S.O.S. Yugoslavia-S.O.S. KOSOVO METOHIJA : La nostra Solidarietà concreta continua – estate 2017

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A giugno si è svolto il periodico viaggio della delegazione della nostra Associazione, per portare gli aiuti e contributi solidali, in sostegno ai vari nostri Progetti di solidarietà.

La delegazione si è recata prima a Nis, dove, grazie al lavoro delle nostre referenti Radmila, Gordana, Lela, Ivana dell’Associazione “Srecna Porodica”, abbiamo distribuito gli aiuti a130 famiglie dei vari Progetti.

In questo viaggio il nostro sostegno è andato ai Progetti:

-          con l’Associazione Srecna Porodica, delle donne profughe e vedove di guerra

-          con le enclavi del Kosovo Methoija, di Staro Gracko, Velika Hoca e Gracanica

-          con l’Associazione delle madri dei rapiti e scomparsi.

-          inoltre sono anche stati portati gli aiuti della Campagna scuola 2017, indirizzati verso le famiglie più indigenti  di Nis e delle enclavi del Kosovo Methoija

-          al Centro comunitario della Casa della gioventù di Gracanica, nel Kosovo Methoija

 

 

Ospiti, come ormai tradizione in questi ultimi anni, della Facoltà teologica di Nis, retta da Padre Milutic, nel salone della facoltà, oltre alla distribuzione dei sostegni, si sono svolte alcune recite di bambini delle famiglie delle enclavi come forma di ringraziamento.

Una ragazza delle enclavi del Kosmet, a nome di tutte le famiglie da noi aiutate, ci ha fatto dono di uno splendido quadro che vuole rappresentare la fratellanza e il legame che unisce l’Italia con il Kosovo, un ponte di solidarietà che porta loro, non solo aiuto materiale ma anche un contributo alla resistenza dei loro animi, di queste genti vittime di politiche aggressive e arroganti delle potenze occidentali e della NATO.

 

 

In questa occasione abbiamo avviato un ulteriore Progetto solidale con l’enclave di Gracanica, consistente nel sostegno economico alla “Casa della gioventù” del comune/enclave serba, dove si trovano ragazzi disagiati e disabili, curati e seguiti da splendide figure di educatrici ed educatori, che per poche decine di euro al mese, ma con un grande cuore e sensibilità, da alcuni anni hanno costruito questa grande famiglia comunitaria. Una comunità di resistenza civile alle ingiustizie e alla violenza, che quotidianamente li minaccia e assedia. Un impegno che li rende persone straordinarie e rare, siamo orgogliosi di poter fare qualcosa, un piccolo contributo alla loro resistenza e scelta di non abbandonare la loro terra, che contribuisca alla scelta di non arrendersi.

In questa occasione è anche stato consegnato alla nostra Associazione, un attestato umanitario di ringraziamento e riconoscenza per il nostro impegno.

 

 

 Tutto ciò è anche coerente con la nostra scelta e impegno più generale di solidarietà, da sempre richiestoci: da loro, dalla Siria, dal Donbass, dall’Ucraina, dall’Afghanistan, dalla Palestina di

 “AIUTATECI A RESTARE. AIUTATECI A TORNARE”.

 

La delegazione si è poi recata a Kragujevac, insieme alla nostra inseparabile e preziosissima Rajka, ex coordinatrice dell’Ufficio Adozioni internazionali del sindacato Samostalni della Zastava, oggi nostra insostituibile referente e garante del Progetto per i figli dei disoccupati della Zastava.

 

 

Lì presso il salone della ex Zastava oggi FCA/Fiat, si è svolto l’incontro con le famiglie e la distribuzione degli aiuti economici affidatici dalle famiglie italiane adottanti…nonostante siano passati ormai 18 anni dall’inizio della campagna adozioni a distanza, appena cessati i bombardamenti sulla Repubblica Federale Jugoslava. Anche questa resta una bella e significativa pagina di cui siamo orgogliosi e soddisfatti come Associazione, ma che alimenta piccole fiammelle di speranze “resistenti” riferite al nostro paese, in quanto questi obiettivi sono possibili grazie a migliaia e migliaia di “brave e oneste” persone, che in questi 18 anni abbiamo incontrato e che ci hanno dato fiducia e sostegno concreto…in quanto è notorio che, in questi 18 anni ogni euro da noi portato in solidarietà ci è stato dato da semplici lavoratori e cittadini, NESSUN ENTE, ISTITUZIONE, PARTITO o FONDAZIONE, ci ha mai aiutati, forse perché siamo sempre stati scomodi con la nostra informazione. Ma anche questo ci rende orgogliosi e soddisfatti politicamente ed eticamente, abbiamo percorso la nostra strada, i nostri sentieri solo con gente comune sensibile e reale, così come nelle aree di intervento solidale non ci siamo mai mischiati con partiti, politicanti o strani enti o ONG. Il nostro rapporto è sempre e solo stato con associazioni, comunità o con i Padri del Monastero di Decani con cui abbiamo il Progetto con i giovani studenti delle enclavi e che ci garantiscono la possibilità di fornire aiuto a famiglie in condizioni miserevoli, per noi quasi impossibili da raggiungere.

 

La situazione nella regione è sempre più difficile per le popolazioni, la ex Zastava che dava lavoro e sostentamento, oltreché dignità a 36.000 famiglie, è oggi ormai uno strumento di sfruttamento e soggiogamento per neanche mille lavoratori, ricattati e spremuti; a luglio come riportato in alcuni nostri articoli informativi, vi sono stati scioperi e manifestazioni sia a Kragujevac che a Belgrado ( vedere info su www.civg.it )  per avere almeno un livello minimo di diritti e futuro, ma la situazione è tuttora arenata, dove l’arma ricatto di chiusura anche di quel poco che rimane viene utilizzata e brandita come forma di terrore e minaccia permanente. Il popolo serbo sta vivendo una fase storica profondamente difficile da superare, ora molte speranze sono rivolte al Progetto globale  sino russo del “Silk Road” (su www.civg.it il Progetto), in cui le istanze governative si sono avvicinate e rese disponibili, ma la Serbia è stretta in una morsa tremenda tra crisi sociale, economica e politica, ricatti dell’Unione europea e FMI, e i diktat imperiali di USA e NATO. Come per altri paesi in ginocchio, sbrogliare la matassa non è un impresa semplice.

Per quanto riguarda la situazione nel Kosovo Methoija le condizioni di vita delle minoranze sono sempre le stesse, un clima di intimidazione e violenza certamente meno visibili, ma persistenti e pianificate; nelle enclavi serbe oltre ad una condizione economica ai limiti della sopravvivenza per molte famiglie, la percezione di una mancanza di prospettive e futuro accettabili, la mancanza di diritti elementari come quelli di sanità, studio, socialità, lavoro impossibili da avere, se non con impedimenti spesso insormontabili, rende la quotidianità, soprattutto dei giovani estremamente difficile e precaria.

Anche in questo caso noi perseveriamo a sostenere con le nostre modeste forze chi, non intende andare via, chi resiste civilmente, rivendicando il diritto di restare sulla propria terra, nelle proprie case o cerca di tornare, anche se la sua casa è stata bruciata o distrutta.

AIUTATECI A RESTARE. AIUATATECI A TORNARE chiedono, e noi siamo e saremo sempre al loro fianco, oggi materialmente, quando non riusciremo più, resteremo comunque al loro fianco in altri modi, utili alla loro legittima resistenza.

Continuate ad aiutarci ad aiutarli e sostenerli. Grazie.

Lo splendido quadro donatoci da Srecna Porodica come attestato di amicizia e fratellanza, per SOS Yugoslavia – SOS Kosovo Methoija

 

Il Direttivo di SOS Yugoslavia – SOS  Kosovo Methoija, estate 2017    

 

(Le foto, solo una piccola parte, sono scattate dal nostro infaticabile Denis).

 

S.O.S. Yugoslavia

S.O.S. KOSOVO METOHIJA 

                                                                                                                                             

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