Le radici della crescente violenza a Gaza e in Israele

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10/07/2014

 

Rebecca Vilkomerson, direttore esecutivo di Voce Ebraica Per la Pace, sull'occupazione e l'aumento delle vittime.

 

Gli ultimi giorni sono stati devastanti. Le settimane che hanno portato ad essi sono state orribili. Dall'inizio dell'Operazione israeliana di “Protezione Edge”, l'8 luglio 2014 abbiamo guardato con tristezza e rabbia, come le morti dei bambini siano aumentate, come la marmaglia razzista abbia imperversato, come la paura delle persone in tutto Israele e in Palestina abbia raggiunto livelli insopportabili, e la punizione collettiva del popolo palestinese sia stata intensificata.

Solo negli ultimi giorni, decine di palestinesi – con nessun posto dove nascondersi – sono stati uccisi, mentre l'intera popolazione di Gaza vive terrorizzata dal diffondersi dei bombardamenti. Gli israeliani hanno dovuto sopportare la paura di non sapere quando o dove il prossimo razzo cadrà.

Quel che è peggio, i rapporti da Israele e il “Jewish Daily Forward” (http://forward.com/articles/201764/how-politics-and-lies-triggered-an-unintended-war) dagli Stati Uniti, stanno ora confermando che tutta questa escalation è stata creata artificialmente dai politici israeliani e costruita su una serie di menzogne.

Nulla di tutto questo dovrebbe accadere. Mentre piangiamo tutti coloro i quali sono morti, anche noi ribadiamo che tutti gli israeliani e i palestinesi meritano sicurezza, giustizia e uguaglianza. 

Per mettere fine alla violenza – e piangere sinceramente le sue vittime – dobbiamo riconoscere e sfidare le cause profonde dietro di essa. L'occupazione, con il sostegno militare e finanziario statunitense, è la causa principale. La violenza strutturale quotidiana dell'occupazione nega sistematicamente l'umanità stessa dei palestinesi, valorizzando la vita degli ebrei a scapito di altri. La nostra convinzione incrollabile nella giustizia – come ebrei e come esseri umani – ci costringe a riconoscere che la radice di questa violenza sta nell'impegno del governo israeliano dell'occupazione come prioritaria rispetto alla salvaguardia delle condizioni di vita dei palestinesi o degli israeliani. Laddove i nostri leader hanno così completamente rigettato la verità, è nostra responsabilità ribadirla.

Questo è il motivo per cui la nostra organizzazione, Voce Ebraica Per la Pace, chiede firme per una lettera a aperta a sostegno della fine dell'occupazione. Quando raggiungeremo 18.000 firme, pubblicheremo la lettera su “Ha'aretz” e “The Forward” e chiameremo le nostre comunità a starci a fianco.

I media stanno fotografando la violenza corrente come il più recente divampare di un lungo conflitto che corre tra i due lati con eguale forza, l'uno contro l'altro. Noi siamo a conoscenza che la verità è differente. Alla relativa “calma” nei media israeliani e nei media internazionali negli ultimi 7 anni, non è corrisposta altrettanta “calma” per le condizioni delle comunità palestinesi. L'occupazione continua a infliggere violenza sia diretta sia alle infrastrutture, rendendo la vita quotidiana e la lotta per l'esistenza dei palestinesi un atto di resistenza.

La recente e pubblica violenza nelle strade di Gerusalemme contro i palestinesi non avviene nel vuoto. Il bigottismo anti-palestinese non è solo accettabile, ma è anche un potente strumento politico in Israele. Molto prima di quest'ultima escalation, la vita quotidiana dei palestinesi significava un numero crescente di insediamenti sulle loro terre e sulle loro case, e una rete di controllo e di violenza che ha raggiunto ogni ambito della loro vita, semplicemente perché non sono ebrei.

Quei pochi israeliani che stanno coraggiosamente parlando contro le politiche disumane del loro governo, devono sapere che hanno il nostro sostegno. Quei palestinesi che sono sotto attacco ogni giorno devono sapere che noi li vediamo.

Come americani e in particolare in quanto ebrei, non possiamo aspettare un altro momento per parlare. In un momento così terribile, dobbiamo unire ciò che sentiamo con quello che sappiamo.

Unitevi a me, nel firmare questa urgente lettera, che dice:

Solo con la fine dell'occupazione, che è finanziata dall'aiuto militare incondizionato degli Stati Uniti e dal loro appoggio diplomatico, e abbracciando l'uguaglianza, questo terribile massacro potrà finire.

 

Traduzione di Paolo B. per CIVG.IT.