Reddito minimo garantito, superate le cinquantamila firme.

13 febbraio 2013

"Abbiamo raggiunto e superato l'obiettivo delle 50mila firme necessarie alla proposta di legge di iniziativa popolare sul reddito minimo garantito", così in una nota Tilt, la rete generazionale della sinistra diffusa, annuncia la conferenza stampa che si terrà domani mercoledì 13 febbraio alle ore 12 nella sala stampa della Camera dei Deputati, via della missione, 4 nei pressi di Piazza Montecitorio, a Roma.

Da giugno a dicembre 2012 si è svolta in Italia una grande campagna nazionale di raccolta firme per una proposta legislativa di iniziativa popolare per istituire un reddito minimo garantito nel nostro Paese. Oltre 170 le adesioni di associazioni, reti sociali, movimenti, circoli territoriali, sedi sindacali; più di 40 le adesioni a firma singola di personalità della cultura, della politica, della società civile, di sindaci ed assessori di enti locali.

Una grande campagna popolare e sociale che ha coinvolto 200 città, con più di 250 iniziative, banchetti, incontri pubblici e che ha consentito di superare nei sei mesi le 50mila firme necessarie.

Le firme raccolte saranno consegnate entro i primi 100 giorni della nuova legislatura, affinché la proposta di legge non rimanga solo una dichiarazione di intenti.

"In questo strano paese in cui i media e la politica fanno fatica a parlare di uno strumento diffuso in tutta Europa come il reddito minimo garantito, un insieme si associazioni e alcuni partiti della sinistra, lontano dai clamori e dai riflettori hanno dato vita ad una splendida campagna che ha fatto parlare di sè nei circoli come nelle piazze, hanno costruito banchetti e manifestazioni e hanno intercettato oltre 50000 persone disposte a firmare per ottenere un diritto, per loro ma soprattutto per le generazioni senza futuro", così dichiara la portavoce Maria Pia Pizzolante. "Per il futuro, per il presente, per le persone chiederemo al prossimo governo di istituire il reddito minimo garantito!"

 

Da Aria precaria – Rete antiprecarietà