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Appello al popolo di Francia

 

APPELLO AL POPOLO DI FRANCIA

Di Claude Zerez - 14 ottobre 2012

Colpito personalmente il 9 ottobre 2012 dalla morte ia Pascale, mia figlia di 20 anni, mi rivolgo alle amate popolazioni della Francia, a nome mio ed a nome di tutti i miei fratelli e sorelle in Siria feriti dalla guerra.

                               

Popolo di Francia, Cari amici e fratelli, io vi dico: "Guardatevi da informazioni che vi forniscono f, sono parziali e obbediscono a considerazioni che non badano agli interessi dell'umanità."

 "…Non dite, per la Siria, non ho bisogno di preoccuparmi, i media ed i politici lo fanno per me..."

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Lettera aperta al Presidente della Repubblica della Francia e al suo Ministro degli Esteri

 

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DELLA FRANCIA [FRANçOIS HOLLANDE]
E AL SUO MINISTRO DEGLI ESTERI [LAURENT FABIUS]

 

14 Ottobre 2012,  Pascale Zerez

 

Signor Presidente Hollande e Signor Ministro degli Esteri Fabius.

Come un grande numero di Siriani, oggi mi ritrovo padre di una vittima della guerra in atto nel nostro Paese. Pascale aveva 20 anni quando, il 9 Ottobre 2012, l’autobus pubblico su cui era, è stato bersaglio di un attacco terroristico che ha preso la sua vita. Uccisa da una banda armata riconosciuta come parte dell’”Esercito Libero Siriano”, che voi avete sostenuto, incoraggiato e alimentato fin dal suo inizio.

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Le aggressioni imperialiste all'Iraq e alla Libia

 

LE AGGRESSIONI IMPERIALISTE
ALL'IRAQ E ALLA LIBIA

 

 L’incontro di Saddam Hussein e Tareq Aziz con l’ambasciatrice statunitense a Baghdad April Glaspie si svolse il 25 luglio 1990, una settimana prima dell’invasione del Kuwait. Contravvenendo alla prassi diplomatica, gli iracheni registrarono ogni parola dell’incontro che successivamente resero di pubblico dominio. Un riassunto preciso di quell’incontro si può anche ascoltare dalla viva voce di Tareq Aziz nell’interessante intervista rilasciata molti anni dopo a padre Jean-Marie Benjamin e pubblicata nel DVD “Iraq, il dossier nascosto”.

In breve, Saddam Hussein avverte la Glaspie che, in assenza di un accordo, col Kuwait sarà guerra. Al che, la Glaspie risponde: “Non possiamo esprimere opinioni sui conflitti interarabi … Vi auguriamo che possiate risolvere tale problema attraverso la Lega Araba. Tutto ciò che possiamo sperare è che troviate una soluzione rapida”. Il giorno seguente la signora Glaspie lascia l’Iraq per un “periodo di ferie”.

L’ultimo tentativo di comporre il dissidio fra Iraq e Kuwait si svolge a Gedda in Arabia Saudita il 31 luglio con Mubarak, re Fahd e re Hussein in veste di mediatori. Ma a fronte delle richieste irachene (risarcimento per il petrolio estratto abusivamente dai pozzi di Rumayla con  conseguente ridefinizione dei confini, condono del debito contratto con il Kuwait per fare la guerra contro l’Iran, richiesta di affitto delle isolette kuwaitiane di Warba e Bubiyan), il Kuwait offre soltanto un prestito di nove miliardi di dollari. Il 2 agosto l’Iraq invade il Kuwait.

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Tensioni altissime nella penisola coreana e dintorni, rischi di un nuovo fronte di conflitto

12febbraio 2024

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Il 15 gennaio 2024, il leader supremo della Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC), Kim Jong-un, ha tenuto un durissimo discorso alla 10° sessione dell'Assemblea Suprema Popolare (APS) nord coreana. Nel suo discorso, Kim Jong-un, stante le politiche ostili e le provocazioni avvenute negli ultimi mesi,  da parte della Corea del sud, su direttive statunitensi.   Il presidente nordcoreano ha ribadito  che eventuali aggressioni troveranno una risposta durissima e che le forze popolari militari del Paese sono già pronte alla mobilitazione.

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Baluchistan: la guerra al terrorismo tra Iran e Pakistan

Gennaio 2024

 

In depth: Sistan-Baluchestan | News | Al Jazeera The Baloch Insurgency in Pakistan and the Chinese Connection – Kulturní  studia / Cultural Studies

 

Del 18 gennaio 2024 la notizia che Il Pakistan risponde agli attacchi in territorio pakistano dell’esercito di Teheran. Per il Pakistan sono stati colpiti “covi di terroristi”, per l’Iran sono morti donne e bambini.

Eppure appena due giorni prima al Forum economico mondiale di Davos il ministro degli Esteri dell'Iran, H. Amir-Abdollahian, a proposito della recente incursione in Pakistan delle guardie di frontiera di Teheran, ha dichiarato : "In territorio pakistano abbiamo affrontato solamente terroristi iraniani… nessun civile del Pakistan, Paese amico e fratello, è stato colpito da missili e droni iraniani. E' stato bersagliato il gruppo Jaish al-Adl, un gruppo terrorista iraniano che si rifugia in  luoghi della provincia pakistana del Baluchistan".

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