CIVG Informa n.146

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Tempi che cambiano: la Cina al vertice della FAO
Xinhua

24 giugno 2019

 

Riportiamo il breve articolo, pubblicato poche ore fa da Xinhua.net, dedicato all’elezione di Qu Dongyu al vertice dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (Food and Agriculture Organization – FAO). Un evento che non esitiamo a definire storico e che si inserisce nel quadro di un profondo mutamento dei rapporti geopolitici mondiali, in cui la Cina incarna un ruolo di prim’ordine come potenza affidabile e responsabile, fautrice di un approccio inclusivo di tipo win-win alle relazioni internazionali, in grado di contribuire al significativo miglioramento delle condizioni di vita di larghe fasce della popolazione all’interno e all’esterno dei propri confini.

 

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Dichiarazione dei diritti dei contadini e degli altri lavoratori rurali
Alessandro Zavatteri

20 giugno 2019

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Il 17 dicembre 2018 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nella sua formazione plenaria, ha adottato la Risoluzione A/RES/73/165, recante la “Dichiarazione dei diritti dei contadini e degli altri lavoratori rurali”. Tale documento è il frutto di decenni di lotte sociali portate avanti dalle comunità contadine di varie aree del mondo, la cui voce si è riunita in particolare intorno all’azione del movimento internazionale La Vía Campesina. La Dichiarazione rappresenta un’importantissima presa di posizione politica e culturale della comunità internazionale sul tema della tutela dei diritti di tutti coloro che lavorano nelle aree rurali e, nonostante dal punto di vista del diritto internazionale non abbia efficacia vincolante, la sua adozione implica comunque un’assunzione di responsabilità, alla quale gli Stati non potranno sottrarsi con leggerezza.

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Nucleare Iran: per la Russia gli Stati Uniti saranno responsabili se cade l'accordo nucleare iraniano
Enrico Vigna

19 giugno 2019

                                                                                                         

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Un alto diplomatico russo ha esortato gli Stati Uniti a smettere di usare "metodi di palese estorsione e intimidazione" per costringere l'Iran a rinunciare all’accordo nucleare multilaterale del 2015, dicendo che Washington sarà responsabile se l'accordo fallirà.
In una dichiarazione pubblicata mercoledì sul sito web del ministero degli Esteri russo, Mikhail Ulyanov, rappresentante permanente della Russia presso le organizzazioni internazionali a Vienna, ha denunciato la "linea irresponsabile" dell'America verso il Piano d'azione globale congiunto (JCPOA), il nome ufficiale dell'accordo. Ha dichiarato che gli Stati Uniti non solo si sono ritirati dal JCPOA, ma tentano anche di indebolire l'accordo bloccando l'attuazione della sua parte economica.

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I terroristi che combattono per il GNA (Governo di Accordo Nazionale) subiscono perdite a Tripoli del Sud
Almarsad

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In prima linea a sud di Tripoli, mentre ieri e lo scorso fine settimana i combattimenti si sono intensificati, i terroristi del Consiglio della Shura dei Mujahideen a Derna (SCMD) e del Consiglio della Shura dei Rivoluzionari di Bengasi (SCBR), nonché i resti delle forze di Jadhran fuggiti da varie zone della Cirenaica, si sono uniti alla guerra contro l'LNA (Esercito Nazionale Libico), sostenendo le forze sostenute dal GNA. In questo rapporto speciale Al Marsad descrive i profili di sei di questi terroristi.

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L'imponente progetto delle nuove Vie della Seta: l'Algeria sigla un memorandum d'intesa con la Cina
Nadja Bouricha

9 giugno 2019

 

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L'Algeria ha appena firmato un memorandum d'intesa di cooperazione con la Repubblica popolare cinese nel quadro dell'iniziativa "La cintura economica della via della seta e la via della seta del XXI secolo".

Si tratta di un'iniziativa cinese che aggiorna, con ambizioni più ampie, le antiche strade della Via della Seta. Con la sua adesione a questo progetto, l'Algeria apre nuove prospettive per il suo commercio e potrà ambire a una sua espansione in nuovi mercati.

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L’Iran affronta l’ennesima provocazione USA
Enrico Vigna

21 giugno 2019

 

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Dopo l’incidente nel Golfo di Oman, sempre più evidente trattasi di una provocazione, l’Iran si trova sotto un attacco concentrico: mediatico, politico, diplomatico, economico, sul nucleare e militare. Sta cercando su ognuno di questi fronti di rispondere colpo su colpo, senza farsi attirare in pericolose derive, che avrebbero conseguenze a catena sul Medioriente per poi allargarsi e coinvolgere uno scenario globale. Perché, come sempre nello scenario vi è Israele, quindi un eventuale confronto militare sarebbe su un terreno nucleare.

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Esclusiva. Mohamed al Gali parla dei video con Mahmoud al Werfalli e sfida la CPI, “Collabora con i terroristi”
Vanessa Tomassini

6 giugno 2019

 

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Bengasi, 5 giugno 2019 – “Ho iniziato a pubblicare le notizie riguardanti gruppi estremisti e terroristi su Facebook e Twitter a partire dal 2012, quando la città era sotto il controllo dei jihadisti. Ho sempre utilizzato fonti locali, rispettando l’anonimato, perché in quel periodo non potevo espormi in prima persona.

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Messico: la lettera di López Obrador al re spagnolo ha ricevuto solo risposte ignobili dalla parte spagnola.
Enrico Vigna

20 giugno 2019

 

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Il governo spagnolo e le formazioni spagnole di destra hanno risposto in modo indignato alla lettera che il presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador, ha inviato lo scorso marzo al re di Spagna, Filippo VI, chiedendo pubbliche scuse per gli abusi commessi durante la conquista e la colonizzazione dei territori Americani 500 anni fa, da parte di Hernan Cortes; personaggio venerato come un eroe in Spagna e considerato un vero selvaggio nelle terre indie. Gli esponenti spagnolihanno affermato che, occorre dimenticare il passato e guardare al futuro, e che non è logico che i discendenti di Montezuma vogliano vincere la guerra persa cinque secoli fa.

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Adesione a Spazi liberi dall'apartheid israeliana
CIVG

http://www.civg.it/images/02016/45/6%20Campagna_SPLAI_Pagina_1.jpg

 

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L’ex deputato del Parlamento ucraino Yevgeny Murayev, ha dichiarato il rischio di un crollo dell'Ucraina in uno “scenario jugoslavo“
Enrico Vigna

18 giugno 2019

 

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“ Se i vicini dell'Ucraina concordassero tra loro sulla sua suddivisione, solo alcune regioni centrali rimarrebbero del paese….”. Così si è espresso sulla sua pagina ufficiale Facebook il deputato della Verkhovna Rada dell'Ucraina.

Secondo lui, oggi un grande rischio incombe sull'Ucraina: il paese è minacciato di disintegrazione secondo lo "scenario guida" della Jugoslavia. Muraev ha osservato che in questo scenario l'Ungheria prenderebbe la Transcarpazia, la Romania la Bucovina e Bessarabia, la Polonia la Galizia, mentre tutto l’est del paese russofono andrebbe alla Russia.

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Per non dimenticare, venti anni fa uccisi dieci civili, durante l’aggressione NATO alla RFJ
Enrico Vigna

20 ANNI DAL CRIMINE DI VARVARIN     31 maggio 2019

 

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Una Delegazione del Forum di Belgrado per un Mondo di Eguali, composto da Marina Colic segretaria  esecutiva e Nikola Čubrić del FB, ha partecipato il 30 maggio al 20° anniversario del crimine della NATO, che aveva colpito e distrutto un treno e il ponte, sulla costa di Grande Morava a Varvarin.

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SOS Donbass: la nostra solidarietà concreta continua - Maggio 2019
V. Surkov

Qui il riscontro a tutti nostri sostenitori e amici che hanno contribuito a questo ennesimo atto di Solidarietà concreta indirizzato alla resistenza della popolazione del Donbass.

In questo caso abbiamo inviato all’interno del Progetto HURA con l’Organizzazione dei Veterani della Grande Guerra Patriottica, con cui siamo gemellati, un sostegno economico alle famiglie più in difficoltà di veterani e un contributo per il viaggio a Sebastopoli di una delegazione di Veterani per un incontro dei Veterani di tutta l’ex URSS, in occasione del 9 maggio Giornata della Vittoria sul nazifascismo.

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SOS Donbass: la nostra solidarietà concreta continua 2: maggio 2019
SOS DONBASS / CIVG

In occasione della Pasqua ortodossa, all’interno del Progetto con Yasinovataya, Donetsk, RPD – Referente Padre Vitaliy Bakun, abbiamo inviato un sostegno di solidarietà concreta alle famiglie in situazioni di estrema sofferenza della cittadina del Donbass. Queste le parole di Padre Vitaly, nostro prezioso referente in loco.

“ Caro Enrico e compagni! Grazie per l’impegno e il sostegno ai più bisognosi della nostra città!
Invio la foto generale e i fogli di ricevuta da parte delle famiglie.
Dopo un anno, il 9 maggio una bomba ha colpito un palazzo di nove piani, ma per fortuna tutti sono vivi poiché dalle 21.30 nessuno cammina per le strade per il coprifuoco…Ancora grazie a nome di tutti noi per la vostra coerenza e dedizione alla causa del nostro popolo…nulla sarà dimenticato…”.          
Padre Vitaly  19 maggio 2019

 

 

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Galloni a Draghi: i minibot non sono né valuta né debito
libreidee

8 giugno 2019

 

L'economista smonta la tesi di Draghi sulla presunta illegalità delle quasi-monete fiscali e sul loro rapporto con il debito. Aiutano la liquidità italiana, che non ha Franco Cfa e sgravi tedeschi

 

Mario Draghi

Mario Draghi

Dobbiamo allinearci alle posizioni della Germania per quanto riguarda il funzionamento del sistema bancario. Cioè: le piccole banche devono poter prestare denaro (e quindi creare credito, moneta, liquidità) senza bloccarsi davanti al rating dei parametri di Basilea, che impediscono alle banche stesse di fare quest’operazione.

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Per un mondo di pace, senza basi, installazioni e enclavi militari straniere
marxventuno.it

21 Giugno 2019

 

 

Dichiarazione finale del Sesto Seminario Internazionale per la Pace e l'Abolizione delle Basi Militari Straniere, tenutosi a Guantanamo, Cuba.

"Un mondo di pace è possibile"

Il Sesto Seminario Internazionale per la Pace e l'Abolizione delle Basi Militari Straniere si è svolto a Guantanamo, Cuba, dal 4 al 6 maggio 2019, con un totale di 90 partecipanti stranieri provenienti da 35 paesi, tra cui i dirigenti del Consiglio Mondiale delle Pace (CMP) e delle organizzazioni che ne fanno parte, nonché personalità, combattenti per la pace, pacifisti e amici sostenitori da Cuba, Antigua e Barbuda, Brasile, Botswana, Canada, Cile, Colombia, Congo, Dominica, Egitto, Stati Uniti, Spagna, Francia, Germania, Grecia, Guiana, Honduras, Iran, Italia, Inghilterra, Comore, Giamaica, Giappone, Nicaragua, Portogallo, Porto Rico, Palestina, Paraguay, Perù, Repubblica Democratica Saharawi, Repubblica Dominicana , Russia, Siria, Tanzania, Venezuela e Zambia.

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Yousef el-Musulmani racconta la storia di Carmine Jorio Giuseppe, soldato italiano passato al fianco di Omar el-Mukhtar
Vanessa Tomassini

6 giugno 2019

 

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Bengasi, 03 giugno 2019 – “Io sono il primo nipote di Carmine Jorio Giuseppe, il soldato italiano inviato in Libia nel 1911 convertitosi all’Islam diventando Yousef al Musulmani. Era nella guarnigione italiana di Tocra quando nella notte del 14 luglio 1916, lasciò la sua guarnigione e una carovana beduina lo lasciò ad Agedabia dove accettò di rimanere tra i Mujahedin di Sanusi e poi di combattere a fianco colui che sarebbe diventato suo amico, Omar el-Mukhtar”. A dirci questo è un signore arzillo di 60 anni, che abbiamo incontrato a Bengasi. L’uomo dagli occhi vispi, ex ufficiale dell’esercito libico, come vuole la tradizione, porta lo stesso nome di suo nonno: Yousef al-Musulmani.

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