CIVG Informa N°46

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Gaza: mail di un eroe norvegese
Mads Gilbert

 

Una email da un eroe norvegese, Mads Gilbert, un dottore che continua il suo lavoro a Gaza.

Carissimi amici,

La scorsa notte è stata terribile. La "grande invasione" di Gaza ha avuto il risultato di veicoli carichi di mutilati, di persone fatte a pezzi, sanguinanti, morenti – di palestinesi feriti, di tutte le età, tutti civili, tutti innocenti.

Gli eroi nelle ambulanze di tutti gli ospedali di Gaza lavorano a turni di 12-24 ore, grigi dalla fatica e dai carichi di lavoro disumani (tutti senza salario all'ospedale Shifa negli ultimi 4 mesi), si prendono cura delle priorità, tentano di capire il caos incomprensibile dei corpi, degli arti, delle persone umane che camminano o che non camminano, che respirano o che non respirano, che sanguinano  che non sanguinano. UMANI!

Ora, ancora una volta, trattati come animali "dall'esercito più morale del mondo" (sic!).

Il mio rispetto per i feriti è illimitato, per la loro determinazione contenuta in mezzo al dolore, all'agonia e allo shock; la mia ammirazione per lo staff e per i volontari è illimitata, la mia vicinanza al "sumud" palestinese mi da forza, anche se ogni tanto desidero solo urlare, tenere qualcuno stretto, piangere, sentire l'odore della pelle e dei capelli del bambino caldo, coperto di sangue, proteggere noi stessi in un abbraccio senza fine – ma noi non possiamo permettercelo, né lo possono loro.

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Gaza 2014: il massacro infinito
Diego Siragusa

 

16 luglio 2014

Scrivo alle ore 15 del 16 luglio e non so quali saranno gli sviluppi dell’attacco a Gaza nei prossimi giorni. So che in questo momento i morti, tutti civili, sono oltre 205 e proseguono i bombardamenti israeliani in una striscia di terra di 10 km. per 40 abitata da quasi 1.700.000 abitanti. Un formicaio è stato definito in cui è impossibile il cosiddetto omicidio mirato senza fare “danni collaterali”, espressione orrenda che denota le vittime innocenti.

Ricostruiamo questa follia del sionismo ebraico, perché di questo si tratta, e di tutti i suoi complici. I colloqui di pace sono falliti, e lo sapevamo in anticipo, a causa della pretesa di Israele di non riconoscere l’illegalità delle colonie e del furto di terra palestinese. Non solo: ha preteso per sé il totale controllo del futuro stato palestinese, delle sue frontiere e risorse e la continuazione all’infinito di un controllo militare in Cisgiordania dentro uno stato a sovranità limitata e smilitarizzato. In questo contesto avvengono alcuni fatti degni di nota. L’Unione Europea ed alcuni stati, tra cui Italia, avvisano di non fare investimenti nei Territori occupati da Israele che sono giudicati illegali dal diritto internazionale e dovranno essere restituiti. Intanto proseguono gli insediamenti illegali e le uccisioni di palestinesi, il trattenimento delle tasse prelevate da Israele come ricatto, la limitazione delle risorse idriche, la mancanza di energia a Gaza, la limitazione della zona di pesca ridotta a 3 miglia dalla costa costringendo i gazawi alla fame, alla disoccupazione e a mendicare la sopravvivenza dalle organizzazioni umanitarie, come avviene da molti decenni. Aumentano le condanne contro Israele in tutte le sedi internazionali per la sua protervia a calpestare tutte le risoluzioni dell'ONU e i diritti umani fondamentali.

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Macedonia: scontri e tensione altissima tra la minoranza albanese e le altre comunità
Enrico Vigna

Luglio 2014        

Forum Belgrado Italia

Il paese nuovamente percorso da violenze, incidenti e si annuncia una nuova formazione terroristica secessionista albanese.

Il verdetto ha fatto scatenare la minoranza albanese, che in diverse migliaia ha invaso le strade di Skopje lanciando pietre e mattoni contro la polizia davanti alla sede della Corte, gli agenti hanno risposto con gas lacrimogeni, idranti e granate assordanti, le proteste sono state lanciate con lo slogan "Vogliamo giustizia", per chiedere la liberazione di sei albanesi che sono stati condannati all'ergastolo, accusati dell'omicidio di cinque macedoni ( pescatori di un lago), nel giorno della Pasqua ortodossa nell'aprile 2012, nella periferia di Skopje.

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BDS Movement: per l'embargo militare di Israele
CIVG

AGISCI SUBITO – firma l'appello per l'embargo militare di Israele

Per firmare l'appello vai a: www.bdsmovement.net/stoparmingisrael  e sulla destra inserisci nome, email e paese.

Segue la traduzione in italiano dell'appello che appare in inglese nella pagina web sopraindicata.

Israele ha ancora una volta scatenato tutta la sua forza militare contro il popolo palestinese, particolarmente nella Striscia di Gaza assediata, in un atto di aggressione militare, inumano e illegale.

La capacità israeliana di lanciare attacchi così devastanti con impunità deriva ampiamente dalla vasta cooperazione militare internazionale e dal commercio di armi che realizza con la complicità di molti governi del mondo.

I premi Nobel, l'Arcivescovo Desmond Tutu, Adolfo Peres Esquivel, Jody Williams, Mairead Maguire, Rigoberta Menchú e Betty Williams hanno una scritto una lettera aperta chiedendo alle Nazioni Unite e ai governi del mondo di imporre un embargo militare contro Israele.

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Romagna – La Riviera dello sfruttamento: viaggio tra i lavoratori stagionali
ADL Cobas

Il giornalista freelance Antonio Musella ha raccolto per Fanpage.it quattro storie di lavoratori italiani e stranieri, impiegati nelle strutture turistiche della riviera romagnola.

Storie di sfruttamento, truffa e violenza sia fisica che psicologica.
Le storie di Sandra, Mohammed, Alfonso e Isabela ci raccontano da dentro i meccanismi di sfruttamento nell’industria del turismo e l’azione di inchiesta e di denuncia di Rumori Sinistri e poi quella sindacale e conflittuale di ADL Cobas Emilia Romagna.

Pensate a queste storie quando sarete al bar, in un locale, in un hotel o in spiaggia in questa estate 2014.

REDDITO DIRITTI DIGNITA’ PER TUTTI E TUTTE!

https://youmedia.fanpage.it/video/aa/U84e7OSwU6e0bGJq

 

da ADL Cobas

 


Come spingere l'Ucraina sull'orlo dell'abisso
Mike Whithey

da Counterpunch - 9 luglio 2014

 

"Il modello di mondo unipolare è fallito. Ovunque la gente ha dimostrato la propria volontà di scegliere il proprio destino, di preservare la propria identità culturale, e opporsi ai tentativi dell'Occidente di ottenere il dominio militare, finanziario, politico e ideologico".  Vladimir Putin

"Mentre la politica umana della crisi in Ucraina richiama tutti i titoli dei giornali, è la politica del gas che in molti modi si trova al cuore del conflitto". Eric Draitser, Waging war against Russia, one pipeline at a time, RT

Che cosa ha a che fare un oleodotto in Afghanistan con la crisi in Ucraina?

Tutto. Rivela gli interessi commerciali che guidano la politica degli Stati Uniti. Proprio come la guerra in Afghanistan è stata in gran parte combattuta per facilitare il trasferimento di gas naturale dal Turkmenistan al Mar Arabico, così, Washington ha progettato il sanguinoso colpo di stato a Kiev per tagliare le forniture energetiche dalla Russia verso l'Europa e facilitare la presa degli Stati Uniti sull'Asia.

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La mobilitazione contro IKEA continua e punta a vincere! Report dai presidi del 26 luglio
Clash City Workers

28 luglio 2014

 

Il 26 Luglio, lo diciamo con molta sobrietà, è successo qualcosa di straordinario. Nonostante il sabato estivo, le concomitanti mobilitazioni a sostegno del popolo palestinese, gli stancanti mesi di lotta che abbiamo alle spalle, si sono tenuti ben 12 presidi di protesta fuori agli store di IKEA della penisola, e addirittura tre presidi internazionali a Vienna, Berlino e Cordoba!

Sui motivi di questa lotta non torneremo qui (potete leggere qui l’indizione della giornata e qui il testo che spiega i motivi della campagna). Ci interessa piuttosto sottolineare solo quest’aspetto:quello che è accaduto è straordinario perché dimostra la determinazione dei facchini di Piacenza, in lotta da ben tre mesi, e di tutti i solidali che li stanno appoggiando in giro per l’Italia.

È straordinario perché dimostra che c’è una nuova generazione di lavoratori e di militanti pronti a mettersi in gioco, che – forte delle proprie ragioni e dei propri diritti – non ha paura di affrontare il compatto fronte padronale fatto di cooperative, governo, enti locali, giudici e forze dell’ordine. E che, nonostante provenienze geografiche e politiche anche diverse, sta iniziando a unirsi in un unico fronte, accorgendosi così delle proprie potenzialità.

Ma vediamo sinteticamente cosa è successo.

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Varvarin, Serbia (ex Jugoslavia): 15 anni fa una strage della NATO tuttora impunita
Enrico Vigna

Per non dimenticare, quindici anni fa uccisi dieci civili, durante laggressione alla RFJ 

Forum Belgrado Italia, Giugno 2014

               

Dieci civili uccisi e decine feriti, quindici anni fa, il 30 maggio 1999, quando i bombardieri in due raid aerei condotti dalla NATO durante la guerra in Kosovo, bombardarono il ponte sul fiume Grande Morava vicino alla città di Varvarin, nella Serbia centrale. Erano tutti civili. Tra loro Sanja Milenkovic, 15 anni  e il prete della locale Chiesa ortodossa serba, padre Milivoje.

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La guerra culturale e mediatica dell'atlantismo contro l'Europa. La costruzione di un'opinione pubblica unificata in nome del liberalismo totalitario antitradizionale.
Paolo Borgognone

Il “cambio di fase” del capitalismo ed il suo approdo ad una dimensione speculativo-assoluta ha visto mutare anche gli strumenti con i quali s’impone e si afferma, a livello globale, una mentalità neo-capitalistica, soggetta ai dogmi culturali ed agli stereotipi comportamentali funzionali alla perpetuazione di un ordine mondiale fondato sul dominio speculativo di mercati e mode.

Nell’ambito del “cambio di fase” di cui sopra, le menti ed i cuori del pubblico occidentale, pubblico televisivo e consumatore di format ultrapoliticizzati, tesi alla sua definitiva e non del tutto inconsapevole alienazione, non si conquistano più attraverso la propagazione mediatica di un’ossessiva isteria anticomunista bensì tramite il tentativo di persuasione dell’illimitata bontà del sistema occidentale, superiore in quanto liberale, “tollerante” e “senza frontiere” rispetto a modelli di sviluppo definiti “chiusi”, ossia portatori di un modus pensandi maggiormente improntato alla strutturazione su basi tradizionali gerarchiche e su scale di valori non del tutto allineati al dogma di fede della primazia dell’economia finanziarizzata sulla politica e sui vincoli nazionali e sulla primazia della società virtualizzata ed aperta su qualsivoglia retaggio tradizionale, patriottico e socialista, definito sempre e comunque “fuori dal tempo” e dalla “storia”.

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M.O.: M5S, a Gaza un genocidio. Italia richiami subito ambasciatore a Tel Aviv
M5S

 

Mozione presentata alla Camera dei deputati dal M5S il 22 luglio 2014

Il governo richiami immediatamente il nostro ambasciatore italiano a Tel Aviv, Francesco Maria Talò, ed esprima la sua ferma condanna al genocidio portato avanti dallo Stato d'Israele nella Striscia di Gaza, dove ad oggi - secondo le stime di diverse organizzazioni umanitarie - sono morti quasi 600 palestinesi.

Gli ultimi dati dell'Unicef, secondo cui almeno 121 i bambini palestinesi sono rimasti uccisi a Gaza dallo scoppio della crisi ci spingono, anche alla luce del semestre di presidenza Ue assunto il 1 luglio dall'Italia e dal rifiuto espresso stamane da Israele sull'istituzione di una tregua umanitaria, ad assumere una dura e netta posizione nei confronti di un Paese le cui operazioni militari si presentano oggi come un autentico crimine contro l'umanità.

La scorsa settimana abbiamo formulato 7 proposte #PerCessareIlFuoco:

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