Articoli

La UE e La deforestazione dell’Ucraina

18 maggio 2016

 

Dal 2014 abbiamo in Ucraina un disboscamento di massa. Intere foreste e parchi vengono eliminati, causando disastri ambientali locali. Tuttavia, fino a questo momento quest’azione di disboscamento è stata in gran parte illegale. Ma ora la UE sta richiedendo all’Ucraina di revocare il divieto di esportazione di legname come condizione per ottenere la successiva assistenza macrofinanziaria (1,2 miliardi di euro), ricordando a Kiev che si tratta dei termini del trattato di associazione con la UE – riporta il ministro ucraino dello Sviluppo economico e commerciale.

Leggi tutto: La UE e La deforestazione dell’Ucraina

Aiutiamo l’eroe di Košare, la cui famiglia soffre nella povertà

Novica Spasic (37 anni), eroe nella guerra kosovara contro la NATO e i terroristi albanesi, nella quale ha perso un occhio tentando di salvare il suo compagno di battaglia, vive, con i suoi sette figli, nella più grande povertà.

Novica vive con moglie e sette figli, genitori e il fratello nella casa non finita. I bambini aspettano l’arrivo dell’invalidità del papà per ricevere una tavoletta di cioccolato che poi dividono in sette. Novica già da dieci anni aspetta la nuova protesi per l’occhio perso. La vecchia protesi gli causa infiammazioni e la nuova gli sarebbe dovuta arrivare gratuitamente attraverso il sistema mutualistico, cosa che però finora non è successa. Durante la guerra Novica ha dimostrato grande coraggio difendendo il proprio popolo e dice che lo farebbe di nuovo se ce ne fosse bisogno.

Leggi tutto: Aiutiamo l’eroe di Košare, la cui famiglia soffre nella povertà

Regno Unito: speciale referendum

Il 23 giugno si è tenuto l’atteso referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea. Il risultato – la vittoria del leave con il 51,9% dei voti – non era affatto scontata, soprattutto dopo la violenta campagna mediatica che ha seguito l’assassinio della deputata laburista Jo Cox da parte di un simpatizzante neonazista.

All’indomani della vittoria del “sì” i principali mezzi di informazione hanno proposto varie letture per spiegare l’inspiegabile, ovvero come una Unione Europea sinonimo di benessere e progresso potesse venire rifiutata dai suoi stessi “cittadini”. I dati indicano che il voto è stato fortemente polarizzato in termini di età anagrafica, reddito e distribuzione geografica. Il “sì” ha stravinto in molti centri industriali, in passato roccaforti laburiste e socialiste. Nella città di Stoke-on-Trent, le cui miniere di carbone ancora nel 1992 segnavano il record europeo di produzione, il leave ha vinto con quasi il 70% dei voti. Alcuni hanno puntato il dito sull’ottusità delle vecchie generazioni, colpevoli di avere bocciato il sogno europeista dei giovani, senza però citare il dato per cui proprio le regioni con la popolazione più giovane sono state anche quelle con il più alto tasso di astensione. Ma la versione più popolare è quella diffusa dai media alla vigilia del voto, ovvero che la causa dell’uscita era caldeggiata da forze xenofobe, reazionarie e omofobe, ostili all’UE a causa della sua natura tollerante, attenta ai diritti delle minoranze e alla pace. Proprio il tema della pace è stato al centro della campagna mediatica a favore del remain, nonché di alcune dichiarazioni del premier Cameron, che ipotizzava il rischio di nuove guerre in Europa nel caso dell’uscita della Gran Bretagna dall’UE. Dichiarazioni che non tenevano conto del fatto che proprio i Paesi fondatori dell’UE hanno partecipato direttamente alle sanguinose guerre nei Balcani (un’area che, a meno di non volere negare ogni evidenza storica e geografica, è Europa a tutti gli effetti) e a numerosi interventi fuori dall’Europa (tra cui la più recente aggressione alla Libia). Un capitolo a parte dovrebbe riguardare le sanzioni contro la Russia, sanzioni che sono state confermate più volte dalle istituzioni europee nonostante le perplessità di diversi Paesi membri. Quella contro la Russia è una “guerra economica” che sembra minacciare la pace europea ogni giorno di più, in misura maggiore di qualsiasi referendum.

 

Leggi tutto: Regno Unito: speciale referendum

L’ Austria ha minacciato di privare della cittadinanza austriaca la famosa cantante Anna Netrebko per la sua assistenza al Teatro di Donetsk


La famosa cantante soprano russa Ana Netrebko, Artista del Popolo della Russia, dopo aver compiuto un atto nobile con una donazione di un milione di rubli per aiutare il Teatro dell’Opera di Donetsk ha scatenato reazioni disgustose e incomprensibili nei media occidentali.
Una raffica di critiche, con la stampa austriaca, paese dove vive, che ha seriamente proposto di privarla della cittadinanza, se la nota cantante di fama mondiale, artista solista del Teatro dell'Opera di Vienna, non prenderà una posizione chiara rispetto alla secessione delle Regioni del Donbass.

Leggi tutto: L’ Austria ha minacciato di privare della cittadinanza austriaca la famosa cantante Anna Netrebko...

Ufficiali Croati addestrano e giustificano i loro concittadini che si battono per il governo di Kiev

 

La ministra croata degli affari esteri ed europei Vesna Pusic ha confermato che mercenari croati combattono in Ucraina, ma, come dice lei, 'solo all'interno dell'esercito regolare dell'Ucraina.'

"Sono al corrente del fatto che ci sono soldati croati in Ucraina, all’interno dell'esercito ucraino", ha detto Pusic in risposta alle domande dei giornalisti prima della riunione del governo, ha riferito ieri l’agenzia Tanjug.

Leggi tutto: Ufficiali Croati addestrano e giustificano i loro concittadini che si battono per il governo di Kiev