Cassazione: motivazione della sentenza Eternit

Motivazione della sentenza Eternit: dopo il danno arriva la beffa.

Lunedì 23 febbraio il pm Guariniello della procura di Torino ha chiesto nuovamente il rinvio a giudizio per padrone svizzero dell’Eternit, Stephan Schmidheiny, 67 anni,accusato di omicidio volontario aggravato per la morte da amianto, tra il 1989 e il 2014, di 256 persone. Nello stesso giorno, la Corte di Cassazione ha depositato le motivazioni della sentenza che lo scorso 19 novembre ha considerato prescritto il reato di disastro colposo annullando la condanna a 18 anni di reclusione inflitta dalla Corte d’Appello di Torino.

Per la Cassazione il processo per le morti da amianto era prescritto prima ancora del rinvio a giudizio di Schmidheiny perché l’accusa avrebbe dovuto contestare non il disastro colposo ma l’omicidio e lesioni. Sono stati annullati anche i risarcimenti ai famigliari delle vittime dei quasi 2000 morti e ammalati degli stabilimenti di Casale Monferrato, Cavagnolo, Rubiera e Bagnoli.

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Gli indigeni dell’Ecuador portano la Chevron davanti alla Corte Penale Internazionale

 17/11/2014

Conferenza stampa. Da sinistra a destra: Simón Lucitande Yaiguaje, Luis Piayaguaje Piaguaje, Emilio Lucitante Auguaje, Humberto Piaguaje, Pablo Fajardo, Mario Melo.

Una sentenza storica. Così, nel febbraio del 2011, tutti i media mondiali avevano commentato il provvedimento di una corte dell’Ecuador che condannava la Chevron a pagare un risarcimento di 9,5 miliardi di dollari. La multinazionale petrolifera statunitense era stata infatti dichiarata responsabile di inaudite violazioni ambientali durante gli oltre due decenni di attività estrattiva nella provincia amazzonica di Sucumbios. Fra il 1967 e il 1990 la Texaco, successivamente acquistata da Chevron, aveva violato anche i più minimi standard di tutela dell’ambiente.

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Quattro donne colpite da embolie polmonari : BAYER nei guai, Guariniello indaga sulle pillole anticoncezionali

BAYER nei guai, Guariniello indaga sulle pillole anticoncezionali

 

Aperto un fascicolo sulle pillole anticoncezionali, dopo che alcune donne a Torino hanno subito lesioni gravi. Il pubblico ministero Raffaele Guariniello sta indagando su due prodotti della Bayer a base di drosperinone, contenente ormone femminile, che avrebbe procurato, come detto, problemi fisici a quattro donne.

Il primo caso è del 2009: ad una quindicenne torinese venne prescritta la pillola per curare un’ovaia policistica. Ma le sue condizioni di salute peggiorarono fino a ridurla in uno stato vegetativo. Da qui ci fu un procedimento contro il medico, ma il processo non andò avanti perché venne trovato un compromesso con la famiglia della giovane.

Un’embolia polmonare e un infarto polmonare ha invece colpito una 17enne cui era stata somministrata la pillola anticoncezionale per curare l’alopecia e un’ovaia micropolicistica. Embolie polmonari anche per due donne di 30 anni.

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Gli affari delle maggiori case farmaceutiche includono azioni da crimine organizzato

Intervista col Prof. Peter Gøtzsche, direttore del Nordic Cochrane Center e autore di "Farmaci che uccidono e crimine organizzato. Come Big Pharma ha corrotto il sistema sanitario". La cui traduzione italiana sarà pubblicata nell'aprile del 2015 da Giovanni Fioriti Editore di Roma.


Perché paragona l'industria farmaceutica al "crimine organizzato"?
Perché ho scoperto che il modo di fare affari delle 10 maggiori case farmaceutiche include azioni da crimine organizzato.
Che cosa intende esattamente?
Gli imbrogli sui test e i silenzi sui pericoli dei farmaci sono molto comuni. E i soldi dell'industria farmaceutica arrivano dappertutto. L'industria farmaceutica cerca di comprare chiunque abbia influenza nel settore della sanità ed è riuscita a corrompere persone di ogni tipo, anche ministri della sanità. La pubblicità dei farmaci è particolarmente dannosa e le bugie sono spesso così sfacciate che le compagnie sostengono esattamente l'opposto della verità sui loro prodotti.

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Italia e amianto

Uscito il libro "ATTUALITA' SU AMBIENTE E SALUTE" scritto dal Prof. Giancarlo Ugazio, Co-autori Giulia Lo Pinto, Michele Michelino, Svetlana Pinta, Xenia Tkacovà, Daniela Trollio, che l’Osservatorio invita a leggere, anche alla luce del commento dell’Avv. Ezio Bonanni: Il libro scritto dal Prof. Ugazio in collaborazione con Giulia Lo Pinto, Michele Michelino, Svetlana Pinta, Xenia Tkacova, Daniela Trollio, si offre ad una lettura appassionante ed entusiasmante, fin dalla presentazione e dall’introduzione. Non solo il primo capitolo “Lo sfruttamento dell’uomo imprenditore sull’uomo lavoratore”, il secondo capitolo “Ping Pong del malato di SCM nel mondo imprenditoriale in combutta con la prestazione sanitaria”, il terzo capitolo “Endometriosi: aggiornamento biomedico, etico e sociale”, il quarto, “La sanità della Russia d’oggi, ex CCCP, ai livelli del terzo mondo”, ma soprattutto il quinto capitolo “Asbesto: silenzio e morte”, e poi ancora il sesto capitolo “Cartella Clinica di Pietro Capurro” offrono al lettore uno spaccato sulla realtà che ci circonda e purtroppo spesso ci uccide, e comunque uccide tra l’indifferenza generale alla quale si può porre rimedio con l’impegno di ognuno di noi, affianco ed insieme agli autori del libro. Un particolare ringraziamento va al Prof. Giancarlo Ugazio che ha permesso alle vittime dell’amianto e degli altri agenti patogeni e allo stesso Osservatorio Nazionale Amianto di avere una voce ed una sapienza scientifica non in vendita, ma anzi al servizio della collettività per il progresso del genere umano.

 

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