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Giustizia selettiva

di David Harlan   New York Times, 7 dicembre, 2012

Pessimo essere un Serbo vittima di un qualsiasi crimine nella ex Jugoslavia. I Serbi sono stati costretti a partire dalle loro case  e hanno subito una pulizia etnica dalle guerre nei Balcani molto più di qualsiasi altra comunità. E più Serbi rimangono etnicamente spostati ancora oggi. Non si è tenuto conto di quasi nessuno e sembra che non succederà. Il tribunale per i crimini di guerra delle Nazioni Unite all’Aja ha prosciolto  dall’accusa di crimini di guerra Ramush Haradinaj, ex primo ministro del Kosovo. Il mese scorso la corte dell’Aja ha scagionato due generali croati.  Prosciolti in appello, i generali che hanno guidato la Croazia alla vittoria sui Serbi. Nell’insieme, quasi tutti gli amici dell’Occidente sono stati prosciolti; quasi tutti i Serbi sono stati giudicati colpevoli. Questi risultati non riflettono l’equilibrio dei crimini commessi sul terreno. Non nutro simpatia per i Serbi che sono stati imprigionati. Al contrario. Ho vissuto l’assedio di Sarajevo. Sono stato testimone al processo per i casi dell’ex presidente Serbo, Slobodan Milošević, per il presidente dei Serbi bosniaci in tempo di guerra, Radovan Karadzić, e, più recentemente, del comandante militare Serbo bosniaco, Ratko Mladić, accusato di aver ordinato il massacro di Srebrenica. I Serbi hanno commesso molti dei peggiori crimini di guerra, ma non erano per niente i soli, e non è giusto, o utile, che ne abbiano l’unica responsabilità. Imprigionare solo i Serbi è semplicemente senza senso in termini di giustizia, in termini di realtà, o in termini di politica. I leader Croati furono conniventi del disgregamento della Jugoslavia e hanno contribuito abbondantemente agli orrori in Bosnia-Erzegovina. Sono stato io stesso testimone della indiscriminata furia dell’assalto Croato alla bella città di Mostar. Ho vissuto in una cittadina della Bosnia dove le teste decapitate dei Musulmani catturati erano esposte nella piazza del mercato. Ho visto io stesso decine e decine di migliaia di rifugiati civili Serbi fuggire dalla Croazia all’alba dell’offensiva Croata del 1995 che terminò la guerra. Se i generali prosciolti non erano responsabili della pulizia etnica, qualcuno lo era, qualcuno che presumibilmente sarà lasciato libero. Nemmeno lo erano solo i Serbi e i Croati, anche se devono portare sulle spalle  un grosso peso del giudizio della storia. La leadership Musulmana Bosniaca ha profondi e compromettenti legami con il movimento internazionale dei Jihadisti e hanno ospitato almeno tre persone che hanno giocato ruoli chiave negli attacchi agli Stati Uniti dell’11 settembre.

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S.O.S. Kosovo Metohija

Associazione di  Solidarietà - Onlus

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Forum di Belgrado per un Mondo di Eguali

Forum di Belgrado per un Mondo di Eguali

 

Il Forum di Belgrado per un mondo di eguali è un Associazione di cittadini, indipendente non governativa, no profit, e non partitica.

E’ stato fondato il 22 maggio 2001, ma le sue attività sono cominciate come associazione non governativa nell’autunno del 1999; le sue attività si svolgono nel territorio dell’ex Federazione Jugoslava, l’attuale Serbia ed a livello internazionale.

Il Forum di Belgrado è impegnato per la causa della pace, della libertà, della comprensione e solidarietà tra i popoli, per il conseguimento dei massimi livelli raggiunti a livelli europeo e mondiale, degli standard democratici, dei diritti civili, politici, economici e culturali dei popoli. Rifiuta le divisioni, le esclusioni fondate su aspetti politici, religiosi, nazionali, etniche e sociali.

Il Forum si batte per estendere la solidarietà e la collaborazione tra tutti i popoli e paesi, attraverso tutti gli strumenti del progresso universale.

A partire da questi presupposti generali fondanti, il lavoro del Forum di Belgrado si caratterizza nello studiare e analizzare i vari aspetti economico-sociali nella Serbia e nei Balcani, nel costruire relazioni internazionali nei paesi balcanici, in Europa e nel mondo, e fa un lavoro di informazione per l’opinione pubblica.

A partire da queste basi il Forum costruisce collaborazioni con organizzazioni e associazioni affini in Serbia, nei paesi vicini in Europa e nel mondo; partecipa e organizza assemblee e convegni su basi regionali e internazionali.

E’ membro come NGO di ECOSOC e del Consiglio Mondiale della Pace (WPC).

I membri del Forum di Belgrado sono in gran parte accademici, scienziati, scrittori, artisti, diplomatici, giuristi, giornalisti e altri intellettuali; con il loro lavoro e militanza volontari intendono contribuire e raggiungere gli scopi sopra indicati.

Il Presidente è Zivadin Jovanovic per molti anni diplomatico ed ex Ministro degli Esteri della Federazione Jugoslava.

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Prigionieri Kurdi in Turchia terminano lo sciopero della fame

                                

Centinaia di prigionieri Kurdi hanno terminato uno sciopero della fame lungo 68 giorni dopo un appello dell’ex leader Abdullah Ocalan. I prigionieri richiedono maggiori diritti per la popolazione Kurda in Turchia e migliori condizioni per il detenuto Ocalan.

Ocalan fu condannato a morte nel 1999, ma la condanna fu commutata all’ergastolo dopo che vi fu l’abolizione della pena di morte in Turchia nel 2002. Molti dei prigionieri stanno scontando una pena per presunti legami con il PKK e sono ritenuti dei terroristi dai Turchi e dai loro alleati occidentali.

Il governo turco ha provato a riconciliarsi con i membri della minoranza turca, che costituisce circa il 30% della popolazione. Tuttavia, gli attivisti che chiedono l’autonomia del sud est del Kurdistan, affermano che quanto concesso non è abbastanza.

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Mai Dimenticare

Forum di Belgrado per un mondo di eguali

MAI DIMENTICARE

 

Risoluzione finale della Conferenza Internazionale

Belgrado, 22/23 Marzo 2009

 

Il Forum di Belgrado per un Mondo di Eguali, in collaborazione con altre associazioni indipendenti della Serbia e in coordinamento con il Consiglio Mondiale per la Pace (WPC), ha tenuto a Belgrado il 23-24 marzo 2009, una Conferenza Internazionale intitolata “Obiettivi e conseguenze dell’aggressione della NATO contro la Repubblica Federale di Jugoslavia (Serbia e Montenegro) - 10 anni dopo”.

La Conferenza ha riunito circa 700 scienziati ed esperti di relazioni internazionali della Serbia e di 45 paesi di tutti i continenti, eccetto l'Australia. Circa 60 partecipanti hanno presentato i loro documenti sui vari aspetti dell'aggressione e delle sue conseguenze.

La cerimonia di apertura è stata tenuta dalla prof. Slavica Dukic Dejanovic, portavoce dell’Assemblea Nazionale della Serbia, dal sig. Petar Skundric, Ministro dell'Energia, così come da rappresentanti della chiesa ortodossa serba, della gioventù, dei veterani e di altre organizzazioni.

Il sig. Ivica Dacic, Vice-Primo Ministro e Ministro degli Interni ha rivolto un benvenuto alla Conferenza ed ha salutato gli ospiti stranieri a nome del Governo.

I partecipanti speciali del congresso erano la signora Socorro Gomes, Presidente, ed il sig. Thanasis Pafilis, Segretario Generale, del Consiglio Mondiale per la Pace.

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