Breve storia dell’Islam in Cina – Prima parte

Dal VII secolo d.C. alla Rivoluzione Culturale

 

 

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L’Islam fu introdotto in Cina nel VII secolo d.C., dai mercanti arabi e persiani che viaggiavano lungo le Vie della Seta terrestri e marittime. Sulle coste meridionali della Cina navi da trasporto facevano la spola tra Canton, Chuanzhou, Hangzhou, Yangzhou e i porti del Golfo Persico. Secondo la leggenda, quattro dei primi discepoli di Maometto vennero a diffondere la parola del Profeta tra gli arabi che già vivevano in Cina. Lo zio del Profeta, Saad ibn Abi Waqqas, fu accolto nel 651 dall’imperatore Tang Gaozong a Chang’an (ora Xi’an). Alla metà del VII secolo si fa risalire l’edificazione della prima moschea cinese e la predicazione del Corano a Canton, dove era stato costruito nel 627 un minareto usato come faropresso la moschea Huaisheng, o (per l’appunto) Moschea del Faro. Gli islamici venivano identificati col nome persiano Tashih, con la distinzione in Tashih Vestiti di Bianco (Arabi) e Tashih Vestiti di Nero (Persiani).

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La Cina garantisce il vaccino COVID-19 con una catena di approvvigionamento completa, superando gli intoppi del vaccino Pfizer

4/12//2020

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Proprio come è stato riferito che il gigante farmaceutico statunitense Pfizer ha ridotto della metà le sue dosi originali a causa di ostacoli legati alla catena di approvvigionamento, un massimo esperto cinese ha affermato che la Cina potrebbe distribuire fino a 600 milioni di dosi di iniezioni prima della fine dell'anno, segnando l'inizio di quello che potrebbe trasformarsi in una feroce competizione per la produzione di vaccini, dove le catene di approvvigionamento e l'abilità tecnologica dei paesi saranno messi alla prova, dopo la fase iniziale di ricerca e sviluppo.

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La politica ambientale in Cina: oltre i luoghi comuni

 

 

 

La “civiltà ecologica”

Il concetto di “civiltà ecologica” e la relativa necessità di una “rivoluzione ecologica” nascono in Unione Sovietica dopo il 1960 quando alcuni studiosi denunciano come un problema della civiltà contemporanea il legame tra modernizzazione industriale e crisi ambientali.

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La vicinanza della Serbia alla Cina fa irritare chi già coopera con Pechino


La Serbia e quel legame con Pechino — L'Indro


Dichiarazione del presidente del Forum di Belgrado per un Mondo degli Eguali ed ex Ministro degli Affari esteri della Jugoslavia, Zivadin Jovanovic, rilasciata al quotidiano serbo Politika

 

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Intervista del ministro degli Esteri russo Lavrov su SCO, Russia e Cina

 

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D: Date le gravi tensioni nel mondo di oggi, a volte possono sorgere differenze anche tra gli Stati membri dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai. Il formato SCO può aiutare ad appianare queste differenze?

S. Lavrov: Credo che la SCO sia un meccanismo moderno molto promettente per promuovere le priorità della politica estera. Inizialmente, la SCO è stata istituita per affrontare le questioni di confine. Ma i suoi membri divennero gradualmente consapevoli dei suoi vantaggi nell'affrontare questioni più serie, compreso il coordinamento dei loro sforzi per rafforzare la sicurezza dell'Asia nel Pacifico, promuovere lo sviluppo economico, il commercio e l'eliminazione delle barriere. Un altro elemento fondamentale della SCO è la cooperazione umanitaria, che sta acquisendo forme più pratiche, come scambi di giovani e scambi tra organizzazioni e parlamenti femminili, interazione sportiva e molto altro.

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