La Russia con il suo presidente Putin, ha ricordato il sacrificio dei nonni, per la liberazione dal nazifascismo

11 maggio 2020

 

https://cdn.iz.ru/sites/default/files/styles/900x506/public/news-2020-05/ZB__8230_1.jpg?itok=HiTMKbRJ

 

Il 9 maggio 2020, Giorno della Vittoria per tutti i paesi dell’ex URSS, quest’anno è stato celebrato in condizioni speciali, ma è stato comunque commemorato.

Causa l’emergenza sanitaria dovuta al Covid 19, non è stato possibile per i popoli sovietici onorare, con la grandiosa parata di ogni anno, per ricordare gli eroi caduti. Tuttavia i russi, tramite le reti internet e in mille modi diversi, hanno ugualmente festeggiato e ricordato la vittoria e la liberazione dell’Europa, nella loro festa più grande e più sentita da tutto il popolo, che lo unisce indipendentemente dalla nazionalità, dalla religione, dalle parti politiche o dallo status sociale.

Ogni anno da decenni, in questo giorno, milioni di persone scendono per strada per ringraziare i Veterani e rendere omaggio ai soldati caduti nella Grande Guerra Patriottica. Da Kaliningrad a Vladivostok e in ogni capitale di tutta l’Europa orientale. Tuttavia, anche in questa situazione anomala e quasi surreale, si è vissuta ugualmente un atmosfera toccante che regna ogni anno nel paese in questo giorno. Con uno speciale e profondo senso di orgoglio, le persone, anche quest’anno, non si sono dimenticate dei nastri di San Giorgio e hanno messo i ritratti dei parenti che hanno partecipato alla guerra alle finestre. Decine di ore di trasmissioni televisive, e le canzoni degli anni della guerra sono risuonate lo stesso, in ogni luogo del paese, nelle TV, nelle radio: "Non dimenticheremo gli attacchi degli aggressori ...", " Una festa con le lacrime agli occhi ...", "Alzati, grande paese ...".

A Mosca, si è tenuta una grande parata aerea, alla quale hanno preso parte decine di aerei. Un totale di 396 aerei e 233 elicotteri hanno sorvolato 47 città russe il 9 maggio.

 

Aereo da attacco Su-25 alla Victory Air Parade di Mosca 

 

La mattina del 9 maggio, il presidente russo si è rivolto a tutti i cittadini con un messaggio dalla Piazza Rossa, dopo aver deposto un mazzo di fiori al memoriale del Milite ignoto e alla Fiamma Eterna. Dopo un minuto di silenzio ha rivolto a tutto il popolo russo un breve messaggio di ricordo e di rinnovo dei valori profondi e incancellabili, che il popolo sovietico in quei durissimi anni glorificò nella lotta contro il nazifascismo, promettendo anche che la Russia celebrerà doverosamente, appena finita l’emergenza, il 75° anniversario della Grande Vittoria, nelle piazze, solennemente e con dignità, così come fece il proprio dovere chi allora perì per la vittoria.  

 

Giorno della vittoria

 

Nel suo discorso Putin ha ricordato che  “…il 9 maggio è la festa più importante e più cara per ogni cittadino del nostro paese. Mi congratulo sinceramente con voi nel Giorno della Vittoria! Il significato spirituale e morale del Giorno della Vittoria, rimane immutabilmente grande e il nostro atteggiamento nei confronti di esso è sacro. Questa è la nostra memoria e il nostro orgoglio, la storia del nostro paese, la storia di ogni famiglia, parte delle nostre anime, che ci sono state trasmesse da padri e madri, i nostri nonni. Oggi siamo particolarmente e fortemente consapevoli della grandezza dei loro destini, ricordiamo quelli che non sono più con noi, guardiamo i volti nelle fotografie con amore, auguriamo ai nostri Veterani ancora anni di vita e veneriamo quella grande generazione di vincitori….Hanno fatto così tanto per la Patria che non può essere misurato in alcun modo o ripagato in alcun modo. Hanno salvato la Patria, la vita delle generazioni future, liberato l'Europa, difeso il mondo, ricostruito città e villaggi, raggiunto risultati grandiosi…Un contributo incommensurabile….”, ha detto.

In piedi alle mura del Cremlino, Vladimir Putin ha ricordato “ la sacralità di questo luogo, dove la Fiamma Eterna brucia giorno e notte, in memoria di coloro che sono morti nella Grande Guerra Patriottica. È qui che la gente viene a inchinarsi a tutti i difensori della Patria. Agli eroi che rimasero per sempre in fosse comuni, in tombe sconosciute vicino a Mosca, Smolensk, Stalingrado, Kursk, vicino a Sebastopoli e Minsk, Kiev e Riga, vicino a Berlino e Vienna, sulle Púlkovskiye Vysóty di Leningrado , sulle rive della Neva, del Dnieper, Danubio, Vistola e Oder ”, ha continuato il presidente.

“…milioni di persone hanno aspettato la vittoria, per la quale hanno combattuto fino all'ultimo respiro. Hanno dato la vita in modo che noi, i nostri figli e nipoti e coloro che non sono ancora nati, che devono ancora venire in questo mondo, possano vivere...Chiniamo il capo al ricordo consacrato di tutti coloro che non sono tornati dalla guerra, al ricordo di figli, figlie, padri, madri, nonni, bisnonni, mariti, mogli, fratelli, sorelle, compagni, soldati, parenti, amici..", ha detto V. Putin.

“…I nostri veterani hanno combattuto per la vita contro la morte. E saremo sempre fedeli alla loro unità e fermezza. Sappiamo e crediamo fermamente, che siamo invincibili quando stiamo uniti. …Ricordiamo le lezioni della guerra. E voglio ancora sottolinearlo: tutti i piani per lo sviluppo dell'esercito e della marina russa saranno realizzati. Non devono esserci dubbi al riguardo, le forze armate della FR continueranno a ricevere le attrezzature più moderne. Esse sono e saranno in mani coscienziose, e affidate a persone che sono spinte avanti dall'amore per la Patria e del loro popolo, alla fedeltà della nostra memoria storica e alla grande eredità dei soldati della Vittoria.

Gloria alle valorose forze armate della Russia! Buona festa a voi! Buon Giorno della Vittoria! HURA!. “, ha concluso il presidente russo.

 

Qui il video del discorso:

 

 

Giorno della vittoria

 

Mille cannoni spararono il 9 maggio 1945 a Mosca, un saluto di 30 raffiche di artiglieria in onore della vittoria sulla Germania. Era accompagnato dai raggi incrociati di 160 proiettori e dal lancio di missili multicolori

In un altro discorso televisivo del 9 maggio, Putin ha celebrato anche il “Reggimento Immortale”

 

 

In una trasmissione della TV Russia24 il presidente russo Putin si è rivolto ai russi per celebrare la campagna del Reggimento Immortale, che è diventata una tradizione annuale non solo in Russia ma anche in molti paesi del mondo, coinvolgendo milioni di sostenitori.  “…Sia che siamo nelle sfilate  o che stiamo a casa, come lo siamo oggi, i nostri eroi sono sempre con noi, nel nostro cuore. E sarà sempre così. Rimarranno con noi per sempre. E sui ciottoli della Piazza Rossa, per rendere omaggio ai nostri eroi, andremo comunque nei prossimi mesi ", ha detto il leader russo.

Il presidente russo è intervenuto nella trasmissione sul significato dell'azione commemorativa, con, sullo sfondo i ritratti dei suoi genitori.

Tutto questo, rimarrà per sempre nella memoria storica della nostra gente, non ho dubbi. Perché tutti gli eventi della Grande Guerra Patriottica e la sua fine con la vittoria, sono un trionfo del popolo russo e di tutti i popoli dell'Unione Sovietica. Il popolo russo non ha bisogno della propaganda per preservare la memoria storica e il Reggimento Immortale ne è la prova.

L'anniversario della Vittoria sarà celebrato ampiamente e con dignità, con una sfilata sulla Piazza Rossa e la processione del "Reggimento Immortale", non appena sarà possibile, finita la pandemia….”, ha promesso il capo di stato russo in TV.

Parlando di quale immagine della Grande Guerra Patriottica lo ha colpito di più, il capo dello stato, ha risposto, che la più emozionante per lui è stata l’opera di Taras Gaponenko  “Schiavi” , che “raffigura un nazista che ripone una pistola con la quale aveva appena sparato a una giovane donna. E sul suo corpo giace un bambino piccolo. Un immagine che fa venire le lacrime…e se non avessimo vinto, quella sarebbe stata la fine per tutti i popoli dell’Unione Sovietica ”, ha detto Putin.

 

https://cdn.iz.ru/sites/default/files/styles/900x506/public/news-2020-05/pic_c6f673cc9003127a43b16fab71fe0dc4.jpg?itok=fPQfLrKY

                                        

 

Enrico Vigna, CIVG, 12 maggio 2020