autorità ucraine e aveva detto loro che nel monastero era nascosto il deposto presidente ucraino, Viktor Janukovich, insieme con le sue presunte ricchezze trafugate. I soldati ucraini lo hanno costretto a scrivere una testimonianza contro se stesso e contro il monastero.

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Un episodio del massacro di Gaza ed una storia di speranza
SyriaNews

Ahmad Al-Sawafiri è un insegnante palestinese, che ha perso entrambe le gambe e il braccio sinistro, dopo che Israele ha bombardato la sua casa nell’ultimo assalto alla striscia di Gaza, ma egli non rinuncia a credere e lavorare nella creazione di una nuova generazione in Palestina. “Noi insegniamo la vita, signori”, sono le sue parole.

Le foto che seguono servono a mostrare ai contribuenti statunitensi e degli altri sponsor d'Israele, come viene usato il loro denaro.

L’insegnante Ahmad Al-Sawafiri della striscia di Gaza

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I membri del Movimento pacifista ucraino "ANTIVOYNA” di Kharkov, incontrano l’OSCE, per denunciare le violenze contro di loro
Enrico Vigna / CISNU

Giugno 2015

In Ucraina hanno provocato indignazione in molti l'attacco contro i pacifisti di "Antivoyna" a Kharkov. Questo evento ha interessato anche l'OSCE. Gli attivisti si sono recati nell’ufficio regionale del procuratore di Kharkov, dove hanno denunciato e specificato i reati commessi dai mercenari degli oligarchi delle bande di Duda e Shіdnogo.

Si sono anche tenuti incontri e consultazioni tra i rappresentanti degli attivisti, l'OSCE e le organizzazioni internazionali per i diritti umani.

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Gas e nucleare: gli accordi Forum economico internazionale di San Pietroburgo
Anna Kuchma

23 giugno 2015

Al Forum economico internazionale di San Pietroburgo sono stati firmati contratti dal valore totale di quasi cinque miliardi e mezzo di dollari. Tra i più significativi, quelli siglati da Gazprom, Rosneft e Rosatom

 

 

Rosneft ha firmato 57 accordi, il più importante dei quali è la vendita a BP di una quota del 20% del giacimento Taas Jurjach per 750 milioni di dollari (Foto: Artem Korotaev/TASS)

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Comandante Mozgovoj: AD MEMORIAM
Enrico Vigna, CISNU

23 giugno 2015. Ad un mese dall’assassinio del Comandante Aleksej Mozgovoj.

Per non dimenticare.

 

 

Video con la dichiarazione ufficiale dei Vice comandanti della Brigata e la presa in consegna del comando militare, politico e morale.                 

                                                                   

Prima di difendere la vita occorre difendere l’onore!                                            

Questo era il motto che contraddistingueva la Brigata Prizrak (Fantasma), da lui guidata fin dal primo giorno dopo il colpo di stato nella rivolta contro la Giunta neonazista di Kiev.

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Immagini molto espressive di combattenti di Hezbollah
Saker

11 giugno 2015

 

Cari amici,

Potreste aver sentito che i combattenti di Hezbollah in Siria hanno recentemente compiuto alcuni progressi sostanziali contro i takfiri dell'ISIS/Daesh. Hanno liberato diversi villaggi e preso il controllo di diverse posizioni chiave nei pressi del confine con la Siria. Ma oggi volevo solo condividere con voi alcune foto che mi ha inviato un amico libanese: la prima raffigura un combattente di Hezbollah che "onora la Vergine Maria tenendo l'immagine di colei che è cara ai loro cuori", come ha detto il mio amico (questo soldato ha probabilmente trovato l'immagine in una chiesa distrutta o all'interno di una casa cristiana).

Un'immagine dice più di cento parole. Buona visione

Saker

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Alti ufficiali ucraini si uniscono alle Milizie della Repubbliche del Donbass
Enrico Vigna, CISNU / CIVG

Vice ministro della Difesa ucraino è passato dalla parte della Repubblica Popolare di Donetsk

22 Giugno 2015

 

 

Un ex vice ministro della Difesa ucraino, Aleksandr Kolomiyets, si è unito alle forze della Repubblica Popolare di Donetsk.
"Sono Aleksandr Kolomiyets, un importante generale delle Forze Armate ucraine, e la mia ultima posizione è stata quella di capo analista militare e assistente del Ministro della Difesa ucraino", ha detto Kolomiyets in una conferenza stampa presso l'agenzia della RPD a Donetsk. Aggiungendo che per 19 anni era stato il commissario militare regionale della Regione Donetsk.

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Risultati e conclusioni della tavola rotonda: "Per non dimenticare - NON nella NATO"
Forum Belgrado Italia

Belgrado, 23 marzo 2015

 

 

L’Aggressione della NATO contro la Serbia (RFJ) nel 1999, è un crimine contro la pace e l'umanità, un crimine i cui autori non sono stati assicurati alla giustizia.

Quest’aggressione è stata l’ introduzione della strategia di interventismo globale della NATO nella più dura violazione dei principi fondamentali del diritto internazionale e del ruolo delle Nazioni Unite, in particolare, il Consiglio di Sicurezza. Così, nel settore cruciale della pace e della sicurezza, la NATO ha usurpato il ruolo delle Nazioni Unite.

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Alla TV Ucraina: ci dovrebbero essere campi di concentramento in Donbass
CISNU / CIVG

18 giugno 2015

 

 

Dmytro Korchinskiy, fondatore e leader del partito di estrema destra neonazista UNA-UNSO, giornalista e presentatore televisivo, ha sollecitato l'istituzione di campi di concentramento per i residenti del Donbass in una trasmissione in diretta sul canale TV "112 Ucraina" il 17 giugno.

Secondo lui, l'esercito ucraino dovrebbe comportarsi come gli americani durante la Seconda Guerra Mondiale – bombardare i quartieri popolari e organizzare campi di concentramento per i civili.

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Le autorità ucraine cercano di coprire i crimini spaventosi dei loro battaglioni di volontari: la testimonianza di un poliziotto
Sergente Tsvetkov D.А

 

 

Il sergente ucraino Dmitriy Tsvetkov ha scritto attraverso Facebook (afferma di non avere altro modo per comunicare con il governatore), al governatore ucraino della Regione di  Lugansk e Donetsk sig. G. Moskal. Questo il testo:

"Sig. Moskal,
Una volta avete chiamato il comandante del Battaglione "Kiev-2", Bohdan Voytsekhivskiy un vigliacco, che non obbedisce agli ordini del comando. Considero mio dovere aggiungere a questo che Voytsekhovskiy ha trasformato il posto di blocco a Volnovakha in un proprio business personale. Con traffici illeciti, corruzione, detenzioni illegali, torture, rapporti manipolati, appropriazione indebita di donazioni e aiuti materiali, vendita dei gradi dei componenti il personale del battaglione e, a coronare il tutto, l'omicidio di un civile, che non aveva nulla a che vedere con il separatismo della DPR; un assassinio commesso dal comandante del battaglione Voytsekhovskiy personalmente. Questa è la lista incompleta delle attività criminali di questo personaggio. Vi dò la descrizione completa del delitto.

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Successo del 22 maggio al cinema Baretti
CIVG

Riuscita serata organizzata il 22 maggio presso il Cineteatro Baretti di Torino dal CISNU (Centro Informazione e Solidarietà con la Novorossiya e l'Ucraina, parte del CIVG) e dall’ Associazione Baretti nell’ambito delle iniziative di Solidarietà e Informazione per l’Ucraina, con la proiezione in anteprima del film THE MATCH di Andrey Malyukov.

 

 

L’iniziativa si è aperta con l’intervento da Mosca del produttore del film Dimitry Kulikov. Al termine della proiezione ci sono stati testimonianze e interventi di Larissa L., Svetlana I. e Enrico Vigna, che hanno risposto a domande dei presenti e spiegato il lavoro informativo e di solidarietà del CISNU ed i suoi progetti.

In seguito all’iniziativa si sono ricevuti inviti per altre proiezioni/iniziative analoghe presso associazioni e località.

Tutto il ricavato sarà devoluto per finanziare i progetti di solidarietà del CISNU

Centro Informazione e Solidarietà con la NovoRossiya e l’Ucraina resistente – info@civg.it

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ILVA DI TARANTO. Una storia odierna con radici lontane e con complicità insospettabili
CIVG

 

Seminario del CIVG sul tema della sicurezza del lavoro e delle devastazioni ambientali, che è una parte del lavoro e dell’impegno del Centro, tenutosi venerdì il 29 maggio 2015 all’Associazione Piemonte-Grecia. La relazione è stata tenuta dall’avvocato Sergio Bonetto, parte civile nel processo contro l’ILVA e membro del Comitato Scientifico del CIVG.                        

Moderatore: Luigi Cecchetti del CIVG

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CIVG Informa N°67

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Ad memoriam. Tarek Aziz.
 
Vari

E’ morto Tarek Aziz, al di là di valutazioni o letture sull’Iraq retto dal Partito Baath, un solenne saluto va dato a quest’uomo, che nonostante tutto ciò che gli hanno fatto o proposto, è stato fino all’ultimo coerente con la sua storia e quella dell’Iraq. Con dignità ma anche con lucidità su dove avrebbe portato la distruzione e l’occupazione del suo paese in futuro, è rimasto fermo senza rinnegamenti, avendo egli operato come da lui stesso dichiarato, non per obiettivi personali ma per l’interesse del suo popolo. Anche quando furono commessi errori. Il CIVG che faceva parte del Comitato Internazionale per la sua liberazione, saluta in lui un uomo di valore e grande dignità.

Ad memoriam. Tarek Aziz.

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Rimostranze indiane sulle comunicazioni italiane in seguito all’azione a fuoco della Lexie

Falco Accame

L’AFFERMAZIONE DA PARTE ITALIANA CIRCA IL TENTATIVO DI ARREMBAGGIO  ALLA ENRICA LEXIE, DA PARTE DI CINQUE PREDONI DEL MARE, NON SEMBRA RISPONDERE A VERITA’, COSI’ COME NON SEMBRA RISPONDERE A VERITA’ L’AFFERMAZIONE SECONDO CUI LA LEXIE SI SAREBBE TROVAVA A 30 MIGLIA DALLA COSTA MERIDIONALE INDIANA (LA LEXIE SI TROVAVA A 20,5 MIGLIA DALLA COSTA INDIANA, IN ACQUE CONTIGUE, CHE SI ESTENDONO FINO A 24 MIGLIA – LE 30 MIGLIA INDUCONO QUINDI A PENSARE AD UN GRAVE ERRORE DI POSIZIONE).

QUANTO AI MENZIONATI “WARNING SHOTS” A SCOPO DISSUASIVO, NON SI TIENE CONTO DELL’ESIGENZA DELLA MESSA IN ATTO NON SOLO DI TALI “WARNING SHOTS”,  PRIMA DELL’EFFETTUAZIONE DELL’AZIONE A FUOCO, MA DI TUTTI I DISPOSITIVI PREVISTI DI AVVERTIMENTO NELLE REGOLE PER L’USO DELLA FORZA (RUF) CHE CONTEMPLANO LA MESSA IN AZIONE DELL’AVVISO VIA RADIO (VHF), DI GETTI D’ACQUA AD ALTA PRESSIONE, RAZZI ILLUMINANTI, LAMPEGGIAMENTO DI PROIETTORI, FISCHI DI SIRENE, ECC.

L’INDIA HA PURTROPPO MOTIVI DI PROTESTA, A PARERE DELLO SCRIVENTE, VALIDI.

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Appello contro la distruzione di Siria, Iraq e Medio Oriente

Rete No War

 

22 maggio 2015

Come Associazioni che seguono da vicino la crisi siriana abbiamo da tempo documentato questo stato di cose. Oggi in prossimità del 'punto di non ritorno' poniamo alcune domande evitate accuratamente dai governi e dalle grande stampa (che sembra essere diventata anzichè una garanzia democratica per i cittadini il contro-coro del potere).  Rivolgiamo un appello a tutte le persone oneste del nostro paese, di ogni colore politico e credo religioso. Ora che il 're è nudo' e che non c'è più alcuna scusante dietro cui nascondersi.

Aiutateci, fate sentire la vostra voce in ogni ambito, affinchè i nostri governi occidentali si trovino a dover giustificare questo loro immorale comportamento.

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L'ISIS nel Kosovo e nei balcani liberati e democratizzati dalla NATO

Enrico Vigna

7 giugno 2015

Forum Belgrado Italia

 

 

Queste scritte inneggianti agli islamisti dell’Isis e ai terroristi indipendentisti albanesi dell'AKSH, con il messaggio “Il Califfato sta arrivando”, erano apparse lo scorso anno sui muri di cinta del monastero ortodosso di Decani, nel Kosovo.  Le scritte sono visibili anche a 300 metri dall’ingresso del monastero, il più importante della chiesa ortodossa serba, che è sotto protezione dell’Unesco, e tuttora protetto da check point, filo spinato e automezzi militari delle forze internazionali.

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Petizione per i diritti sindacali per la GDF

Salvatore Colangelo

 

Pubblichiamo il messaggio del  "Dottore Lumbard" (alias il Maresciallo Aiutante Salvatore Colangelo, Segretario del CoIR Gdf dell'Italia nord-occidentale) il quale sollecita l'adesione ad una petizione al Parlamento per il riconoscimento dei diritti sindacali al personale della Guardia di finanza.

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Poroshenko ha mantenuto la parola: i bambini del Donbass non vanno a scuola
Ol'ga Luzanova

Slavyangrad - 23 marzo 2015

Preambolo: ricorderete che, nello scorso mese di ottobre, Petro Poroshenko ha paragonato le prospettive per gli ucraini con quelle del popolo del Donbass durante un discorso a Odessa. In particolare, il presidente ha promesso: "I nostri figli andranno nelle scuole e negli asili, mentre i loro saranno rintanati negli scantinati!" Finora, il governo ucraino ha fatto del suo meglio per mantenere questa sua parola. Eccovi una tra questi bambini seduti in uno scantinato in conformità con la volontà del presidente ucraino.

 

 

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Ucraina: un'impagabile lezione di coraggio
Padre Ambrogio

Vedi >  Apri la notizia del blog

Una semplice donna ucraina non ha paura di dire la verità di fronte agli ufficiali di leva che stanno facendo propaganda all'arruolamento:

 

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Cosa può portare alla Serbia la visita della Sig.ra Merkel a Belgrado?
Dragomir Vučićević

Belgrado, 2 giugno 2015

 

 

Anche se la data precisa della visita della Cancelliera tedesca Angela Merkel in Serbia è ancora sconosciuta, è attesa a breve. Non c'è dubbio che questa visita si rivelerà molto importante, sia per l'ulteriore sviluppo delle relazioni bilaterali tra i due paesi e le relazioni della Serbia e l'Unione europea, queste ultime spesso indicate come il programma europeo della Serbia. Non meno presenti saranno i temi che riguardano gli sviluppi concreti nella regione. Oltre alla difficile crisi in Grecia, la regione ne sta vivendo una nuova, questa volta in Macedonia. Oltre a questo, le problematiche dell'estremismo politico, della criminalità organizzata e del terrorismo internazionale, che sono in costante aumento. Il tragitto dell’eroina transita attraverso la Macedonia, parti della Serbia, in particolare nel Kosovo e Metohija, attraversa l'Albania e alcuni altri paesi della regione, per finire sulle strade dell'Europa occidentale. Lo stesso percorso è anche un corridoio importante per il transito di decine di migliaia di profughi del Vicino Oriente, Medio Oriente e Africa del Nord, tra cui i richiedenti asilo politico. Scene di inneggiamenti e odi alla cosiddetta Grande Albania sono in aumento in diverse occasioni in Kosovo e Metohija, in Albania e Macedonia, un po' meno in Grecia e Montenegro.

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Terzo Congresso di antifascisti a Donetsk
Enrico Vigna

14 maggio 2015

 

 

Si è svolto a Donetsk  il 3° Congresso delle Organizzazioni Popolari antifasciste della Novorossiya.

L'obiettivo del Congresso è quello di unire le forze antifasciste per la lotta contro l'ideologia neo-fascista, sulla base dei fatti e delle prove raccolte nel corso della guerra fratricida ingiusta e sanguinosa nel Donbass; al fine di ottenere la vittoria finale sul fascismo e il nazismo.

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Il cosmonauta Hermaszewski sull'OUN-UPA: è impossibile riconoscere gli assassini come eroi
Inessa Drugova

29 aprile 2015

Il primo cosmonauta polacco, Mirosław Hermaszewski, è rimasto scioccato dal riconoscimento dell'OUN (Organizzazione dei nazionalisti ucraini) e dell'UPA (esercito insurrezionale ucraino) come combattenti per l'indipendenza dell'Ucraina. Durante il massacro della Volinia furono barbaramente uccisi 18 membri della sua famiglia.

La Verkhovna Rada il 9 aprile ha adottato la legge "sullo status giuridico e sull'onore della memoria dei combattenti per l'indipendenza ucraina nel XX secolo", scritta da Jurij-Bogdan Shukhevich. La legge include OUN e UPA nella lista delle organizzazioni che hanno lottato per l'indipendenza dell'Ucraina.

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Siria. Ecco chi sono i ‘Comitati di coordinamento degli attivisti anti-regime” (LCC)
Vietato Parlare

29 aprile 2015

 

Fino ad oggi tutte le notizie diffuse dai nostri media provenivano dall’Osservatorio siriano per i diritti umani di cui ci siamo occupati in precedenza. L’Osservatorio siriano per i diritti umani a sua volta raccoglie per telefono, in Siria, le notizie ‘sul campo’. Lo fa consultando una rete di attivisti presenti in diverse località della Siria che costituiscono, appunto, i Comitati di coordinamento degli attivisti anti-regime (LCC)

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Ucraina. La lotta degli oligarchi per la spartizione del bottino
Jorge Martin

La cosiddetta “Rivoluzione di Maidan” doveva essere a sostegno della democrazia e dei valori occidentali, contro la corruzione e l’oligarchia. Il risultato è stata la sostituzione del dominio di un gruppo di oligarchi con quello di un altro gruppo e adesso quelli che hanno beneficiato del cambiamento si fanno la guerra a vicenda per spartirsi il bottino. La lotta per il potere che è in corso è emersa drammaticamente a fine marzo quando Igor Kolomoisky, governatore del Dnepropetrovsk e oligarca miliardario, ha inviato un gruppo di uomini della propria milizia privata a prendere possesso con le armi della sede centrale di due aziende statali in cui ha interessi personali. Lo scontro si è concluso con la defenestrazione di Kolomoisky da governatore da parte del presidente Poroshenko, lui stesso membro dell’oligarchia, mercoledì 25 marzo. Questo è stato seguito, lo stesso giorno, dall’arresto in diretta tv di due alti funzionari di stato, accusati di corruzione, durante una riunione di governo. Questi avvenimenti sono stati descritti da alcuni media occidentali come la dimostrazione della volontà di Poroshenko di contrastare l’oligarchia e combattere la corruzione. Niente di più lontano dal vero.

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Ultimo discorso di Slobodan Milosevic rivolto a russi, ucraini e bielorussi
Enrico Vigna

Facciamo girare queste premonitrici parole del Presidente di Jugoslavia e Serbia, perché sono di assoluta attualità; in queste poche righe e nei 70 secondi del video c’è la sintesi delle dinamiche di aggressione e devastazioni dei paesi non sottomessi, a cui stiamo assistendo negli ultimi vent’anni e un messaggio profondo, quello dell’unica possibilità di sopravvivere per i popoli: l’UNITA’.

Milosevic indica in questa valenza, l’essenza della resistenza, al di là di differenze e distinzioni ideologiche. Come è stata l’esperienza e la lunga battaglia di resistenza alla NATO e all’occidente aggressore, del suo popolo, per difendere la propria indipendenza, la propria sovranità, la propria patria. Essi usano le stesse metodologie e schemi operativi, dall’Afghanistan all’Iraq, dalla Jugoslavia alla Serbia, dalla Libia alla Siria, oggi  l’Ucraina: Divide et impera!

Ma già altri paesi sono nel mirino. Che riescano i popoli iracheno, libico, siriano, serbo e ucraino, a costruire e forgiare l’unità popolare, al di là di fazioni, differenze o credi religiosi, forse così potranno resistere alle aggressioni esterne della propria terra e patria.

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Le donne nella Grande Guerra Patriottica
Enrico Vigna

Circa 800.000 donne hanno combattuto al fronte durante la Grande Guerra Patriottica. Donne soldato, partigiane, pilota, medici, tiratrici; guidavano carri armati, autoblindo, infermiere, staffette. Fondamentale ed imprescindibile il loro ruolo in tutti gli aspetti della guerra, da quello militare a quello morale. Un solo nome che contiene tutte loro: Lidia Vladimirovna Litvyak, la regina dei cieli,  fu l’aviatrice più attiva della Seconda Guerra Mondiale. Combatté nei battaglioni 586° e 437° e nel 9° e 296° reggimento della Guardia, effettuando 150 incursioni aeree e abbattendo da sola in azione 6 aerei e un aerostato da ricognizione e altri 6 aerei nemici insieme ai compagni dello stormo. Morì durante un combattimento aereo il 1° agosto 1943. I suoi resti furono ritrovati e sepolti solo nel 1979. Le fu conferito postumo il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica.

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Il presente ed il futuro della Russia e dell’umanità, ha radici salde e profonde nel passato
Enrico Vigna

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Un soffio di vera o rinata primavera araba

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Scritto da Angelo Travaglini

 

Un risultato alquanto inatteso

Le elezioni parlamentari del 7 giugno in Turchia hanno segnato un momento qualificante nella difesa degli equilibri democratici nel grande Paese anatolico.

Il tentativo di Erdogan e del suo partito, il “Justice and Development Party” (AKP), di rendere irreversibile la svolta autoritaria impressa da qualche anno al sistema politico del Paese non ha avuto il successo sperato, nonostante che la formazione islamista, seppur con una perdita del 10% dei voti, continui a raccogliere il maggior numero di consensi, attestatisi ora al 41% del corpo elettorale; una soglia peraltro che non ha consentito all’AKP il conseguimento della maggioranza assoluta nel Parlamento di Ankara.

L’importanza della consultazione non risiedeva tuttavia nella verifica di un primato che resta fuori discussione, anche se il calo dei consensi interviene per la prima volta dopo tre elezioni politiche dal 2002, in esito alle quali l’AKP aveva sempre registrato un crescendo di eclatanti successi, giungendo perfino nell’ultima tornata del 2011 a sfiorare il consenso di metà del corpo elettorale. In tale quadro è bene tenere presente che il cuore profondo della Turchia, lontano dai grandi centri urbani e costantemente ghettizzato nei decenni di dittatura militare, ha ancora una volta manifestato in larga maggioranza una indiscussa adesione alle autoritarie visioni di Erdogan, riconoscendo in lui la figura che più di ogni altro leader nazionale ha permesso la fine di un’emarginazione iniqua dalla quale la massa dei turchi devoti e legati ai valori tradizionali dell’Islam anatolico è, grazie a lui, finalmente uscita. E di questo il merito è in larghissima misura di Erdogan al quale la Turchia profonda continua dunque a elargire consensi.

Leggi tutto: Un soffio di vera o rinata primavera araba

Medio Oriente: tensioni in aumento

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Scritto da Angelo Travaglini

18 maggio 2015

 

 

 

Inquietanti sviluppi

Eventi di rilevantissima portata caratterizzano tuttora la sconvolta realtà medio-orientale. Le guerre in Siria e in Iraq continuano a produrre il loro lascito di sangue e di violenza e non si vede al momento quale possa essere lo sbocco di un processo di distruzione che, oltre a modificare brutalmente la mappa della regione, quale era stata arbitrariamente definita dalla Francia e dalla Gran Bretagna all’indomani del crollo dell’Impero ottomano, ha permesso alle formazioni jihadiste più estreme di occupare vasti spazi territoriali nei due suddetti Paesi. In queste aree lo Stato Islamico in Iraq e nel Levante (ISIL) impone la versione più severa e intollerante della legge coranica nella sua matrice wahabita, quale essa ebbe modo di nascere e svilupparsi, con la complicità della tribù Saud, nel 18° secolo nel deserto del Nejd, all’epoca la regione più povera e arretrata della penisola arabica.

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