MNOAL: Siamo riusciti a preservare il Movimento nonostante le voci che auspicavano la sua scomparsa

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Intervento di Bruno Rodríguez Parrilla, ministro delle Relazioni Estere di Cuba nella Sezione dei Cancellieri del XVII Vertice del Movimento dei Paesi Non Allineati, neIl’Isola Margarita, Venezuela, il 15 settembre del 2016, “58º Anno della Rivoluzione”.

 

 

 

Stimata compagna Delcy Rodríguez, ministra delle Relazioni Estere della Repubblica Bolivariana del Venezuela.

Stimati ministri e capi di delegazione.

Signori delegati e invitati.

Voglio ringraziare le autorità e il popolo della Repubblica Bolivariana del Venezuela per la calda accoglienza e la generosa ospitalità che ci hanno offerto. Salutiamo la Repubblica Islamica dell’Iran il cui lavoro come presidente del MNOAL, nel mezzo di un complesso scenario internazionale, merita riconoscimento e rispetto.

I paesi del Sud necessitavano di un gruppo profondamente anticolonialista, antimperialista e antirazzista, difensore della sovranità e dell’autodeterminazione dei popoli, della giustizia e del Diritto Internazionale a favore della soluzione pacifica dei conflitti e del disarmo generale e completo.

La nascita del Movimento a Bandung, e quindi poi a Belgrado, è avvenuta in una congiuntura storica segnata dal processo di decolonizzazione e dalla conseguente creazione di nuovi Stati indipendenti, e dal peggioramento del confronto est-ovest. Per questo era prioritaria la definizione di come dovevano orientarsi le relazioni tra le nazioni potenti e quelle meno sviluppate, in accordo con il pieno rispetto dei principi della Carta delle Nazioni, con la preservazione dell’uguaglianza dei diritti di tutti gli Stati e con la non ingerenza nei temi interni di un altro paese.

Anche se i postulati di Bandung e Belgrado sono sempre totalmente validi, viviamo in un mondo radicalmente differente.

Per questo nella nostra 14ª Conferenza a L’Avana, nel 2006 abbiamo approvato la dichiarazione sui propositi, i principi e il ruolo del Movimento dei Paesi non Allineati nella congiuntura internazionale attuale.

Dieci anni dopo confermiamo con preoccupazione che la maggioranza dei principi proclamati all’Avana non vengono seguiti in maniera sistematica.

Il rispetto della sovranità dei popoli e della loro autodeterminazione e l’uguaglianza dei diritti sovrani non solo non sono stati rispettati, ma le azioni che violano questi precetti fondamentali si aggravano ogni giorno.

Non sono state raggiunte la pace, la sicurezza internazionale e la cooperazione alle quali aspiravamo.

La guerra, le aggressioni, i colpi e i tentativi di cambio di regime sono una costante.

Servano d’esempio i tentativi di destabilizzare il governo costituzionale della Repubblica Bolivariana del Venezuela, alla quale rinnoviamo tutta la solidarietà di Cuba, insieme con la Rivoluzione Bolivariana che lotta, con il suo presidente legittimo Nicolás Maduro Moros e con l’unione civile-militare del suo popolo.

Nella stessa forma in altre regioni del nostro pianeta si protrae la cruenta guerra contro il popolo della Siria, che è costata centinaia di migliaia di vite umane e che reclama un’energica condanna e un’azione forte del Movimento dei Paesi non Allineati.

In quest’epoca non si concretizza nemmeno il nostro proposito di promuovere il rispetto, il godimento e la protezione di tutti i diritti umani, mentre proseguono e s’incrementano i tentativi di manipolare la loro stessa natura attraverso la politicizzazione, la selezione e la politica dei doppi pesi.

Tutta la nostra solidarietà va al popolo della Palestina, i cui diritti umani sono violati con totale impunità ogni giorno. Le nostre espressioni di solidarietà vanno alle ondate di rifugiati che vanno in Europa spinti dal sottosviluppo e dalle guerre provocate dall’esterno. La promozione dello sviluppo sostenibile definito nei principi de L’Avana è sempre una tema attuale.

La fame, la povertà, il ritardo economico e l’esclusione sociale attanagliano la terza parte dell’umanità.

Il disarmo nucleare e il disarmo generale completo sono molto lontani, mentre la modernizzazione delle armi nucleari è inarrestabile e s’incrementano con evidenza i bilanci militari.

La piena decolonizzazione è sempre al di fuori della nostra portata, dal momento il popolo di Puerto Rico non ha potuto riconquistare la sua meritata indipendenza e si coarta il diritto all’autodeterminazione del popolo saharawi. 

Non abbiamo ottenuto, come postulavano i principi de L’Avana, la democratizzazione delle Nazioni Unite. I poteri dell’Assemblea Generale non sono stati ristabiliti e il Consiglio di Sicurezza non è stato riformato, non solo per la composizione dei suoi membri, ma nemmeno per i suoi metodi di lavoro.

A L’Avana è stata indicato il principio dell’astensione di ogni paese dall’esercitare pressioni o azioni su altre nazioni, inclusi la pressione con qualsiasi misura unilaterale di carattere coercitivo contrario al Diritto Internazionale.

Il blocco economico commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba persiste ancora, danneggia il popolo cubano ed è la negazione stessa del detto principio.

Siamo riusciti a preservare il Movimento nonostante le voci che si auguravano la sua scomparsa, ma adesso dovremo lavorare con maggior ardore per promuovere la solidarietà come fondamento delle relazioni e la sua attuazione tra tutti i suoi membri, in qualsiasi circostanza, anche quando esiste un confronto aperto con gli interessi e le pretese egemoniche delle grandi potenze.

 

Compagna Ministra:

Cuba è impegnata nell’appoggio alla presidenza della Repubblica Bolivariana del Venezuela, e rinnoviamo tutta la nostra fiducia nel fatto che con la sua direzione si continuerà ad approfondire il ruolo del Movimento nella sfera internazionale, sulla base dei principi di Bandung e della Dichiarazione de L’Avana.

Dall’America Latina e dai Caraibi, proclamati nel secondo Vertice della CELAC “Zona di Pace”, sottolineiamo la necessità di contare su un mondo di pace, libero dalle armi nucleari, dove tutti abbiano accesso all’alimentazione e alla salute, all’educazione, un mondo sano e sostenibile che garantisca alle future generazioni la possibilità di vivere in armonia con l’ambiente e con i loro vicini.

Questo mondo è possibile se tutti lavoreremo in maniera congiunta per realizzarlo.

Molte grazie.

L’unica alternativa di fronte agli enormi pericoli e alle sfide che abbiamo davanti è l’unità, con la solidarietà.

 

 

Discorso pronunciato dal Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, nel XVII Vertice del Movimento dei Paesi Non Allineati tenuto nell’Isola di Margarita, Venezuela, il 17 settembre del 2016, “58º Anno della Rivoluzione”.

 

Stimato compagno Nicolás Maduro Moros, Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela

Capi di Stato e di Governo

Stimati Ministri, delegati e invitati

Signore e Signori

Siamo 120 Stati Non Allineati e contiamo, oltre che sui Principi di Bandung, sulla Dichiarazione dei Propositi, Principi e Ruolo del Movimento dei Paesi Non Allineati nella congiuntura internazionale attuale, approvata nel XIV Vertice a L’Avana. Non si può sottovalutare la nostra enorme forza quando lottiamo uniti.

Nello stesso Vertice del 2006 abbiamo respinto i tentativi di “cambio di regime”, ed abbiamo chiesto di garantire che ogni paese rifiuti di ricorrere all’ aggressione e all’uso della forza.

Sempre a L’Avana nel gennaio del 2014 noi Capi di Stato e di Governo della comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi - CELAC - con la firma del Proclama dell’America Latina e dei Caraibi come “Zona di Pace”, abbiamo riaffermato l’impegno preso con i principi della Carta delle Nazioni Unite e del Diritto Internazionale: la soluzione delle differenze  in forma pacifica  e nel pieno rispetto del diritto inalienabile di ogni Stato di scegliere il suo sistema politico, economico, sociale e culturale, come condizione essenziale per assicurare la convivenza tra le nazioni.

Senza dubbio siamo testimoni di crescenti attacchi alla sovranità e all’autodeterminazione del Venezuela. Cuba riafferma il suo sostegno senza condizioni al Governo e al popolo venezuelani, all’unione civile-militare e al presidente costituzionale Nicolás Maduro Moros (Applausi).

Condanniamo con energia il colpo di Stato parlamentare-giudiziario in Brasile contro la presidente Dilma Rousseff, che costituisce una aggressione alla volontà sovrana del popolo che l’ha eletta con più di 53 milioni di voti.

La fraterna Colombia avrà tutto l’appoggio di Cuba per avanzare nel difficile cammino dell’implementazione dell’accordo e nel consolidamento della Pace, giusta e duratura, che il suo popolo merita.

Esprimiamo la nostra fiducia nel fatto che il popolo della Repubblica Araba della Sira sarà capace di risolvere le sue differenze da solo, senza ingerenze esterne indirizzate a promuovere un cambio di regime.

 

Compagno Presidente:

È inaccettabile che ancora oggi il popolo della Palestina continui a essere vittima dell’occupazione e della violenza e che la potenza occupante continui ad impedire la creazione di uno Stato Palestinese indipendente, con Gerusalemme orientale come sua capitale.  

Tutti i tentativi di garantire l’autodeterminazione del sofferto popolo sarahawi sono stati frustrati e questo richiede l’azione della comunità internazionale.

Noi siamo solidali con la storica domanda del popolo di Puerto Rico a favore della sua autodeterminazione e indipendenza.

Sosteniamo anche la rivendicazione della Repubblica Argentina sulle isole Malvine, e sulle isole Sandwich del Sud e George del Sud.

 

Stimato compagno Maduro:

Per Cuba, il non allineamento significa la lotta per modificare l’ordine economico internazionale imposto dalle grandi potenze, a causa del quale 360 persone possiedono una ricchezza annuale superiore alle entrate del 45% della popolazione mondiale. La forbice tra i paesi ricchi e i poveri cresce. Il trasferimento delle tecnologie dal nord al sud è una mera aspirazione.

La globalizzazione favorisce fondamentalmente un selezionato gruppo di paesi industrializzati. Il debito dei paesi del sud si moltiplica e arriva a contare più di 1700 miliardi di dollari.

2900 milioni di persone sono senza lavoro e in miseria.

Milioni di bambini muoiono ogni anno a causa della fame e di malattie curabili. Quasi 800 milioni di persone non sanno leggere né scrivere, mentre più di 1.7 milioni di milioni di dollari vengono dedicati alle spese militari.

Non allineamento significa anche la lotta per eliminare il divario nella conoscenza e per l’uso delle tecnologie dell’informazione e le comunicazioni a favore dello sviluppo e della cooperazione.

Condanniamo la crescente militarizzazione e le aggressioni contro terzi paesi. Il cambio climatico si aggrava e persistono nei paesi sviluppati indici irrazionali di produzione e consumo che minacciano le condizioni d’esistenza della nostra specie. La realizzazione dei diritti umani continua ad essere un sogno per milioni di persone in tutto il mondo.

Gli Stati Uniti e l’Europa utilizzano la manipolazione, la doppia morale, la selettività e la politicizzazione, mentre ondate di rifugiati si ammassano alle frontiere europee senza che si trovino soluzioni giuste, stabili e permanenti che proteggano la loro vita e la loro dignità.

 

Stimato presidente Maduro:

Sono passati 21 mesi da quando abbiamo annunciato simultaneamente con il presidente Barack Obama la decisione di ristabilire le relazioni diplomatiche tra Cuba e gli Stati Uniti. Ci sono stati alcuni passi avanti soprattutto in ambito diplomatico e della cooperazione in temi d’interesse reciproco, ma non è stato così nella sfera economico-commerciale, per via della portata limitata, anche se positiva, delle misure adottate sino ad ora dal governo statunitense.

Cuba continuerà a reclamare l’eliminazione del blocco economico, commerciale e finanziario che provoca molti danni e privazioni e che danneggia anche molti altri paesi per la sua portata extraterritoriale. 

Continueremo a domandare che si restituisca alla nostra sovranità il territorio illegalmente occupato dalla Base Navale degli Stati Uniti in Guantánamo.

Senza questo non ci potranno essere relazioni normali, che non potranno svilupparsi se non si porrà fine anche alle altre politiche ancora vigenti, che ledono la sovranità di Cuba, come i programmi sovversivi e le ingerenze.

Ratifichiamo la volontà di sostenere relazioni di convivenza civile con gli Stati Uniti, ma Cuba non rinuncerà ad uno solo dei suoi principi, né farà concessioni inerenti alla sua sovranità e indipendenza (Applausi).

Non rinuncerà mai alla difesa dei suoi ideali rivoluzionari e antimperialisti, né all’appoggio dell’auto determinazione dei popoli.

 

Compagno  Maduro:

auguriamo tutto il successo alla fraterna  Repubblica Bolivariana del Venezuela alla guida dei Paesi Non allineati e ci complimentiamo con la  Repubblica Islamica dell’Iran per  il suo lavoro nel mandato appena terminato.

L’unica alternativa di fronte agli enormi pericoli e alle sfide che abbiamo davanti è l’unità e la solidarietà, in difesa dei nostri obiettivi e interessi comuni.  

Molte grazie.

 

(Versione stenografica del Consiglio di Stato Cubano – Traduzione Gioia Minuti)

A cura di Granma Italiano- CIVG