Russia e Cina leader dell'ordine multipolare

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30 luglio 2021

 

RUSKIN

 

Per più di due decenni, i leader statunitensi hanno ammesso, ma solo a parole, che non sono più in grado di decidere da soli su importanti problemi internazionali, e che è giunto il momento in cui devono cooperare con altri paesi. In pratica, però, trovano difficile venire a patti con questa verità e spesso si comportano come se fossero pronti a imporre e mantenere la loro "eccellenza", "esclusività" e forza armata, soprattutto nucleare.

L’ideologia della nazione “migliore”, la convinzione di essere un imperialismo “positivo” di essere ormai giunti alla “fine della storia”, pur se si è rivelata un’illusione di fronte alla realtà, non ha ancora convinto le forze della reazione che vorrebbero bloccare la storia. Ciò dimostra quanto sia difficile rinunciare ai privilegi acquisiti in passato, ma anche quanto sia pericoloso credere che possano essere conservati con la forza quando  le condizioni di rapporti di potere, sono significativamente mutati.
Il nuovo ospite del West Wing J. Biden, dice che "l'America sta tornando", cioè : gli Stati Uniti stanno tornando in Asia, in Africa, in Europa, nei Balcani, soprattutto in Kosovo e Metohija e Bosnia Erzegovina, e nel controllo dei mari, dal Pacifico all’Atlantico. Ma la verità è che non ci sono posti vacanti da occupare come in passato; i rapporti di forza sono mutati, il clientelismo è superato, e le sanzioni non hanno più l’impatto di un tempo.

Nel 1960 l'economia statunitense partecipava con il 40% alla creazione del prodotto mondiale, oggi partecipa con il 25%. La Cina è entrata al primo posto nel commercio mondiale e nel contributo alla crescita dell'economia globale. Detiene certamente il posto della seconda economia più potente al mondo ed ha nei fatti una rilevante posizione di leader. Ha spinto gli Stati Uniti fuori dal suo vecchio ruolo di primo partner commerciale dell'UE. Nonostante l'opposizione degli Stati Uniti, l'UE ha firmato un accordo strategicamente importante sugli investimenti reciproci con la Cina, che conferma l’interesse di entrambi per una partnership a lungo termine. Il ritardo americano e la maggiore difficoltà nel reagire alla pandemia del Covid 19, è nettamente diversa rispetto all’approccio tenuto dalla Cina, che ha dimostrato un’apertura ed una solidarietà nel fornire assistenza completa ad altri paesi. Questo comportamento è diventato, per molti, un indicatore di cambiamento notevole sulla scena mondiale. Il dialogo ad alto livello USA-Cina nel marzo di quest'anno ad Anchorage, in Alaska, ha dimostrato che le relazioni con la Cina non possono essere costruite da posizioni di forza, o arroganza, che la Cina rifiuta risolutamente, come d'altronde rifiuta qualsiasi interferenza o ingerenza negli affari interni: vedi Hong Kong e  uiguri. Secondo le Istruzioni per la Strategia di Sicurezza Nazionale citate dalla rivista americana "Foreign Affairs" nel numero di luglio 2021, la Cina è "l'unico attore potenzialmente in grado di coniugare il proprio potere economico, diplomatico, militare e tecnologico e di essere una sfida convincente in un sistema internazionale stabile e aperto". Tenendo presente la storia delle relazioni internazionali dopo la caduta del muro di Berlino, la strategia “dell'espansione a est", la pratica americana di violazione arbitraria del diritto internazionale, gli interventi militari senza l'approvazione del Consiglio di sicurezza dell'ONU, le "rivoluzioni colorate", il recesso dai trattati internazionali, si può ragionevolmente concludere che, per "sistema internazionale stabile e aperto" gli Stati Uniti intendono un sistema di ordine unipolare con relazioni rigorosamente gerarchiche, in cui dominano gli interessi statunitensi

Cina e Russia non lo accettano più, ed è per questo che sono diventate i motori di un nuovo ordine mondiale multipolare basato sui principi di uguaglianza sovrana, non interferenza e rispetto degli interessi reciproci. In qualità di partner strategici, stanno coordinando sempre più i loro sforzi, sia a livello bilaterale che all'interno dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, dei BRICS, della New Development Bank e, naturalmente, all'interno delle organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite; propugnando un ordine mondiale multipolare basato sui principi di uguaglianza sovrana, non interferenza e rispetto degli interessi reciproci. 

I cambiamenti sono visibili anche in Europa. Angela Merkel ha coronato la sua carriera politica proponendo abilmente una formula per il completamento del gasdotto Nord Stream 2, che Biden non ha potuto mettere in discussione: la Merkel chiede che gli Stati Uniti rinuncino alla minaccia di sanzioni e ostacoli alla costruzione del gasdotto e la Germania, in cambio, si impegna a garantire che il gasdotto possa transitare in Ucraina consentendo così anche Kiev di godere i benefici di tale passaggio ed ha fatto rilevare che tale opera è molto importante per la sicurezza energetica dell’Europa, oltre a evidenziare, tra le righe, che il gas liquefatto che gli USA vorrebbero imporre   è economicamente meno vantaggioso rispetto al gas russo, che costa molto meno.         
E’ evidente che le cose stanno cambiando: le truppe americane stanno tornando dall'Afghanistan, dall'Iraq, dalla Siria. Ma purtroppo sta anche tornando la retorica della Guerra Fredda, la corsa agli armamenti, la caccia a "portatori di influenze maligne", (cioè per gli USA sono i dirigenti cinesi) ed il tentativo di formare nuove alleanze internazionali in funzione anti Iran, anti Russia e anti Cina; in sostanza gli USA hanno la tendenza a non accettare il tramonto del mondo unipolare ed il sorgere di un mondo multipolare.   
Per molto tempo, in passato, la Cina decise in Consiglio di Sicurezza solo su questioni che riguardavano direttamente i suoi interessi statali e nazionali, come la sovranità e l'integrità territoriale, questioni relative a Taiwan, Hong Kong, Macao. Quando la Banca Mondiale discusse i problemi di altri stati, i principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale sono stati costantemente rispettati, ma in tali casi, la Cina, raramente propose iniziative e risoluzioni alternative e, ancor meno spesso, utilizzò il diritto di veto (sebbene fosse e sia un privilegio che un membro permanente della WB può adottare). Quando si votò su questioni riguardanti altre nazioni, di solito si astenne, ma alcune sue astensioni furono molto importanti politicamente. Questo è stato il caso, ad esempio, il 30 maggio 1992, quando la Cina si è astenne dal votare per la risoluzione 757 sulle sanzioni contro la RFSYugoslava, mentre tutti gli altri membri permanenti hanno votato a favore di tali vergognose sanzioni. 

In questi giorni, tuttavia, Russia e Cina sono emerse come stati iniziatori (co-sponsor) della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, opponendosi alla violazione dei principi e della procedura per l'elezione di un nuovo Alto rappresentante per la Bosnia-Erzegovina, il tedesco Christian Schmidt, e chiedendo l'abolizione di quella istituzione temporanea. Sebbene la risoluzione non sia stata adottata, l'iniziativa russo-cinese ha attirato l'attenzione dell'opinione pubblica perché, per molti versi, rappresenta un fenomeno nuovo sia nelle relazioni reciproche che nelle relazioni globali, è quindi l'annuncio di un coordinamento più ampio e operativo nelle attività di politica estera. La Cina è uscita dalla sua pratica precedente di politica estera, ed è entrata nei Balcani per lavorare alla risoluzione dei problemi dei Balcani. È una sorta di monito per gli altri, e soprattutto per gli Stati Uniti, a cui la Cina non riconosce alcun monopolio o sfera di influenza, ma di voler, giustamente, curare i propri interessi nei Balcani, che non intende abbandonare e respinge le accuse di presunta diffusione di "influenza maligna" e di praticare una forma di "schiavitù per debiti".

 È un chiaro annuncio che Cina e Russia agiranno in modo simile in altre situazioni e regioni del mondo in cui hanno interessi uguali o simili.     

Russia e Cina sono partner strategici con molti importanti interessi comuni. Innanzitutto, come grandi paesi, le potenze in crescita hanno un interesse comune a preservare la pace e la sicurezza nel mondo, perché lo vedono come una precondizione per la piena attivazione di enormi potenzialità umane, pacifiche, scientifiche, economiche e naturali. La loro cooperazione economica nel solo settore energetico comprende progetti del valore di 400 miliardi di dollari. Lavorano insieme per rafforzare e istituzionalizzare un ordine mondiale “multipolare” basato sul multipolarismo e sul rispetto per le Nazioni Unite. Sono particolarmente impegnati a rispettare i principi di uguaglianza sovrana di tutti i paesi e popoli, i principi di sovranità e integrità territoriale e di non ingerenza negli affari interni sotto qualsiasi pretesto, in particolare sotto il velo della presunta lotta per i diritti umani o la democrazia.

La strategia di confronto degli Stati Uniti, che utilizza sempre più i metodi della Guerra Fredda: cercando di attuare un esaurimento economico dei rivali, tramite una nuova corsa agli armamenti, ulteriori sanzioni e tentativi di stabilire nuovi muri e divisioni ed  incitando al malcontento interno e alla mancanza di rispetto internazionale. Tutte queste iniziative hanno semplicemente l’effetto di  contribuire, in modo significativo, all'intensificazione del coordinamento delle attività russe e cinesi a livello globale. Dal momento che non sono riusciti a mettere la Cina contro la Russia, né Putin contro Xi, gli Stati Uniti hanno cercato in tutti i modi di controllarli, limitarli e ostacolarne il progresso. Tale strategia è rivelata anche dalle dimostrazioni di potenza militare durante le massicce esercitazioni militari multimesi USA/NATO "Defender of Europe 21", ai confini della Russia, e "Defender of the Indo-Pacific 21", ai confini di Cina.

La Serbia è un partner strategico sia della Russia che della Cina. Ha avuto scambi duty-free con la Russia dal 2000 e recentemente con altri paesi della CSI. Grazie al partenariato strategico della Russia, la Serbia si è garantita la sicurezza energetica a lungo termine, ha modernizzato e rafforzato le sue forze di difesa, ha modernizzato le infrastrutture di trasporto e ha fornito la tecnologia per la conservazione delle derrate alimentari. Una partnership strategica globale con la Cina ha permesso alla Serbia di risolvere alcuni dei problemi economici scottanti, di fornire gli investimenti necessari in energia, infrastrutture stradali e ferroviarie e di lanciare parchi scientifici e industriali. La Serbia è diventata uno dei partner importanti nella realizzazione della Belt and Road Initiative del formato di cooperazione "1 plus 17". Attraverso la cooperazione con la Russia e la Cina, la Serbia ha notevolmente migliorato il proprio sistema sanitario.

Esiste una tradizione profonda e duratura di amicizia, rispetto reciproco e fiducia tra Serbia e Russia, e tra  Serbia e Cina. Questi sono i nostri partner stretti e affidabili con cui eravamo e siamo alleati, che ci hanno sostenuto ogni volta che hanno potuto, che non ci hanno mai bombardato e che non interferiscono nei nostri affari interni e della. Entrambi, proprio come la Serbia, combattono oggi per la pace e il progresso, per il rispetto dell'ONU e del diritto internazionale, per relazioni internazionali democratiche basate sull'uguaglianza e sulla non ingerenza.

In tutti i forum internazionali, Russia e Cina continuano a fornire il più forte sostegno possibile all'integrità sovrana e territoriale della Serbia, sostenendo esplicitamente che una soluzione giusta e sostenibile per la provincia del Kosovo e Metohija è possibile solo sulla base della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 1244. Sono nettamente contrari a qualsiasi pressione, e al tentativo di imporre una soluzione a danno della Serbia, condizionando o fissando scadenze artificiose. La loro recente iniziativa in seno al Consiglio di sicurezza contro i tentativi di imporre illegalmente l'Alto rappresentante alla Bosnia-Erzegovina ci assicura che queste due potenze globali avranno gli stessi principi ogni volta che si tratta di proteggere gli interessi legittimi della Serbia e del popolo serbo, specialmente quando si tratta di proteggere la sua  sovranità e la sua integrità territoriale.  Ecco perché la Serbia, pur rimanendo aperta a migliorare la cooperazione con i paesi occidentali, ne è anche allo stesso tempo una spina nel fianco.    

 

Traduzione a cura di Luigi C.  Forum Belgrado Italia/CIVG