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Ucraina. La lotta degli oligarchi per la spartizione del bottino

La cosiddetta “Rivoluzione di Maidan” doveva essere a sostegno della democrazia e dei valori occidentali, contro la corruzione e l’oligarchia. Il risultato è stata la sostituzione del dominio di un gruppo di oligarchi con quello di un altro gruppo e adesso quelli che hanno beneficiato del cambiamento si fanno la guerra a vicenda per spartirsi il bottino. La lotta per il potere che è in corso è emersa drammaticamente a fine marzo quando Igor Kolomoisky, governatore del Dnepropetrovsk e oligarca miliardario, ha inviato un gruppo di uomini della propria milizia privata a prendere possesso con le armi della sede centrale di due aziende statali in cui ha interessi personali. Lo scontro si è concluso con la defenestrazione di Kolomoisky da governatore da parte del presidente Poroshenko, lui stesso membro dell’oligarchia, mercoledì 25 marzo. Questo è stato seguito, lo stesso giorno, dall’arresto in diretta tv di due alti funzionari di stato, accusati di corruzione, durante una riunione di governo. Questi avvenimenti sono stati descritti da alcuni media occidentali come la dimostrazione della volontà di Poroshenko di contrastare l’oligarchia e combattere la corruzione. Niente di più lontano dal vero.

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Il nuovo nemico (inventato): gli scafisti

Inchiesta, aprile 2015 - La linea adottata dai governi è che è la catastrofe umanitaria è tutta colpa degli scafisti. Dimenticando deliberatamente che le condizioni catastrofiche di questi paesi sono il risultato diretto delle guerre e delle operazioni sovversive realizzate proprio dagli Stati uniti e dalle potenze europee (nella foto, la toccante immagine di una bambina annegata)

 

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Stranezze sull'attentato di Kharkiv

23 feb 2015

I servizi di sicurezza ucraina nella loro consueta fretta di dare tutta la colpa ai russi, ma hanno per l'ennesima volta compiuto un errore madornale.

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Ucraina: inviato britannico nel Donbass smentisce le menzogne USA – UE

12, aprile, 2015

Il giornalista britannico Mark Franchetti interviene a Shuster Live, il più importante talk show della televisione Ucraina. E getta lo sconcerto in studio con le sue risposte che mettono in grande imbarazzo l’intervistatore, chiaramente schierato pro-Kiev.

 

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Jugoslavia distrutta dall’Occidente, serbi demonizzati

Intervista a Radovan Karadzic   -    9 gennaio  2015

 

 

La guerra in Bosnia si concluse il 14 dicembre 1995 con la firma dell’Accordo di Dayton, in cui era prevista la cessazione delle ostilità, l’intangibilità delle frontiere così come erano definite al tempo della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, il ritorno della Slavonia, ancora in mano ai serbi, alla Croazia e la divisione della Bosnia ed Erzegovina in due entità amministrative, la Federazione Croato-Musulmana, consistente nel 51% del territorio nazionale e la Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina (Republika Srpska), che avrebbe controllato il 49% della superficie del paese.

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