Dichiarazione dell' Honduras Solidarity Network (HSN) negli Stati Uniti

Il problema in Honduras non sono i difensori dei diritti umani

Il 18 febbraio 2013, il colonnello di fanteria German Antonio Alfaro Escalante, Comandante della Joint Task Force Xatruch III, che è l'operazione di polizia militare in corso nella Valle Aguan in Honduras, ha convocato una conferenza stampa inusuale. Il colonnello, in una dichiarazione verbale e scritta, ha accusato i difensori dei diritti umani internazionali e dell'Honduras, e i sostenitori dei movimenti di giustizia sociale in Honduras, di intimidazione e molestie perché ha ricevuto numerose chiamate per quanto riguarda la detenzione di un leader contadino, Juan Chinchilla, il 10 febbraio 2013. Ha elencato i nomi e siti web di honduregni difensori dei diritti umani e dei numeri di telefono per alcuni dei messaggi che ha ricevuto da chiamate internazionali. Egli ha affermato che la pubblicazione di chiamate urgenti, di intervento in materia di diritti umani è parte di una "campagna di disinformazione ben concepito" che " deteriora l'immagine dell' Honduras".

 Il HSN è una delle tante organizzazioni internazionali sostenitrici dei diritti umani, che hanno partecipato alle azioni per la tutela di Juan Chinchilla e negli avvisi di azione di tante altre occasioni. Si dichiara quanto segue:

 “ Respingiamo le accuse del colonnello Alfaro che le comunicazioni riguardanti emergenze o controversie sui diritti umani, siano molestie personali o abbiano un secondo fine. Inoltre, vediamo questa conferenza stampa come un nuovo tentativo di intimidire e di screditare i difensori dei diritti umani e di lasciare i movimenti sociali e l'opposizione politica, più vulnerabili alle violazioni dei diritti umani e politici.

 

Le organizzazioni e gli individui che il colonnello attacca, sono riconosciuti all'interno e al di fuori dell' Honduras quali importanti difensori dei diritti umani, (COFADEH e Marvin Palacios, CODEH, Osservatorio per i diritti umani in Aguán); mezzi di comunicazione che forniscono la loro testimonianza sui diritti umani (defensoresenlinea; vozsoberano; hondurastierralibre ) e rispettati attivisti dei movimenti di giustizia sociale (PARCA, Wilfredo Paz, Yony Rivas e Alvarez Vitalino).

 

La comunicazione riguardo le violazioni dei diritti umani e le situazioni in cui gli individui e le comunità sono ad alto rischio di violazioni dei diritti umani, rientra chiaramente in una struttura riconosciuta a livello internazionale per la difesa dei diritti umani, come enunciato nella Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite e altre convenzioni internazionali.

Richiami ad azioni urgenti Internazionali sono riconosciuti come uno strumento legittimo e addirittura indispensabile per proteggere l'integrità fisica e e la salvaguardia psicologica delle persone a rischio.

 

In seguito al colpo di stato del giugno 2009, diverse centinaia di persone che erano membri dei movimenti sociali, oppositori politici o giornalisti, sono morti violentemente. Nel gennaio del 2011, lo stesso Juan Chinchilla è stato rapito nella regione Aguan da un gruppo di uomini incappucciati che indossavano uniformi della polizia, militari o da guardie private, alcuni dei quali parlavano inglese e un' altra lingua non spagnola. È stato torturato ed è sopravvissuto solo perchè è riuscito a fuggire. 

 

In Aguán, dove un'alleanza congiunta di polizia e militari è al potere dalla fine del 2010, attualmente al comando del colonnello Alfaro; circa 100 persone, per lo più contadini e loro sostenitori sono stati uccisi durante il colpo di stato e più di 60 in seguito alla militarizzazione.

In Honduras l'impunità per tutti questi crimini continua, ed è stato rilevato anche da enti internazionali per i diritti umani. Per esempio, mentre migliaia di contadini hanno mandati di cattura relativi ai conflitti agrari, ci sono stati meno di una manciata di arresti legati agli omicidi di membri delle organizzazioni contadine.

 

Il problema in Honduras non sono i difensori dei diritti umani.

 

Come avvocati e sostenitori internazionali  dei diritti umani e per la giustizia sociale, non vediamo l'ora che arrivi il giorno in cui le azioni urgenti,  gli allarmi e l’aiuto non saranno più necessari in Honduras, poiché  la violenza, la repressione e le molestie non esisteranno più. Fino a quel giorno, non ci lasceremo intimidire, continueremo il nostro lavoro, e continueremo a sostenere tutti i coraggiosi uomini e donne che in Honduras difendono i diritti umani.

 

Da Honduras Human Rights blog

Traduzione di Paola M. per CIVG.it

 

 

February 20, 2013

Statement of the Honduran Solidarity Network (HSN) in the United States   

 

The Problem in Honduras is 

not the Human Rights Defenders

 

On February 18, 2013, Infantry Colonel German Antonio Alfaro Escalante, the Commander of the Joint Task Force Xatruch III, which is the  ongoing military-police operation in the Aguán Valley of Honduras, convened an unusual press conference. The Colonel, in a verbal and written statement, accused international and Honduran human rights defenders and advocates for social justice movements in Honduras of intimidation and harassment because he received numerous calls regarding the detention of a campesino leader, Juan Chinchilla on February 10, 2013. He listed the names and websites of Honduran human rights defenders and the phone numbers for some of the messages he received from international callers. He stated that the publication of urgent calls for action on human rights is part of  “a well conceived  disinformation campaign” that “deteriorates the image of Honduras”.   

 

The HSN is one of many international human rights advocates that participated in the actions to protect Juan Chinchilla and in other action alerts on many other occasions.   We declare the following: 

 

We reject the accusations of Colonel Alfaro that communications regarding human rights emergencies or concerns are personal harassment or have an ulterior motive. Furthermore, we see this press conference as a new attempt to intimidate and to discredit human rights defenders and to leave the social movements and political opposition more vulnerable to violations of human and political rights. 

 

The organizations and individuals that the Colonel attacks are recognized inside and outside of Honduras as important human rights defenders, (COFADEH and Marvin Palacios , CODEH, Observatory for Human Rights in Aguán); communications media providing testimony on human rights (defensoresenlinea; vozsoberano; hondurastierralibre) and respected activists in the social justice movements (PARCA, Wilfredo Paz, Yony Rivas and Vitalino Alvarez).

 

The communication of human rights violations and situations in which individuals and communities are at high risk for human rights violations clearly falls well within an established, internationally recognized framework for the defense of human rights as 

 

outlined in the United Nations Universal Declaration for Human Rights and other international covenants.   International urgent action alerts are recognized as a legitimate and even essential tool for protecting the physical and emotional well being of individuals at risk. 

 

Since the coup d’état  of June 2009, several hundred people who were members of the social movements, political opposition or journalists, have died violently.  In January of 2011, Juan Chinchilla himself was kidnapped in the Aguán region by a group of hooded men wearing police, military and private guard uniforms, some of whom spoke English and another non-Spanish language.  He was tortured and only survived because he was able to escape captivity.   

 

In the Aguán, where a military-police joint operation has been in effect since the end of 2010, currently commanded by Colonel Alfaro, approximately 100 people, mainly campesinos and their supporters  have been murdered since the coup - more than 60 since the militarization.   In Honduras impunity for all these crimes continues and has been noted by international human rights entities.  As one  example, while thousands of campesinos have arrest warrants related to the agrarian conflicts, there have been less than a handful of arrests related to the  murders of members of campesino organizations. 

 

The problem in Honduras is not the human rights defenders.

 

As international advocates for human rights and for social justice we look forward to the day that urgent actions, alerts, and accompaniment are no longer necessary in Honduras because the  harassment, violence and repression no longer exist.  Until that day, we shall not be intimidated, we will continue our work, and we will continue to support the courageous men and women in Honduras who defend human rights.