Srebrenica. Città tradita. VIDEO

Un documento eccezionale fatto da giornalisti norvegesi, sugli avvenimenti di Srebrenica, in italiano grazie alla traduzione del Forum Belgrado Italia e del CIVG. Le testimonianze, le denunce, le dichiarazioni, i ricordi di comandanti bosniaci musulmani, che hanno combattuto contro la parte serba nella tragica guerra civile di allora, e che coraggiosamente rievocano e inquadrano sulla base dei fatti e delle loro esperienze dirette, le vicende legate alla battaglia di Srebrenica. Senza sconti, da soldati che avevano combattuto, non per obiettivi criminali o al servizio di poteri stranieri, ma perché lo ritenevano giusto. E da soldati e da protagonisti, così hanno esposto  gli avvenimenti a cui hanno preso parte.

 


 

 

Srebrenica. Città tradita – (Izdani grad -A town betrayed)

Di Ola Flyum - David Hebditch / prod. Fenris Film - Tore Buvarp / 2009-2010 / 59min

 

“ …Alla fine ricorderemo non le parole dei nostri nemici.

Ma solo il silenzio dei nostri amici…”    ( M. L. King)

 


 

Bosnia, Kravica 1993-2013: una strage impunita e obliata, ed un Natale di dolore e solitudine per i serbi di Enrico Vigna

 

Banja Luka, Rep. Srpska di Bosnia, 5 gennaio 2013 

Nel villaggio di Kravica nei pressi di Bratunac si è celebrato con una funzione funebre, il 20° anniversario, del ricordo delle 49 vittime massacrate nel Natale ortodosso del 1993; una strage efferata commessa da unità dell’Armija Bosniaca musulmana secessionista, sotto il comando di Naser Oric,.
La cerimonia funebre è stata officiata nella chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (che fu vandalizzata) , e poi corone e fiori sono stati posti presso il monumento centrale in Kravica.

 

                         

Nel Natale ortodosso di 20 anni fa, membri dell'esercito secessionista della BH, sotto il comando di Naser Oric uccisero a Kravica e nella vicina Kravica Zasa, 49 serbi, 80 civili e soldati furono feriti; sette persone furono rapite, di cinque delle quali ancora non sono stati ritrovati i corpi.

Due giorni dopo il Natale del 1993, furono trovati e sepolti sette corpi di civili serbi, mentre i resti delle altre 42 vittime sono stati trovati,  identificati e sepolti dopo due mesi.
In quel giorno furono saccheggiate e bruciate 688 case serbe, circa 200 imprese ed edifici ausiliari  e 27 edifici pubblici. Circa 1.000 persone rimasero senza casa. 101 Bambini persero uno o entrambi i genitori. Gli uccisi in quei giorni, compresi altri villaggi vicini attaccati, furono 158 serbi; in questa regione, i serbi uccisi documentati, furono 3267.

"…Alle famiglie delle vittime fa male la dura verità che nessuno è stato ritenuto responsabile dei crimini contro i serbi in quel giorno di Natale 1993…. ", ha detto il presidente dell'Organizzazione delle famiglie dei soldati e civili uccisi o scomparsi, di Bratunac, Radojka Filipovic .
Oltre al dolore per i familiari, per i vicini e amici caduti, gli abitanti sono indignati che per questo crimine di Kravica, anche dopo 20 anni, nessuno ne ha risposto.

 

 

In un primo momento Naser Oric fu mandato al TPI dell’Aja ( poi prosciolto e rimandato a casa, oggi vive tranquillo e ricco in Bosnia…), e tra le decine di accuse di omicidi, stupri, mutilazioni, saccheggi, vi era anche quella per questa strage; così recitava l'atto di accusa contro di lui da parte del Tribunale dell'Aia:  "…Un massacro brutale di civili nel villaggio di Kravica, nel Natale ortodosso il 7 gennaio dell’anno  1993…”.In una seduta del Tribunale egli disse: “…Abbiamo fatto crimini, sono stati commessi  crimini. Ma chi può giudicare chi ha commesso più crimini ?...”.

Esiste un video che mostra l’orrore perpetrato:  all'ingresso del villaggio, due teschi umani furono messi per terra ad uso dei pneumatici delle automobili dei terroristi che andavano e venivano; per le strade del villaggio: mucchi di corpi mutilati collocati uno  accanto all'altro. Il più giovane aveva 20 anni: Risto Popovic gli spararono in bocca;  dentro la scuola primaria 'Kravica' ... Ljubica Baskić, aveva settant’anni, ucciso con un colpo di pistola sotto il torace e poi un colpito con un oggetto contundente sulla destra  della testa .... Lazzaro Veselinovic, gli mozzarono la testa ... Corpi pugnalati, percossi a morte, mutilati atrocemente…  Animali bruciati o impiccati, come i maiali… Sui muri graffiti con scritto “ Naser, Turchia, Bosnia, Ali, Srebrenica ". .. Per la Corte Internazionale, materiale  non sufficientemente importante da farlo vedere in aula…

Nessun rappresentante di alcuna istituzione della Comunità Internazionale europea, del mondo della cosiddetta “società civile” o umanitaria (presenti in centinaia di sigle e ONG in Bosnia), ha partecipato, e nemmeno esponenti della Bosnia-Erzegovina.

Ancora una volta persa, da parte di tutti (… soprattutto dei “tifosi” occidentali di questa Bosnia) , un occasione per condividere il dolore della gente e lanciare un segno che indichi la denuncia ed il rifiuto degli orrori e dei crimini, la di là di religioni o etnie, da qualsiasi parte siano commessi. Invece il “razzismo” culturale e politico contro i serbi come etnia, ha ancora una volta avuto la meglio; ed un processo per una riconciliazione e un avvicinamento tra i popoli…è ancora più lontano.

Essere presenti per testimoniare in un luogo memoriale della miseria e della sofferenza di questo angolo della terra e sostenere il diritto alla verità, alla giustizia soprattutto verso coloro che hanno perso la vita in quella guerra fratricida. Per dire Gloria eterna a tutti i morti ed eterno rispetto per chi è caduto innocente, di qualsiasi parte esso sia.

Ma forse per certi “tifosi”, è troppo difficile sentire nell’anima questi valori e questa coscienza civile, sono troppo impegnati a soddisfare proprie peculiarità esistenziali ed il dolore non lo conoscono, non nella loro carne ed anima, ma solo “mediaticamente” o professionalmente.

 “…Poi i dominanti inventeranno misere bugie, per scaricare le colpe su chi viene attaccato, ed ogni persona del reame sarà felice di quelle falsità che gli alleviano la coscienza, e le studierà accuratamente, e si rifiuterà di esaminare qualsivoglia loro confutazione. E così ringrazierà Iddio per i sonni migliori che potrà dormire, in seguito a questo grottesco processo  auto ingannatore…” .    (  M. Twain)