Bolivia dopo le elezioni dello scorso 18 ottobre

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Il grande trionfo elettorale del MAS, Movimiento Al Socialismo, con il 55,1% dei voti, che gli permette di vincere al primo turno, ha avuto ripercussioni internazionali, ma soprattutto in tutta l'America Latina, e in effetti è un evento politico di grande importanza.
A meno di un anno dal colpo di stato contro Evo Morales Ayma, presidente costituzionale della Bolivia, ad opera della destra boliviana, e a seguito delle istruzioni del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e delle interferenze dell'ambasciatore brasiliano e della Chiesa Cattolica, nel Paese si sono verificati eventi di inaudita violenza, fino agli omicidi, da parte dell'esercito e della polizia per ordine del golpista o presidente de facto Jeaninne Añez, nei dipartimenti di La Paz e Cochabamba.

A questi si è aggiunta la sfacciata corruzione nel mezzo della pandemia e il furto di denaro concesso dai governi internazionali, che hanno sottoposto la popolazione boliviana alla continua minaccia da parte del ministro di governo, il croato Arturo Murillo Prijiic, personaggio funesto che oggi nega tutto ciò che ha detto durante il governo de facto: marce militari per le vie delle principali città del Paese nel momento peggiore e più grave del Covid, un aero leggero che sorvola a bassa quota minacciando la popolazione di non uscire in strada e, chiudendo il cerchio tracciato dal governo de facto, elicotteri dell'Aeronautica Militare con sacerdoti della Chiesa cattolica come equipaggio del tutto particolare che sosteneva che “il coronavirus scomparirà con la fede in Cristo”, credendo ancora che la popolazione sia così stolta da credere a tanta stupidità.

Nel frattempo, i golpisti hanno conitnuato ad approfittare della situazione per commettere più reati e alimentare nuove corruzioni. Durante la pandemia, le persone morivano sulla porta degli ospedali perché i medici rifiutavano il loro ricovero.
Questa e tante altre cose sono successe in 11 mesi dal colpo di stato. Come può essere possibile, o in quale altro Paese si possono cambiare 12 ministri o vice ministri in così poco tempo? Questa realtà mostra chiaramente tutto il male, la corruzione e la pessima gestione del disastro di cui è stata capace la Bolivia e che l’ha esposta a tutta la comunità internazionale.
Come spiegato, il magnifico risultato del MAS alle urne ha visto il ritorno al trionfo di un Paese con una popolazione in larga maggioranza indigena e contadina in elezioni pulite, trasparenti e pacifiche in meno di un anno.
Dilma Rousseff, presidente costituzionale del Brasile, rovesciata da un colpo di stato del Congresso della destra brasiliana e pur contando sul vigoroso Partito dei lavoratori di Lula, oggi non può governare. Stessa cosa per Andrès Zelaya in Honduras. In Ecuador, la situazione per il partito di Correa è ancora peggiore. L’Argentina ha dovuto aspettare quattro lunghi anni per vedere un cambiamento. La Bolivia è riuscita in 11 mesi, ed è pronta per iniziare a governare per il popolo a partire dall'8 novembre nonostante i tentativi della destra che ha già tentato di colpire le caserme e chiedendo all'esercito di prendere il potere, nuovamente invocando il ritornello delle frodi elettoriali.

Pablo Prada, CIVG, 31 ottobre 2020