Dichiarazione del WPC sulla situazione nel Sahara occidentale

Venerdì 13 novembre 2020

Sahara Occidentale, torna la guerra a 45 anni dalla pace senza giustizia https://www.wpc-in.org/sites/default/files/styles/medium/public/field/image/saara_1.jpg?itok=-1hJ-XBw

Il Consiglio mondiale per la pace

segue con profonda preoccupazione la situazione nel Sahara occidentale e respinge con veemenza la violazione da parte del Marocco dell'accordo di cessate il fuoco questo venerdì 13 novembre. Denunciamo la decisione del Marocco di inviare forze armate, violando la zona cuscinetto concordata con il cessate il fuoco del 1991, sparando contro i civili saharawi che manifestavano nella regione di Guergarat.

Dal 21 ottobre, i civili saharawi hanno protestato contro l'occupazione di 45 anni del Marocco e la sua violazione della zona cuscinetto, spesso trasportando risorse saccheggiate dal Sahara occidentale occupato, in violazione del diritto internazionale umanitario. Ma questa situazione è in realtà il risultato del protrarsi di tre decenni dell'accordo per il cessate il fuoco; la Missione ONU per il referendum nel Sahara occidentale (MINURSO) non è stata in grado di attuare il suo mandato e tenere il referendum da quando è stata istituita, quasi 30 anni fa, né di proteggere il popolo saharawi sotto occupazione.

Il popolo saharawi ha resistito nei campi profughi e sotto la brutale occupazione marocchina e dal 1975 attende l'attuazione del proprio diritto all'autodeterminazione e la decolonizzazione del Sahara occidentale, come promesso dalle Nazioni Unite. Nel frattempo, gravi violazioni dei diritti umani sotto il regime marocchino e la terribile situazione nei campi profughi, hanno reso il popolo saharawi stanco della negligenza internazionale. Hanno anche protestato contro il saccheggio marocchino delle loro risorse, che vengono vendute all'Unione europea e molti altri paesi, così come la responsabilità di Francia e Spagna per l'occupazione del Marocco, la prima come fedele alleato dell'occupante, la seconda come coloniale e amministrativa potenza, che ha ceduto il Sahara occidentale al Marocco nel 1975.

Pertanto, ci uniamo ad altre forze amanti della pace in tutto il mondo, nella richiesta per l'attuazione urgente del diritto del popolo saharawi all'autodeterminazione e per sforzi seri per una pace giusta nella regione. Condanniamo la violazione da parte del Marocco dell'accordo di cessate il fuoco e riaffermiamo che la situazione è insostenibile. Esprimiamo anche la nostra solidarietà al popolo saharawi nella sua giusta lotta per la liberazione nazionale e la nostra speranza che un obiettivo così onorevole sia raggiunto attraverso mezzi pacifici e diplomatici.

Sahara occidentale libero! Il Segretariato del WPC

13 novembre 2020

Traduzione di Enrico Vigna/CIVG

 

Western Sahara: Salmeh Munak, responsible of POLISARIO Front officie in  Oran, west of Algeria | DZ Breaking Marocco. La sconfitta del Fronte Polisario - Per la pace

 

Il CIVG Italia si associa a tutti i movimenti per la pace nel mondo e al WPC, denunciando l’aggressione del Marocco sostenuto dalle forze occidentali contro il popolo saharawi e con il suo gruppo di lavoro per la PACE, si rende disponibile a iniiztive di solidarietà e sostegno al popolo saharawi.