Serbia e Cina rafforzano la loro amicizia

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Intervista  di Zivadin Jovanovic con  Xinhya News Agency, Shi Zhongyu, Chief Correspondent from Belgrade

 

D: Come valuta le relazioni tra Serbia e Cina?

R: Tra Serbia e Cina vi è una lunga tradizione di amicizia, rispetto reciproco e solidarietà. I nostri valori politici e morali coincidono, ci fidiamo reciprocamente e non ci siamo mai ingannati, nonostante le difficoltà. La Repubblica serba e la Repubblica popolare cinese sono state vittime entrambe dei bombardamenti NATO del 1999.

Oggi, esattamente ventuno anni fa, la NATO bombardò l’Ambasciata cinese di Belgrado, uccidendo tre giornalisti cinesi. Io arrivai sul posto solamente pochi minuti dopo quel tragico evento. Vidi le rovine dell’edificio in fiamme, la gente del quartiere, le squadre di vigili del fuoco, i dottori e il personale della sanità serba aiutare e soccorrere il personale dell’Ambasciata dalle rovine e dai detriti. In quel momento ho visto anche l'allora ambasciatore cinese Pan Zhanlyin aiutato da due signori mentre uscivano da quelle nuvole di fumo e di polvere: scena che non dimenticherò mai. Alcuni giornalisti stranieri giunti sul posto mi chiesero subito un commento sui bombardamenti dell'Ambasciata. Ricordo di aver risposto: "Tutti voi qui dovete prima di tutto aiutare a salvare la vita delle persone". Poi andai più vicino alle rovine.

Sia la Serbia sia la Cina aderiscono ai principi della Carta delle Nazioni Unite, al diritto internazionale e all'ordine democratico mondiale basato sul rigoroso rispetto dell'uguaglianza, della sovranità, dell'integrità territoriale e della non interferenza.

Oggi Serbia e Cina sono "partner siderurgici", partner globali e strategici collegati da una vasta gamma di cooperazioni nel commercio, nelle infrastrutture, negli investimenti, nell’energia verde e nell’industria, finanche nell’innovazione tecnologica, nel turismo, nella scienza, nella cultura, nell’istruzione e nelle connettività in senso lato.

Oggi, quando la Serbia e il mondo intero sono nel mezzo della lotta contro la pandemia di Corona 19, il Presidente Xi Jinping, il governo e il popolo fraterno della Cina, ancora una volta, sono venuti con la grande, preziosa e tempestiva assistenza umanitaria alla Serbia e al popolo serbo. Il ponte aereo sanitario Belgrado-Pechino trasporta continuamente respiratori, dozzine di milioni di mascherine e altre necessità mediche nella capitale serba. I medici cinesi già da dieci giorni lavorano instancabilmente giorno e notte con i medici serbi per proteggere le persone dal nuovo virus. Ed è ancora più impressionante vedere che le persone in tutta la Cina raccolgono aiuti umanitari e le inviano con messaggi di solidarietà, comprensione e amicizia.

Tutta questa solidarietà che stiamo vivendo dalla leadership cinese e dai fratelli cinesi sarà un'eredità che rafforzerà sicuramente la nostra amicizia e promuoverà relazioni strategiche globali ancora più forti. Quando è difficile, gli amici vengono per primi - dice un proverbio. La Cina è venuta per prima ad aiutare la Serbia e non lo dimenticheremo mai. Un ulteriore rafforzamento della nostra cooperazione strategica a tutti i livelli è la naturale conseguenza e aspettativa, nonché la volontà dei nostri popoli e dei nostri dirigenti.

 

D: Quali saranno, invece, le relazioni tra la Serbia e l’UE dopo questa pandemia?

R: Da qualche tempo penso alla necessità di rivedere le relazioni Serbia-UE. In primo luogo, perché l'UE, sotto l'influenza di alcuni poteri, non è stata neutrale nel caso della secessione unilaterale e illegale della Provincia autonoma serba del Kosovo e Metohija. In secondo luogo, dopo la Brexit, l'UE è entrata in un periodo prolungato di crisi interne senza una chiara visione del futuro. La pandemia del COVID 19 ha svelato alcuni nuovi argomenti per riesaminare le nostre relazioni al fine di metterle su una base più realistica nel lungo periodo. A mio avviso, la Serbia dovrebbe rimanere pienamente aperta alla cooperazione con l'UE in tutti i settori di reciproco interesse. La nostra cooperazione dovrebbe basarsi rigorosamente sulla reciprocità, gli interessi reciproci e le relazioni di buon vicinato. Ciò esclude qualsiasi interferenza nella politica interna o estera della Serbia e qualsiasi concessione unilaterale da parte nostra. La Serbia non interferisce nelle relazioni dell'UE, diciamo, con gli Stati Uniti o la Gran Bretagna, o chiunque altro, perché qualcuno di Bruxelles, Berlino o Londra dovrebbe interferire nelle relazioni e nella cooperazione della Serbia, ad esempio con la Cina, la Russia o qualsiasi altro paese!? Dovremmo essere soci su un piano di parità, non in una gerarchia o in una relazione subordinata?! Secondo la mia opinione personale, nessun capitale, nessuna promessa, investimento o donazione può sostituire l'uguaglianza e la dignità di una nazione o di uno stato.

La Serbia ha bisogno dell'UE come vero partner tanto quanto l'UE ha bisogno della Serbia come vero partner. Questo è, comunque, un principio universale nelle relazioni internazionali.

Per concludere, siamo vicini all'Unione Europea, abbiamo interessi importanti e duraturi per continuare e rafforzare la nostra cooperazione, soprattutto nel campo dell'economia, ma ciò dovrebbe avvenire solo su un piano di parità e reciprocità. Non metteremo mai in discussione i potenziali economici, finanziari o di altra natura dell'UE, ma ci sono certamente alcune aspettative legittime della Serbia che l'UE dovrebbe considerare in modo aperto e di principio.

Credo in un futuro di buone relazioni tra Belgrado e l’Unione Europea fondate su reciproci interessi, non interferenza e rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale della Serbia.

 

Da Belgrade Forum for a World of Equals, Silk Road Connectivity Research Center  

Belgrado, 27/03/2020

 

Trad. a cura di Andrea C. per Osservatorio Italiano sulla Nuova Via della Seta/CIVG.IT