Armi croate per i ribelli siriani

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27-02-013

NEW YORK/ZAGABRIA | L’Arabia Saudita potrebbe aver finanziato l’acquisto di massicce forniture d’armi d’assalto provenienti dalla Croazia da usare per armare i ribelli siriani e sostenerli nella loro lotta contro il regime di Damasco, presieduto da Bashar Hafez al-Assad. La notizia è stata data dal New York Times (NYT), che si richiama a funzionari americani e occidentali.
Le fonti del quotidiano statunitense sostengono che le armi destinate agli insorti sono giunte in Siria attraverso la Giordania. Proprio gli armamenti in questione avrebbero consentito ai ribelli di mettere in difficoltà le truppe regolari e le milizie fedeli al presidente Assad. La fornitura di armi destinate ai ribelli svelerebbe la volontà di alcuni governi di assumere una posizione più attiva nei confronti della sommossa, che in circa due anni, stando all’ONU, avrebbe causato sui 70mila morti.
Stando al quotidiano newyorchese gli armamenti sarebbero destinati in primo luogo ai gruppi moderati, mentre si tenterebbe di escludere dalle forniture i gruppi jihādisti. Proprio per paura che le armi finissero in mani sbagliate, ossia in quelle dei gruppi terroristici l’Occidente avrebbe evitato per mesi di aiutare gli insorti. Ora però lo scenario sta mutando in quanto si teme che i jihādisti possano assumere un ruolo predominante nelle file dei ribelli.

L’inchiesta del NYT si ricollega alle dichiarazioni di un analista militare, il quale ha segnalato che sui filmati di Youtube si nota che le armi usate dai ribelli sono dello stesso tipo di quelle in dotazione alle truppe croate durante la Guerra del ‘90. Il NYT ha raccolto pure le dichiarazioni della portavoce del ministero croato degli Affari esteri ed Europei, Danijela Barišić, che ha escluso il coinvolgimento di Zagabria nella faccenda. L’analista militare Igor Tabak ha rilevato al NYT che la Croazia, nella sua veste di Paese in procinto ad aderire all’Unione europea, si attiene rigorosamente a tutti i vincoli internazionali che regolano il commercio di armi da fuoco. Non ha esclsuo però che le medesime possano essere state trasferite attraverso canali legati all’intelligence. Parlando la scorsa settimana ai microfoni della Televisione croata, Tabak ha dichiarato che dal punto di vista logistico i ribelli siriani possono contare anche sull’appoggio degli USA, ai quali la Croazia ha donato 1.200 fucili Kalašnikov.
Gli autori dell’inchiesta hanno fatto presente che le loro fonti non hanno parlato volentieri dell’argomento, in quanto l’Arabia Saudita avrebbe insistito per tenere segreta l’operazione. Lo stesso NYT non ha scritto nulla di concreto in merito all’eventuale e presunto coinvolgimento di partner statunitensi nella vicenda. Ha fatto però riferimento a un servizio dallo Jutarnji list nel quale tale possibilità è stata palesata. Il quotidiano zagabrese ha pubblicato anche la notizia attinente alla presenza di un aereo cargo giordano all’aeroporto di Zagabria negli ultimi tre mesi. I funzionari croati hanno però smentito.

Da La Voce del popolo, Croazia

 

La Croazia intende ritirare le sue truppe dal contingente ONU ai confini della Siria

28 Feb 13

Secondo alcune fonti dei mass media la notizia trapelata della fornitura  di  armi ai ribelli siriani, ha compromesso la sicurezza delle sue  truppe.
La Croazia ha fatto sapere che sta ritirando i suoi soldati, di stanza sulle alture del Golan come parte di una forza delle Nazioni Unite, dopo che un giornale degli Stati Uniti ha riferito ha che i ribelli siriani che stanno combattendo contro  Assad stavano ricevendo armi da quel paese.

"Dopo il colloquio con il presidente [Ivo] Josipovic, abbiamo  iniziato il ritiro delle truppe croate dalle alture del Golan," ha dichiarato il primo ministro Zoran Milanovic.

L'annuncio è arrivato dopo che il New York Times, citando anonimi funzionari Usa e occidentali, aveva riportato  che l'Arabia Saudita ha fornito le armi ai ribelli siriani, dopo averle acquistate dalla Croazia.

"…Possiamo negare i rapporti quanto vogliamo, ma non servira’ a nulla…", ha detto Milanovic. "I nostri soldati non sono più al sicuro. Vogliamo che tornino  a casa sani e salvi. "

Il quotidiano statunitense ha riferito che il governo saudita ha  finanziato un  "grande acquisto di armi di fanteria"  che facevano  parte di un "surplus non dichiarato" di armi rimaste dalla guerra dei Balcani nel 1990 e che hanno iniziato a raggiungere i combattenti  anti-governativi  attraverso la Giordania dal mese di dicembre.

Da allora, il New York Times ha detto:  che "carichi multipli" di armi hanno lasciato la Croazia, citando un funzionario il quale ha detto  che  le spedizioni includono "migliaia di fucili e centinaia di mitragliatrici", così come una  "la quantità sconosciuta di munizioni”.

Un portavoce del ministero degli esteri croato ha detto al giornale,  che dall'inizio della rivolta araba del paese non aveva venduto  armi ne’ all’ Arabia Saudita né ai ribelli siriani. Funzionari sauditi e giordani nel frattempo hanno rifiutato di commentare, ha aggiunto il giornale.

La Croazia ha circa 100 soldati in servizio con la Forza delle Nazioni Unite Osservatori per il disimpegno, UNDOF, con il compito di monitorare il cessate il fuoco tra le truppe israeliane e siriane sulle alture del Golan.                                                                                                                  

 

Da BalkanInsight

Traduzione di ElioF. per civg.it

 

Croatia to Withdraw From UN Syria Border Force

PM says media reports of supplying weapons to Syrian rebels have compromised safety of troops.

Croatia said on Thursday that it was about to withdraw its soldiers stationed on the Golan Heights as part of a UN force, after a US newspaper reported said that Syrian rebels battling the regime of Bashar al-Assad were receiving weapons from the country.

“After talks with President [Ivo] Josipovic I have initiated the withdrawal of Croatian troops from the Golan Heights,” the Prime Minister, Zoran Milanovic, told the cabinet.

The announcement came after the New York Times, citing unnamed US and Western officials, reported earlier this week that Saudi Arabia was supplying Syrian rebels with weapons bought from Croatia.

“We can deny the reports as much as we want but that won’t go anywhere,” Milanovic said. “Our soldiers are no longer safe. We want them back home safe and sound.”

The US daily reported that the Saudi-financed “large purchase of infantry weapons” was part of an “undeclared surplus” of arms left over from the Balkan wars in the 1990s and that they began reaching anti-regime fighters via Jordan in December.

Since then, the New York Times said, “multiple planeloads” of weapons have left Croatia, with one official quoted as saying the shipments included “thousands of rifles and hundreds of machine guns,” as well as an “unknown quantity of ammunition.

A Croatian foreign ministry spokeswoman told the newspaper that since the start of the Arab uprising the country had not sold any weapons to either Saudi Arabia or the Syrian rebels. Saudi and Jordanian officials meanwhile declined to comment, the newspaper added.

Croatia has nearly 100 soldiers serving with the UN Disengagement Observer Force, UNDOF, charged with monitoring a ceasefire between Israeli and Syrian troops on the Golan Heights.

 http://www.balkaninsight.com/en/article/croatia-to-withdraw-from-un-syria-border-force