Bollettino n. 81– febbraio 2018

 

 


Bollettino n. 81– febbraio 2018

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Sabato 3 marzo 2018 - ore 15,30 - ASSEMBLEA

presso il CENTRO DI INIZIATIVA PROLETARIA “G. TAGARELLI”

Via Magenta 88 Sesto San Giovanni

 

O.d.G.:

1)     Bilancio delle attività del Comitato e resoconto delle iniziative fatte.

2)     Informazione sulle cause penali

3)     Corteo del 28 aprile, giornata mondiale contro l’amianto

4)     Varie.

 

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IMPORTANTE SENTENZA della CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE Sez. TERZA PENALE Sentenza n. 4560 del 31.01.2018: CONDANNATI DIRIGENTI PER MORTE MESOTELIOMA; IL TUMORE E’ DOSE-DIPENDENTE. TUTTE LE ESPOSIZIONI ALL’AMIANTO ACCELERANO IL CANCRO.

 

 

La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di appello e la condanna dei dirigenti della Centrale Enel di Chivasso per la morte da mesotelioma di 3 operai.

Si tratta di una sentenza importantissima, che afferma finalmente che non esiste la cosiddetta “dose killer” e che più si è esposti all’amianto più si corre il rischio di ammalarsi.

La tesi per cui esiste un “momento dato” in cui si scatena il tumore, utilizzata in questi anni dai difensori dei managers accusati di essere responsabili della morte di centinaia di lavoratori, è stata utilizzata finora dai giudici per assolverli tutti, privando le vittime di un po’ di giustizia. Ora la Corte di Cassazione dice invece il contrario: più si è esposti, più è probabile ammalarsi e morire.

Secondo la Suprema Corte“ va, infatti, sottolineato che il superamento, alla stregua della letteratura scientifica ormai consolidata, della teoria della cd. “dose killer” non può che comportare, sul piano logico, l'adesione all'ipotesi scientifica, avente fondamento epidemiologico, secondo cui l'aumento della esposizione produce effetti nel periodo di induzione e di latenza.” E continua: “Sotto un primo profilo, è stato osservato come secondo una legge di copertura scientifica, di natura probabilistica, al protrarsi della esposizione ad amianto consegua l'aumento del rischio di mesotelioma o di altri tumori polmonari, nel senso che nei confronti di un cospicuo numero di soggetti tale esposizione determina una anticipazione del momento dell'insorgenza della malattia (e, dunque, della morte), accelerandone la progressione e portando più rapidamente all'avvio del periodo di latenza (teoria dell'effetto acceleratore, accolta in occasione della III Consensus Conference di Helsinki del 2015). In altre parole, anche il mesotelioma pleurico, così come altre patologie asbesto correlate, sarebbe una affezione dose-dipendente.

 

Il Comitato con gli studenti del liceo Manzoni di Milano

 

Lunedì 12 febbraio il nostro Comitato è stato invitato dagli studenti del Liceo linguistico Manzoni di Milano in autogestione a parlare dei pericoli derivati dall’amianto. Dalle ore 9 alle 11, in un’aula completamente piena di studenti, abbiamo brevemente presentato, in pochi minuti, il tema, distribuito il volantino  “COSA SI SA SULL’AMIANTO E COSA SI DOVREBBE FARE” e quindi  proiettato due brevi filmati (meno di mezz’ora in tutto) sui pericoli dell’amianto e sulle lotte del Comitato.

Gli studenti, molto attenti, hanno seguito con grande interesse la nostra esposizione e ci hanno rivolto parecchie domande. Alla fine della lezione li abbiamo invitati a partecipare al nostro corteo che si terrà il 28 aprile (giornata mondiale contro l’amianto) a Sesto San Giovanni e abbiamo donato due nostri libri alla biblioteca della scuola.  

 

 

Così titola un articolo del settimanale “Sestoweek” pubblicando un’intervista al presidente del nostro Comitato, articolo che fa parte di un’inchiesta sull’amianto ancora presente nelle scuole (e negli edifici pubblici) di Sesto. Nell’intervista denunciamo non solo tale presenza ma il pericolo che l’amianto, che si degrada in tempi brevissimi secondo uno studio della Clinica del Lavoro, colpisca non solo i ragazzi delle scuole ma i cittadini che abitano nelle vicinanze.

 

 

Morti per amianto al Teatro La Scala di Milano

Di amianto si continua a morire, i processi ritardano, e l’ingiustizia continua.

 

 

Dopo ripetuti rinvii e cambiamenti di giudici, il 30 gennaio è ripreso al Palazzo di Giustizia di Milano (che noi, vittime dell’amianto consideriamo invece “il palazzo dell’ingiustizia”) il processo per l’amianto al Teatro alla Scala, che vede come imputati rinviati a giudizio 5 dirigenti del Teatro, accusati della morte di 10 lavoratori a causa dell’amianto. Davanti al PM Maurizio Ascione e al nuovo giudice Mariolina Panasiti, Presidente della 9° Sezione Penale, si è finalmente aperto il processo, subito rinviato dopo che la giudice ha giustificato i ritardi con la mancanza di organico. La prossima udienza si terrà il 19 marzo alle ore 9,30 nell’aula 9 bis al piano terreno.

Anche nel Teatro alla Scala, il tempio della musica noto in tutto il mondo, era presente una grande quantità di amianto che ha avvelenato diversi lavoratori uccidendone 10, fra cui macchinisti di scena, un orchestrale, un cantante del coro e un vigile del fuoco. Data la massiccia presenza della sostanza cancerogena, è probabile che siano stati contaminati, negli anni, anche spettatori del Teatro.

Quali parti civili in questo processo, oltre al nostro Comitato (sempre presente a tutte le udienze), Medicina Democratica e Associazione Italiana Esposti Amianto – difese dall’avvocata Laura Mara - sono state ammesse altre associazioni (il Comitato Ambiente e Salute del Teatro alla Scala, il sindacato CUB Informazione Spettacolo, la CGIL, INAIL e ATS (ex ASL), ANMIL); presenti all’udienza anche i responsabili civili (Fondazione Teatro Scala e Centro Diagnostico Italiano).

Intanto di amianto migliaia di persone continuano ad ammalarsi e morire fra l’indifferenza generale delle istituzioni e dei partiti; le bonifiche ritardano e la “giustizia” assolve gli assassini e condanna le vittime e le associazioni a pagare le spese processuali. Senza bonifiche si continuerà a morire. l picco dei morti è previsto per il 2020/2030.

La lotta per ottenere giustizia e impedire che queste morti si ripetano è sempre più difficile, ma non ci arrendiamo. Lo dobbiamo ai nostri compagni assassinati, ai malati e a quanti purtroppo si ammaleranno in futuro.

 

 

Giustizia per le vittime dell’amianto e dello sfruttamento

IN RICORDO DI TUTTI I LAVORATORI E I CITTADINI ASSASSINATI IN NOME DEL PROFITTO

 

Sabato 28 aprile 2018 – ore 16.00

corteo: partenza dal Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli” di via Magenta 88, Sesto San Giovanni, fino alla lapide di via Carducci

 

 

In tutto il mondo il 28 aprile si celebra la giornata mondiale contro l’amianto. Una fibra killer che continua a uccidere nel mondo oltre 100 mila persone ogni anno. Secondo l’allarme lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno, in Europa, perdono la vita per patologie asbesto-correlate circa 15 mila persone (4mila in Italia) e una persona su tre è a rischio.

L’amianto non è un problema del passato ma del presente e del futuro. Una vera emergenza sociale, ambientale e sanitaria. A 25 anni dalla messa al bando dell’amianto in Itala ci sono ancora 32 milioni di tonnellate d’amianto e le bonifiche sono ancora  da fare.

 

Per denunciare questo pericolo, rivendicando misure concrete per la tutela della salute degli esseri umani e la messa in sicurezza del territorio da anni, molte associazioni e Comitati delle vittime dell’amianto hanno intrapreso campagne informative e contenziosi giudiziari per la difesa della salute e della vita umana. La conoscenza è la prima forma di difesa.

Dopo il corteo, la manifestazione terminerà alle ore 17,30 con un’assemblea aperta presso il Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli” di Via Magenta 88, Sesto San Giovanni

 

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Di lavoro si continua a morire: una strage infinita

 

Il nuovo anno si è inaugurato con un’ altra strage di lavoratori, quelli della Lamina SpA. Ma non sono i soli, ogni giorno si registra un infortunio mortale. Non soltanto in fabbrica: la vergognosa e spudorata mancanza di rispetto per le più elementari misure di sicurezza si è portata via la vita di 3 donne e il ferimento di 46 persone, che andavano al lavoro o a scuola. Padroni privati e padroni pubblici, tutti accomunati dalla ricerca del massimo profitto – o da quello che chiamano “risanamento dei bilanci” – e dall’indifferenza per la vita dei lavoratori.

Dopo ogni tragedia i soliti ‘noti’ – governo, istituzioni varie, padroni e sindacati (che, dopo i morti della Lamina hanno indetto uno sciopero di 2 ore… mezz’ora per ogni morto!) – si stracciano le vesti e invocano “più sicurezza”.

 

Quando ce l’avremo questa “sicurezza” di non morire più sul posto di lavoro? Quando il “diritto alla vita” tanto sbandierato spetterà anche agli operai?

Siamo stanchi di essere solo la carne da macello, siamo stanchi  di doverci limitare a piangere i nostri compagni di lavoro che perdono la vita e allora guardiamoci in faccia e diciamocelo chiaramente: MAI, finché ciò che conta è il profitto dei padroni, l’unico diritto riconosciuto – e difeso a spada tratta anche da chi dovrebbe fare ‘giustizia’ - nella nostra società capitalista. E i numeri, purtroppo, ci danno ragione.

 

 

 

Rinnovo tessera 2018

 

Non deleghiamo a nessuno la difesa dei nostri interessi: siamo noi stessi gli artefici del nostro destino. La tessera, insieme alla partecipazione alle iniziative è la forma di appartenenza minima al nostro Comitato. Insieme alle sottoscrizioni dei soci, ci permette di essere indipendenti e autonomi, politicamente ed economicamente, da istituzioni, partititi politici, sindacati, e organismi religiosi.

Il costo della tessera è sempre di € 25.

 

 

 

mail: cip.mi@tiscali.it                                                                           http://comitatodifesasalutessg.jimdo.com

 

Via Magenta 88 / 20099 Sesto San Giovanni MI    tel+fax 0226224099       c/o Centro di Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli”