Sostenere la petizione per Anna Tuv, simbolo e testimone della oscurata guerra nel Donbass, a PREMIO NOBEL PER LA PACE 2019

 


 

Un paio di mesi fa, quando il Dott. Bordato dell’Associazione “Aiutateci a Salvare i Bambini, che tanto fa ed ha fatto in termini di solidarietà, mi propose l’idea di dare vita ad una campagna che sostenesse la candidatura di Anna Tuv per il Nobel per la Pace 2019, pur coscienti che è una impresa quasi impossibile, ritenemmo che in ogni caso poteva essere un modo per riportare sotto la luce mediatica questa guerra e la tragedia di una popolazione, che soltanto nei giorni scorsi ha avuto altri bambini e civili morti sotto i criminali bombardamenti.

E come sempre si fa nei sentieri della solidarietà concreta, decidemmo che bisognava tentare, e l’idea è diventata ora un percorso avviato, un altro impegno informativo e di denuncia contro questa guerra, ma che include un impegno sul campo contro le guerre (...e sono tante) che ci stanno intorno, seppure adesso vengano chiamate “guerre umanitarie” o per la difesa dei “diritti umani”.

Come SOS Donbass e CIVG (Centro Iniziative per la Verità e Giustizia), sono quattro anni chesosteniamo la resistenza del popolo del Donbass dall’aggressione nazifascista dei Battaglioni paramilitari e del governo golpista di Kiev. La sosteniamo con un lavoro di informazione, centinaia di articoli, documenti, prodotti e tradotti, foto, libri, oltre a decine di iniziative pubbliche. Ma come nostra prassi, questo lavoro è affiancato costantemente da Progetti di Solidarietà concreta, rivolti alla popolazione e in particolare ai bambini di quella terra devastata, ma non piegata.

In questi quattro anni attraverso Progetti con le insegnanti della Scuola 65 Triumf Gorlovka, con i volontari umanitari AntiVoyna di Donetsk e Lugansk, con Padre Vitaly a Yasinovataya, con il Progetto Anna e Zahar Tuv, con Consiglio delle madri e donne di Lugansk, con l’Organizzazione dei Veterani della Grande Guerra Patriottica,abbiamo portato aiuti a quasi 2000 bambini e relative famiglie.

Non abbiamo risolto nessun problema, ma li abbiamo aiutati a RESISTERE.

Perché Anna Tuv.

Perché questa straordinaria e coraggiosa donna e madre racchiude e rappresenta in sé tutte le storie delle migliaia di civili assassinati o mutilati finora, di cui 232 bambini; e rappresenta come vittima e come testimonevivente la tragedia della guerra in Donbass e quindi tutte le altre donne e madri.

 Parlare di Anna Tuv e della sua storia è come denunciare tutte le tragedie avvenute negli ultimi tre anni in quella terra martoriata, essa rappresenta le migliaia di altre tragiche storie di una guerra dimenticata o per meglio dire nascosta

Ma anche perché lei non è stata vinta, lei ha assunto in prima persona il compito morale e politico di testimone d’accusa contro i colpevoli, i criminali, i nazifascisti aggressori e carnefici della sua gente. In questi anni fieramente ha partecipato ovunque la chiamassero a raccontare non solo la sua tragedia familiare ma quella di un intero popolo, senza reverenze, senza timori, senza remissività verso nessuno. Lei è la testimone della gente del Donbass.

Per noi questo è anche perpetrare la memoria di A. Zakharchenko, il Presidente della Repubblica Popolare di Donetsk, assassinato lo scorso agosto.

Anna, appena ristabilita dopo la tragedia accadutagli, chiese di essere arruolata nelle Milizie; pur essendo mutilata, riteneva, essendo anche infermiera, di poter fare qualcosa di utile per difendere la sua terra e la sua gente. Fu convocata da Zakharchenko che le disse che da quel momento il suo compito era quello di portare ovunque fosse possibile fuori dal Donbass, la sua storia, testimoniare e denunciare quanto accadeva lì. Lei doveva essere la voce del popolo del Donbass nel mondo. Questo avrebbe aiutato la resistenza del Donbass contro aggressori e criminali. Questo fu il mandato affidatogli dal Presidente della RPD e possiamo dire che Anna ha finora mantenuto l’impegno preso quel giorno come scelta di vita e politica, onorando il suo popolo e il suo presidente.    

La sua storia la potete leggere qui, così come l’emozionante serata organizzata a Torino in suo onore.

Qui sotto il testo della Petizione per la sua candidatura; vi chiediamo di sostenerla e sottoscriverla, oppure di invitare Anna a raccontare e riportare quanto accade in questa guerra, che qui ormai non fa più notizia. Grazie.

 

Enrico Vigna. SOS Donbass/CIVG

 

15 Novembre 2017. Anna Tuv parla alla sede di Ginevra dell’ONU, sulla guerra al Donbass.

 

 

NORWEGIAN NOBEL COMMITTEE
Henrik Ibsen gate 51
0255 OSLO - NORWAY

Dal 2014 una terribile guerra sta dilaniando l’Europa: 1 milione e 800mila profughi, oltre 3mila le vittime civili, di cui, ad oggi 229 i bambini morti, gravemente feriti e mutilati.

Dati ONU sottostimati disegnano una catastrofe umanitaria: 3milioni e 400mila abitanti delle regioni del sud est dell’Ucraina - il Donbass - dipendono in tutto dagli aiuti umanitari, 200mila persone vivono nella zona più minata al mondo. 25mila le abitazioni civili distrutte o danneggiate dai bombardamenti.

100 ospedali, 600 scuole, asili, orfanotrofi distrutti dagli eventi bellici.

In questa tragedia immane per l’umanità intera una donna - Anna Tuv - ha vissuto, incarnandola, la tragedia del suo popolo diventando testimone a vita delle sofferenze del Donbass e chiedendo in ogni sede VERITA’ E GIUSTIZIA.

VERITA’ su una guerra "silenziata", su una guerra che attende ormai da oltre cinque anni una ricomposizione politica che faccia tacere, definitivamente, le armi;

GIUSTIZIA nel portare, attraverso la sua persona, in ogni sede internazionale, istituzionale o meno, la richiesta di riconoscimento delle gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale contro un popolo intero.

Per tutto questo, visto e considerato:

il racconto delle sofferenze patite dalla civile, cittadina della città di Gorlovka, Anna Tuv che a causa di un bombardamento mirato ha perso la figlia, il marito, ogni suo avere, subendo altresì una gravissima mutilazione;

la mole di documenti pubblicati dalla Missione speciale di monitoraggio dell'OSCE in Ucraina (SMM) a partire dall’inizio del conflitto;

il ricorso depositato presso la Corte europea dei diritti dell’uomo in data 28 ottobre 2015;

l’intervento della Signora Anna Tuv del 15 novembre 2017 a Ginevra nell’ambito della sessione del Consiglio dei Diritti umani ONU;

gli articoli 2, 3 e 21 della Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo

la enorme risonanza internazionale della vicenda umana vissuta da Anna Tuv

Per tutto quanto sopra rilevato

SI PROPONE LA CANDIDATURA PER IL "PREMIO NOBEL PER LA PACE" 2019

Da cinque lunghi anni siamo testimoni di una delle catastrofi umanitarie più immani della storia dell’ultimo dopoguerra.

Molti, grazie ad Anna Tuv, ora conoscono la situazione della guerra "silenziata" e partecipano attivamente ad aiutare la popolazione civile martoriata, "perché è la cosa giusta da fare", per le più specchiate motivazioni umanitarie.

Il Premio Nobel per la Pace costituirebbe un importante riconoscimento ad una donna che dal 26 maggio 2015 testimonia fisicamente la richiesta di assoluto rispetto per la dignità umana e la richiesta di pace, urlata a gran voce in tutte le occasioni ed in ogni circostanza. Sarebbe infine un potente messaggio, oltre i confini angusti delle regioni interessate al conflitto, di compassione, coraggio, sacrificio, ma soprattutto umanità.

Motivazione

"Il Premio Nobel per la Pace ad Anna TUV costituisce un importante riconoscimento ad una donna mossa unicamente dal tentativo di testimoniare attivamente il rispetto per la persona, la dignità umana e la pace, dato che in ogni sua azione ed intervento mostra al mondo, incarnandolo, il volto umano delle tragedie della guerra.

La Pace non può essere definita esclusivamente dall’assenza di guerra o di conflitto, ma anche con la protezione e la promozione della dignità e del rispetto di tutte le persone. Di fronte alla più grande crisi umanitaria del dopoguerra ed il più lungo conflitto in Europa, nessuna persona merita di patire le sofferenze patite da Anna Tuv".

 

Per info, contatti, collaborazioni:     info@civg.it   - sosyugoslavia@libero.it                         

 

 

A cura di Enrico Vigna.    SOS DONBASS /CIVG